La “dieta” digitale dei bambini 0-6 anni

Bambini apprendisti di vita

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La Gioia di ricominciare

Scienze in giardino

Ciao, finalmente!

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La freschezza dei nostri piccoli, con meno pregiudizi e più curiosità, può aiutarci a trovare un equilibrio didattico e culturale, di cui si sente un gran bisogno, tra analogico e virtuale


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 La mia principale attività del presente è di fare il nonno di un vivace bambino di due an
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La mia principale attività del presente è di fare il nonno di un vivace bambino di due anni e come tale cerco e compro in giro pupazzi, giocattoli, amenità varie.
Ho quindi scoperto dal vivo la profonda mutazione dell’offerta di giochi avvenuta in questi anni, che stanno esplodendo verso l’infosfera. E siamo solo agli inizi di un futuro di cui possiamo appena sognare (o temere).
Luciano Floridi, filosofo della modernità, ne studia gli effetti sugli umani e io lo vedo in diretta su un cucciolo di sapiens.
Per esempio oggi è difficile trovare pupazzi che non abbiano chips nascosti che, al tocco, emettono suoni, canzoni, mugolii, spesso in italiano e in inglese. Dunque, il nostro piccolo se preme un piede del pupazzo fa partire “Fra martino”, se gli tocca il naso “La mucca lola”, se tocca la pancia “Le ruote del bus che girano”. Non mancano poi cellulari per piccolissimi, con il quale imitare gli adulti in prolissi discorsi.
Insomma, in mille modi il rapporto tra l’antica mano e il preistorico occhio e gli oggetti, i suoni, le immagini, le parole sta velocemente mutando in un caos di stimoli sensoriali e cognitivi, una volta (ai tempi del caro “analogico”) centrati sulla lentezza e la graduale conquista di senso e significato.


Bambini nell’infosfera

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