Millanta, filastrocche e animali a volontà!

Elogio dello zerbino

Guarda che faccia!

Il valore di educare nella scuola dell'infanzia

Lettura e relazioni, le riflessioni Marcella Dondoli

Ascoltiamo e raccontiamo

Un libro per amico

Come e perché scriviamo

L’insegnante osserva, cerca le “posizioni” con cui “accostarsi” a ogni bambino, accoglie i bisogni, offre possibilità di esprimerli, insieme a rimandi per soddisfarli.

BUONE PRATICHE PER COLTIVARE LE RELAZIONILA NOSTRA BACHECA Su una parete della sezione ricaviamo uno spazio ad altezza bambino dove, attraverso immagini fotografiche, si rappresentano esperienze importanti per ognuno di loro. È una bacheca allo stesso tempo: • autobiografica, perché ogni bambino può portare foto di sé e della sua famiglia per presentarsi e rappresentarsi agli altri, con lo scopo di ri-conoscersi e individuarsi nel contesto della sezione; • biografica, perché le insegnanti possono attaccare fotografie che raccontano le esperienze di ogni bambino in sezione. Questo spazio favorisce i racconti dei bambini, delle loro storie di appartenenza e di aspirazione. Costituisce l’opportunità di dare risalto e ascolto ai bisogni, riflettere sui comportamenti, sulle interazioni e sui rapporti con i coetanei e gli adulti. Come fosse uno specchio in cui vedere la propria immagine, ma anche ascoltare i pensieri che diventano ragionamenti, modi di esprimersi. E ancora un palcoscenico che, a turno, dà la possibilità di sperimentare l’essere al centro dell’attenzione e di imparare a cedere la stessa posizione agli altri. IL QUADRO DELLE EMOZIONI Appeso al muro ad altezza bambino, possiamo ricavare un quadro dove mettere le fotografie dei bambini mentre mimano le sei emozioni di base. Sarà divertente osservare come cambia il volto di ciascuno in riferimento all’emozione mimata. Sarà interessante e profondamente conoscitivo ascoltare i racconti che ogni bambino potrà fare delle proprie emozioni vissute realmente.In entrambi gli spazi è importante che siano presenti anche le foto degli insegnanti.

UN BUON CLIMA DI RELAZIONE
 


 Star bene in un gruppo-sezione dipende dal clima che gli insegnanti si impegnano a sviluppare. La capacità di prendersi cura delle relazioni, di prestare ascolto ai bisogni espressi da ogni bambino, influenzano il clima scolastico determinando la qualità dell’esperienza educativa e la percezione di benessere, dei bambini e degli adulti, dentro la scuola.
 
 Sappiamo che per stare bene, oltre all’assenza della malattia, il nostro corpo deve godere dei b

UN BUON CLIMA DI RELAZIONEStar bene in un gruppo-sezione dipende dal clima che gli insegnanti si impegnano a sviluppare. La capacità di prendersi cura delle relazioni, di prestare ascolto ai bisogni espressi da ogni bambino, influenzano il clima scolastico determinando la qualità dell’esperienza educativa e la percezione di benessere, dei bambini e degli adulti, dentro la scuola.Sappiamo che per stare bene, oltre all’assenza della malattia, il nostro corpo deve godere dei benefici prodotti dall’autostima, dalla fiducia nelle proprie capacità, dalla consapevolezza di essere riconosciuti e considerati come persone capaci, apprezzate da tutti coloro con cui condividiamo le esperienze di vita e di crescita.L’ESPERIENZA DEL BENESSEREL’esperienza di benessere nella scuola dell’infanzia richiama la capacità dell’insegnante di essere interessata a conoscere tutti i bambini, con il loro mondo interiore e mentale.La sezione è un micromondo di espressione: farne tesoro e mettere in rilievo ciò che avviene nello stare con gli altri, nel condividere le esperienze di apprendimento, di cooperazione e collaborazione aiuta a realizzare uno “spazio” dove ognuno può trovare il proprio posto.Rogers ha elaborato la terapia centrata sul cliente nella convinzione che lo sviluppo della personalità è l’autorealizzazione. Così come lo psicoterapeuta è un facilitatore che, con l’accettazione e l’empatia, aiuta il cliente a esprimere le proprie emozioni, ogni insegnante èfacilitatore dell’espressione di sé di ogni bambino, della partecipazione attiva allo sviluppo del proprio apprendimento e della promozione del desiderio di conoscenza.L’INSEGNANTE FACILITATOREUn insegnante, per svolgere questo importante ruolo, non può prescindere dai seguenti aspetti:• è parte del gruppo, non è più importante dei bambini solo perché è un adulto e conosce di più;• sceglie azioni educative per facilitare lo sviluppo del buon clima della classe;• accoglie e favorisce la condivisione di emozioni e sentimenti;• è disponibile a condividere le proprie emozioni e stati d’animo;• è aperto a riconoscere i propri limiti;• è il primo a rispettare e praticare le regole della sezione;• non esprime giudizi sui bambini in base ai loro comportamenti;• utilizza frasi in prima persona quando deve aiutare i bambini a comprendere errori;• accetta e riconosce come positivo ogni contenuto intellettivo proposto dai bambini.

L’insegnante osserva, cerca le “posizioni” con cui “accostarsi” a ogni bambino, accoglie i bisogni, offre possibilità di esprimerli, insieme a rimandi per soddisfarli.

UN BUON CLIMA DI RELAZIONE Star bene in un gruppo-sezione dipende dal clima che gli insegnanti si impegnano a sviluppare. La capacità di prendersi cura delle relazioni, di prestare ascolto ai bisogni espressi da ogni bambino, influenzano il clima scolastico determinando la qualità dell’esperienza educativa e la percezione di benessere, dei bambini e degli adulti, dentro la scuola. Sappiamo che per stare bene, oltre all’assenza della malattia, il nostro corpo deve godere dei benefici prodotti dall’autostima, dalla fiducia nelle proprie capacità, dalla consapevolezza di essere riconosciuti e considerati come persone capaci, apprezzate da tutti coloro con cui condividiamo le esperienze di vita e di crescita. L’ESPERIENZA DEL BENESSERE L’esperienza di benessere nella scuola dell’infanzia richiama la capacità dell’insegnante di essere interessata a conoscere tutti i bambini, con il loro mondo interiore e mentale. La sezione è un micromondo di espressione: farne tesoro e mettere in rilievo ciò che avviene nello stare con gli altri, nel condividere le esperienze di apprendimento, di cooperazione e collaborazione aiuta a realizzare uno “spazio” dove ognuno può trovare il proprio posto. Rogers ha elaborato la terapia centrata sul cliente nella convinzione che lo sviluppo della personalità è l’autorealizzazione. Così come lo psicoterapeuta è un facilitatore che, con l’accettazione e l’empatia, aiuta il cliente a esprimere le proprie emozioni, ogni insegnante è facilitatore dell’espressione di sé di ogni bambino, della partecipazione attiva allo sviluppo del proprio apprendimento e della promozione del desiderio di conoscenza. L’INSEGNANTE FACILITATORE Un insegnante, per svolgere questo importante ruolo, non può prescindere dai seguenti aspetti: • è parte del gruppo, non è più importante dei bambini solo perché è un adulto e conosce di più; • sceglie azioni educative per facilitare lo sviluppo del buon clima della classe; • accoglie e favorisce la condivisione di emozioni e sentimenti; • è disponibile a condividere le proprie emozioni e stati d’animo; • è aperto a riconoscere i propri limiti; • è il primo a rispettare e praticare le regole della sezione; • non esprime giudizi sui bambini in base ai loro comportamenti; • utilizza frasi in prima persona quando deve aiutare i bambini a comprendere errori; • accetta e riconosce come positivo ogni contenuto intellettivo proposto dai bambini.

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