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La scuola aperta che c'è

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Un fondo per prevenire la dispersione scolastica, patti educativi di comunità, più posti nelle neuropsichiatrie infantili e la mensa scolastica come servizio universale. Queste le proposte presentate da Carla Garlatti, Garante Nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza, per un recovery plan che abbia al centro i giovani e i gioavissimi.&nbsp;I cinque i fronti sui quali si è concentrata la Garante nazionale sono infatti l’educazione e l’istruzione, il contrasto alla povertà educativa, il benessere e la salute (in particolare quella psichica), i minorenni alle prese con la giustizia e i figli dei detenuti e, infine, le politiche educative e i trasporti.“Uscire dalla crisi – ha dichiarato Carla Garlatti - significa soprattutto investire sulle generazioni future. Da oltre un anno siamo alle prese con una crisi che non ha precedenti. Nel pianificare il prossimo futuro bisogna rispondere anche ai bisogni di bambini e ragazzi cercando di tener conto del loro punto di vista”.Secondo la garante, infatti, si dovrebbe essere in grado di “Usare il PNRR, con il suo orizzonte di medio-lungo termine, come occasione imperdibile per avviare quelle riforme strutturali necessarie a superare le gravi disuguaglianze sociali ed educative che colpiscono i bambini fin dalla prima infanzia, ulteriormente aggravate dalla pandemia”.&nbsp;<a data-cke-saved-href="https://www.garanteinfanzia.org/sites/default/files/08-04-2021-lettera-governo-pnrr.pdf" target="_blank" href="https://www.garanteinfanzia.org/sites/default/files/08-04-2021-lettera-governo-pnrr.pdf">Qui la lettera integrale della garante</a>.

Per un piano nazionale centrato sui giovani

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