Educare all'interezza

Burnout degli insegnanti: che cosa fare?

Il colloquio insegnante-genitore-allievo - "Pillole" per cominciare bene

La professione insegnante

Impariamo a rilassarci

Tutti insieme nel gruppo classe

Alleniamo la concentrazione

Il tempo del lockdown è stato una grande barriera per le persone con disabilità

Non dobbiamo lasciare sole le famiglie, gli insegnanti e i bambini, ma farci storia nella storia e fare la differenza insieme

Nuove forme di supportoDal 2020 a oggi la richiesta di intervento psicologico da parte della popolazione si è fatta più pressante, la psicologia si è vestita di emergenza a supporto di varie fasce della popolazione, tra cui insegnanti e famiglie di bambini e ragazzi con disabilità. L’impatto dell’isolamento ha avuto effetti negativi anche tra i piccolissimi, che hanno sperimentato sintomi da stress post traumatico, confusione, irritabilità.Tali evidenze si sono maggiormente acutizzate nei nuclei familiari in cui la vita quotidiana è una sfida continua proprio per la presenza della disabilità, in particolare nei casi di bambini autistici. Spesso, infatti, i bambini e i ragazzi autistici frequentano centri per la riabilitazione che sono anche un punto di riferimento per i genitori. Durante il lockdown ciò non è stato possibile ma questo, che sicuramente è stato un momento di grande disagio, ha spinto gli operatori della salute e spesso anche gli insegnanti a trovare nuove soluzioni per aiutare le famiglie.Le strategie di riabilitazione online hanno fatto passi da gigante. Anche i vademecum per affrontare l’isolamento sono stati maggiormente strutturati:<ul><li style="text-align: justify;">cercare di mantenere i ritmi acquisiti, le routine (per esempio svegliarsi, lavarsi e vestirsi alla stessa ora);</li><li style="text-align: justify;">mantenere orari dei pasti piuttosto stabili, coinvolgere i bambini a seconda delle capacità in piccoli lavori domestici;</li><li style="text-align: justify;">alternare attività strutturate ad attività ludiche;</li><li style="text-align: justify;">utilizzare i social per comunicare con i pari;</li><li style="text-align: justify;">fare brevi passeggiate o organizzare in casa momenti di attività fisica.</li></ul>

Gli effetti di lockdown e DADI genitori sono stati chiamati, spesso senza una specifica preparazione, a guidare i figli nel percorso necessario al loro adattamento. E così pure gli insegnanti si sono trovati ad affrontare la didattica in modo completamente nuovo e non sempre sono stati in grado di adattare il loro insegnamento agli strumenti messi a loro disposizione dalla tecnologia per la DAD, ma soprattutto a pensare a un modo diverso di insegnare,recuperando la vocazione iniziale all’educare. Anche per gli operatori della salute non è stato subito intuitivo intervenire online per supportare chi aveva necessità.Tuttavia, molte sono state le famiglie, le scuole e gli operatori sanitari che si sono subito dati da fare per trovare modi alternativi per stare vicini ai bambini e ai ragazzi con disabilità. Il lockdown ha creato una barriera inevitabile che ha coinvolto in modo significativo più di 3 milioni di persone disabili in Italia (fonte ISTAT). E tra queste, secondo l’Osservatorio Nazionale Autismo che fa capo all’Istituto Superiore di Sanità, vi sono comprese anche tra le 300 e le 500 mila persone autistiche, compresi i bambini.Si stima che in Italia l’Autismo riguardi 1 bambino ogni 77 e tale numero appare in progressivo aumento per la concatenazione di diversi elementi:<ul><li style="text-align: justify;">la maggiore consapevolezza della popolazione che si rivolge agli operatori per la diagnosi;</li><li style="text-align: justify;">il cambiamento dei criteri diagnostici, l’introduzione di strategie di screening e l’individuazione precoce che consentono la diagnosi anche di disturbi lievi, che in passato non erano individuati, caratterizzati da difficoltà nell’interazione, nella comunicazione sociale e da interessi e attività limitati e ripetitivi. </li></ul>

Il ruolo dell’insegnanteOggi a distanza di un anno, il bilancio è sicuramente pesante da un punto di vista psicologico, con un aumento esponenziale, anche tra i bambini della scuola primaria, di disturbi del sonno, di ansia e irritabilità e la scuola appare sempre di più un fattore di protezione quotidiano per arginare il malessere dei bambini, neurotipici o neurodiversi che siano. Una grande opportunità per tutti quegli insegnanti che si appassionano al proprio lavoro, perché sono appassionati dell’umanità e della possibilità di riuscire a condurre i propri alunni, compresi quelli con difficoltà di vario grado, nel sentiero della conoscenza, ciascuno come può, ciascuno nel modo migliore, ciascuno con le proprie potenzialità.Per far questo forse occorrerebbe rispolverare le equipe multidisciplinari all’interno dell’istituzione scolastica: per la scuola dell’infanzia sarebbe prezioso una equipe formata da pedagogisti, psicologi, insegnanti di sostegno e curriculari.

Corpo in movimento: Scuola dell’Infanzia di Polverara, I.C. Legnaro (PD)

Riccio et al. Lo psicologo dell’emergenza a supporto delle famiglie e di ragazzi con disabilità. Rivista di Psicologia dell’emergenza e dell’assistenza umanitaria, n. 22, 2020. La società italiana al 2020, 54° Rapporto Censis.

L'emergenza sanitaria ha comportato una riorganizzazione in molti ambiti, sanitario, politico, economico e sociale, spesso in modo non del tutto adeguato ed efficace e così le famiglie si sono trovate ad affrontare difficoltà notevoli a vari livelli, soprattutto per quelle in cui vi sono bambini e ragazzi con disabilità.

Dalle barriere alle opportunità

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