Le cinque cose che ho imparato

Punti critici e possibili soluzioni della didattica a distanza

Ma vogliamo davvero tornare a scuola? E come?

Gli strumenti di valutazione

Le Linee guida dell’ordinanza 172 (4 dicembre 2020) hanno segnato in questo anno scolastico il passaggio a un nuovo sistema di valutazione attraverso il superamento del voto in decimi. È stato assunto nel nuovo impianto valutativo il paradigma della valutazione formativa, della valutazione per l’apprendimento, per dare corpo a ciò che già le Indicazioni nazionali avevano tracciato: la valutazione è un processo regolativo che “precede, accompagna e segue” ogni percorso per consentire di valorizzare i progressi degli apprendimenti. All’interno di questo quadro la documentazione riveste un ruolo fondamentale.

<ul><li style="text-align: justify;">Balconi, B. (2020). Documentare a scuola. Una pratica didattica e formativa. Roma: Carocci.</li><li style="text-align: justify;">Hadji, C. (2017). La valutazione delle azioni educative. Brescia: La Scuola.</li><li style="text-align: justify;">Nicolli, S. (2018). Narrare la scuola. Trieste: Asterios.</li></ul>

La funzione del documentare a scuola si fa duplice: da una parte consente di rendere visibili le manifestazioni di apprendimento a partire dalla progettazione e dalla formulazione degli obiettivi e dall’altra permette di attivare processi riflessivi da parte dei docenti che hanno quindi l’opportunità di ritornare sulle proprie pratiche con ricadute positive in termini di riprogettazione per lavorare sul “successo formativo” di tutti i bambini e di tutte le bambine. La documentazione rappresenta una forma di attenzione e cura dell’insegnante nei confronti dei processi di apprendimento individuali e collettivi, per una restituzione che sia fondata effettivamente su osservazioni ed elementi significativi raccolti nel contesto e in grado di restituire gli esiti dei processi di apprendimenti messi in atto dai bambini.Documentare significa operare delle scelte per focalizzare alcuni elementi rappresentativi dei percorsi, per governare la complessità dei processi all’interno dei quali gli insegnanti sono completamente immersi. Per farlo è necessario dotarsi di strumenti che facciano emergere, in modo coerente con gli obiettivi formulati, tale&nbsp;complessità permettendo quindi di cogliere i passaggi cruciali e l’evoluzione della costruzione delle conoscenze.&nbsp; Così come era evidente già prima dell’assunzione di questo sistema valutativo, non è possibile ridurre gli esiti del processo di valutazione a una semplice sommatoria delle verifiche ma è necessario progettare, insieme ai percorsi e alla formulazione degli obiettivi, strumenti di valutazione che consentano di cogliere le manifestazioni di apprendimento per una continua rimodulazione delle decisioni didattiche durante il percorso di lavoro.

Come e perché documentare

Consideriamo in particolare l’analisi dei prodotti e delle interazioni verbali.

Le Linee guida dell’ordinanza 172 (4 dicembre 2020) hanno segnato in questo anno scolastico il passaggio a un nuovo sistema di valutazione attraverso il superamento del voto in decimi. È stato assunto nel nuovo impianto valutativo il paradigma della valutazione formativa, della valutazione per l’apprendimento, per dare corpo a ciò che già le Indicazioni nazionali avevano tracciato: la valutazione è un processo regolativo che “precede, accompagna e segue” ogni percorso per consentire di valorizzare i progressi degli apprendimenti.All’interno di questo quadro la documentazione riveste un ruolo fondamentale.

Le manifestazioni dell’apprendimento possono verificarsi anche in contesti non previsti in fase di progettazione, per esempio durante un gioco, una discussione e la produzione di disegni, testi liberi e spontanei...

L’analisi dei prodotti

L’analisi delle trascrizioni delle interazioni verbali

Non esiste una graduatoria di importanza nella scelta degli strumenti di valutazione: tutti (qualitativi o quantitativi che siano, strutturati o non strutturati) concorrono alla formulazione del giudizio descrittivo se coerenti con ciò che si propongono di indagare. Nelle Linee guida si fa riferimento a questo repertorio:<ul><li style="text-align: justify;">i colloqui individuali</li><li style="text-align: justify;">l’osservazione</li><li style="text-align: justify;">l’analisi delle interazioni verbali e delle argomentazioni scritte, dei prodotti e dei compiti pratici complessi realizzate dagli alunni</li><li style="text-align: justify;">le prove di verifica</li><li style="text-align: justify;">gli esercizi o compiti esecutivi semplici e la risoluzione di problemi a percorso obbligato</li><li style="text-align: justify;">gli elaborati scritti</li><li style="text-align: justify;">i compiti autentici...</li></ul>

Gli strumenti di valutazione sono dispositivi e procedure in grado di innescare o creare le condizioni affinché si manifesti un comportamento osservabile che dia conto dell’apprendimento in atto e della costruzione di un processo di conoscenza individuale o collettivo (Hadji, 2018).

La raccolta dei materiali prodotti dai bambini, in particolare le loro produzioni spontanee come i testi o i disegni ma anche prodotti relativi a elaborazioni più strutturate dall’insegnante, consente di cogliere gli apprendimenti all’interno dei diversi processi, di intercettare punti di forza e aree di miglioramento nel momento in cui si verificano. Tenere traccia nel tempo dell’evoluzione dei prodotti mette in evidenza il carattere diacronico degli esiti dell’apprendimento, di renderli visibili all’esterno ma in particolare ai bambini e alle bambine che potranno toccare con mano la progressione dei loro apprendimenti. La raccolta dei prodotti potrà diventare inoltre oggetto di una riflessio- ne di secondo livello che consenta ai bambini di attivare processi metacognitivi in grado di regolare i percorsi successivi.

La fu

La funzione del documentare a scuola si fa duplice: da una parte consente di rendere visibili le manifestazioni di apprendimento a partire dalla progettazione e dalla formulazione degli obiettivi e dall’altra permette di attivare processi riflessivi da parte dei docenti che hanno quindi l’opportunità di ritornare sulle proprie pratiche con ricadute positive in termini di riprogettazione per lavorare sul “successo formativo” di tutti i bambini e di tutte le bambine.La documentazione rappresenta una forma di attenzione e cura dell’insegnante nei confronti dei processi di apprendimento individuali e collettivi, per una restituzione che sia fondata effettivamente su osservazioni ed elementi significativi raccolti nel contesto e in grado di restituire gli esiti dei processi di apprendimenti messi in atto dai bambini.Documentare significa operare delle scelte per focalizzare alcuni elementi rappresentativi dei percorsi, per governare la complessità dei processi all’interno dei quali gli insegnanti sono completamente immersi. Per farlo è necessario dotarsi di strumenti che facciano emergere, in modo coerente con gli obiettivi formulati, tale complessità permettendo quindi di cogliere i passaggi cruciali e l’evoluzione della costruzione delle conoscenze. Così come era evidente già prima dell’assunzione di questo sistema valutativo, non è possibile ridurre gli esiti del processo di valutazione a una semplice sommatoria delle verifiche ma è necessario progettare, insieme ai percorsi e alla formulazione degli obiettivi, strumenti di valutazione che consentano di cogliere le manifestazioni di apprendimento per una continua rimodulazione delle decisioni didattiche durante il percorso di lavoro.

La trascrizione delle conversazioni e delle discussioni che avvengono in classe permette di cogliere i processi di apprendimento nel loro divenire a volte con una particolare attenzione alla co-costruzione degli apprendimenti all’interno del gruppo. Le interazioni possono avvenire all’interno di contesti strutturati dall’insegnante come le discussioni rispetto a un argomento, durante i laboratori o durante la realizzazione di prodotti ma anche le interazioni spontanee restituiscono sempre in modo significativo tracce dei pensieri dei bambini e delle bambine, delle loro rielaborazioni.Le parole raccolte sono una fonte importantissima di informazioni che se trascritte in modo sistematico e con puntualità permettono di cogliere gli aspetti che caratterizzano gli apprendimenti, le acquisizioni, i passaggi rispetto alle concettualizzazioni e alla costruzione dei saperi, la capacità argomentativa nonché la modalità di partecipazione agli scambi comunicativi. In questo modo è possibile superare alcune dinamiche comunicative poco costruttive, come la dicotomia giusto-sbagliato, per aiutare i bambini a elaborare collettivamente ragionamenti e argomentazioni in grado di strutturare pensieri e di tracciare collegamenti tra discipline.La documentazione, oltre a essere il mezzo attraverso il quale possiamo realizzare una valutazione formativa e formulare i giudizi descrittivi, ci permette di operare una grande innovazione didattica e progettuale grazie ai processi attivati dall’azione di tenere traccia e ritornare nel cuore dell’esperienza a posteriori, liberi dalle implicazioni emotive e contingenti per assumere uno sguardo nuovo su ciò che avviene all’interno delle nostre aule.

Dalla documentazione ai giudizi descrittivi

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