Anne Frank e Liliana Segre, il valore della memoria:  6 libri per la classe

Voglio andare a scuola!

La Vita Scolastica di ottobre: dentro le discipline

Dalle didascalie alle prime forme di racconto

Prime forme di racconto

Dal resoconto al racconto

Da dove partire? Molto dipende dai bambini che ci troviamo di fronte – che ben conosciamo – e dal taglio che si vuol dare all’attività. Il primo step potrebbe intanto essere la localizzazione sul planisfero dell’Afghanistan, seguito da una breve presentazione con le notizie generali – tra cui un cenno sulla lingua parlata, il Dari – e da alcune curiosità legate alla cultura di questo popolo. Il tutto, vista l’età dei bambini, in maniera molto semplice.In questo possono esserci d’aiuto le schede informative “Lo sai che…” presenti nei risguardi del libro L’albero incantato&nbsp;di Graziella Favaro e Chiara Carrer pubblicato nella Collana Storiesconfinate di Carthusia ed Emergency. Successivamente si può passare alla lettura della storia che nel libro è presentata sia in italiano che in dari.

Un argomento da affrontare è senz’altro quello della condizione femminile.Un grande classico è Sotto il burqa. Avere 11 anni a Kabul. Il romanzo di un’infanzia difficile, di Deborah Ellis per Fabbri Editori. Anche la lettura de Il potere della musica. Negin Khpalwak, tratto da Guerrieri di sogni. Storie di diversi paesi che dovresti conoscere&nbsp;di Viviana Mazza per Mondadori, ben spiega come vivono le donne in Afghanistan. Di questa storia è in uscita, sempre per Mondadori, la versione integrale.<img filer_id="237417" src="/media/filer_public_thumbnails/filer_public/7a/fd/7afd50f3-2f1e-49f7-8d1d-11789563a81a/libro_lalbero_incantato.jpg__300x338_q85_subsampling-2.jpg" title="" align="" thumb_option="" original_image="false" width="300" height="338">

Dov&rsquo;&egrave; l&rsquo;Afghanistan?

Il Diritto all&rsquo;istruzione per tutti

Nelle prime settimane di scuola, dopo alcuni giorni dedicati alle consuete attività di accoglienza, penso che quest’anno con i nostri alunni più grandi sia opportuno toccare con le dovute attenzioni il tema Afghanistan. Ma è proprio necessario affrontare un argomento così difficile e delicato? Sicuramente i bambini, soprattutto quelli più grandi, hanno sentito parlare di quel che è accaduto e sta accadendo in questo paese. Non possiamo quindi ignorare un argomento così attuale, che tocca da vicino un intero popolo e nega diritti fondamentali soprattutto a donne e bambine.

Altrettanto importante è sottolineare come la supremazia talebana neghi alle bambine il diritto all’istruzione. Utile, al riguardo, la ricerca degli articoli della Convenzione dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza Unicef e la successiva lettura de La scuola segreta di Nasreen. Una storia vera dall’Afghanistan&nbsp;di Jeanette Winter per Edizioni Giannino Stoppani. Il racconto è significativo per sensibilizzare sulla mancanza di diritti delle bambine afghane, che per poter frequentare la scuola sono costrette a vestirsi da maschi rischiando tutti i giorni la vita. Deve passare il messaggio – questo è il punto – che nulla deve essere dato per scontato e che un fatto naturale come è per loro l’andare a scuola per altri bambini di un’altra parte del mondo può costituire invece un problema di vita o di morte.<img filer_id="237418" src="/media/filer_public_thumbnails/filer_public/9c/c2/9cc2488a-10e2-43fc-88d9-7ea83864a2f0/diritto_alla_scuola.jpg__600x323_q85_subsampling-2.jpg" title="" align="" thumb_option="" original_image="true" width="600" height="323"> Interessante, a questo proposito, anche la lettura di Storia di un maestro che sfidò la guerra&nbsp;di Alberto Melis illustrato da Elisa Macellari per Mondadori, che racconta le vicende di Amir Rezai e del potere della lettura.&nbsp;Per terminare proporrei la lettura de La favola di Gino e Cecilia Strada contro la guerra, che ben si presta a molte altre riflessioni e attività:&nbsp;

Leggi anche&nbsp;<a href="https://www.giuntiscuola.it/articoli/racconti-afghani-saperne-di-piu" target="_blank">Racconti afghani per saperne di pi&ugrave;</a> di Graziella Favaro.&nbsp;

Le donne di Kabul&nbsp;

<blockquote>Gli abitanti della Terra usavano le parole in modo un po’ bislacco.&nbsp;Si parlava spesso di “diritti” (...). Ma per chi viveva in un paese senza scuole, oppure a causa della guerra non poteva uscire di casa, oppure chi non aveva i soldi per pagare l’ospedale (e questo, nei paesi poveri, è più la regola che l’eccezione), questi diritti erano in realtà dei rovesci: non valevano un fico secco...</blockquote>

Come parlare di Afghanistan a bambine e bambini della primaria

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