Tante storie da leggere in estate

I Diritti dell'infanzia nei libri per bambini

Riconoscere e gestire le emozioni

Da cosa nasce cosa: &egrave; un proverbio molto attuale, soprattutto in ambito educativo. A volte nell&rsquo;affrontare un argomento apparentemente privo di possibili agganci nascono percorsi inaspettati e affascinanti.

A spasso nell&rsquo;Inferno di Dante&nbsp;

Il passo successivo &egrave; stata la lettura dell&rsquo;incipit della Divina Commedia e anche in questo caso sono stata sorpresa favorevolmente dalla curiosit&agrave; dei bambini. Ho scelto di proporre anche alcuni passi dell&rsquo;Inferno, trovando supporto nel bellissimo libro di Federico Corradini Dante per bambini e per genitori curiosi. Inferno illustrato da Silvia Baroncelli. Anche in questo caso i bambini si sono soffermati su alcuni termini, tra cui selva o fiera, cercando e trovando l&rsquo;attinenza con altre lingue. Hanno inoltre osservato quanto alcune parole nel tempo abbiamo assunto significato diverso rispetto alla lingua volgare utilizzata da Dante Alighieri. &nbsp; 
Per continuare questa esplorazione nei meandri della lingua ho poi proposto a piccole tappe la lettura di diversi paragrafi tratti da Una storia delle parole per ragazzi e ragazze, scritto da Mary Richards ed edito da Gallucci-Stem e Storie di parole curiose della collana La grande storia del mondo di Teresa Buongiorno, edito da Einaudi Ragazzi.&nbsp;&nbsp;

Quando quest&rsquo;anno in quinta ho affrontato l&rsquo;argomento della nascita della lingua italiana ero un po&rsquo; preoccupata. Ogni tanto accade che si pongano grandi aspettative su attivit&agrave; che poi non catturano l&rsquo;attenzione e non generano curiosit&agrave;. Questa volta sono stata smentita, anche se &ndash; devo ammetterlo &ndash; la proposta non era delle pi&ugrave; semplici.

Tutto &egrave; iniziato con la lettura della favola Topo di campagna e topo di citt&agrave;, ripresa e illustrata da Kathrin Sch&auml;rer nella splendida edizione curata da Il Castoro che presenta, oltre alla rivisitazione del testo originale, anche la versione in latino. Lo spiazzamento &egrave; stato notevole, con i bambini che si sono immediatamente chiesti in che lingua avessi letto il libro. Ne &egrave; scaturita una discussione che ha condotto quasi subito a un&rsquo;attenta riflessione su alcuni termini presenti nella storia. Per alcuni si trattava di messicano, per altri di spagnolo &ndash; per la vicinanza di alcuni termini &ndash;, per altri ancora di greco antico, anche se questa ipotesi &egrave; stata scartata quasi subito per la diversa tipologia di caratteri utilizzati nella scrittura.

Per aiutarli ho scritto alla lavagna il titolo e il nome dei personaggi principali e abbiamo iniziato a riflettere su quali lingue dovessero essere escluse. Un percorso, &ldquo;scavando nella memoria&rdquo;, che ha coinvolto moltissimo i bambini di lingua madre diversa dall&rsquo;italiano. La chiave di svolta &egrave; stata la parola amicum, che somiglia molto all&rsquo;italiano ma anche allo spagnolo amigo, al francese ami e ad amic in rumeno. Successivamente ci siamo soffermati sui termini urbanus e rusticum, che ci hanno aiutato a comprendere il titolo della storia.

Una lunga riflessione &egrave; stata poi fatta sulla parola mus, che non somiglia all&rsquo;italiano topo e neppure al raton spagnolo, ma ha qualche attinenza con l&rsquo;albanese miun e con l&rsquo;inglese mouse, lingue non neolatine. In seguito a queste ultime osservazioni abbiamo proseguito cercando di esplorare le lingue che nascono dal latino costruendo l&rsquo;albero genealogico delle lingue neolatine.&nbsp;

Il fascino del latino&nbsp;

Alla scoperta della lingua italiana e delle “lingue altre”

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