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L’AltRoparlante: didattica plurilingue nella scuola primaria e secondaria

Come valorizzare le lingue presenti in classe? Un progetto, condotto in diverse città e scuole, racconta perché e come fare. Di Valentina Carbonara e Andrea Scibetta - Università per Stranieri di Siena

di Valentina Carbonara18 febbraio 20199 minuti di lettura
L’AltRoparlante: didattica plurilingue nella scuola primaria e secondaria | Giunti Scuola

Nell’ambito degli studi internazionali su bilinguismo e plurilinguismo in contesto educativo, da alcuni anni si sta affermando l’idea di un “ translanguaging turn ”, ovvero della necessità di includere tutte le lingue dei repertori individuali e collettivi degli studenti nella didattica curricolare . L’idea che soggiace al concetto di “translanguaging” è quella per cui, nella nostra epoca storica segnata da migrazioni e interconnessioni globali, nonché alla luce degli studi teorici ed empirici sull’interdipendenza fra sistemi linguistici e sui vantaggi cognitivi del bilinguismo,il "monolingual instructional approach” debba necessariamente lasciare spazio ad un approccio didattico plurilingue .

Da queste considerazioni è nato il progetto “ L’AltRoparlante ”, coordinato dall’ Università per Stranieri di Sien a, con la supervisione scientifica della professoressa Carla Bagna , e realizzato da chi scrive. Tale progetto, che recentemente è stato premiato con il Label Europeo delle Lingue 2018, è stato portato avanti a partire dal 2016 presso l’I.C. “Martiri della Benedicta” di Serravalle Scrivia (AL), la scuola primaria “Collodi” di Stabbia (I.C. di Cerreto Guidi, FI), e l’anno successivo presso l’I.C. “Marco Polo” di Prato. Dal mese di ottobre 2018, inoltre, si sono uniti al progetto anche gli I.C di Gavardo (BS) e l’I.C. 8 di Modena.

Le classi coinvolte nel progetto possono essere definite “ contesti superdiversi ”, sia dal punto di vista della varietà di background socio-culturali degli alunni, sia dal punto di vista dell’eterogeneità dei repertori linguistici che le caratterizzano. Attualmente sono coinvolti più di 300 studenti , sia di scuole primarie sia di scuole secondarie di primo grado, di cui più di metà con background migratorio, e circa 40 insegnanti .

Valorizzare i repertori linguistici di tutti gli alunni

“L’AltRoparlante” prende come punto di riferimento le attività condotte a New York nell’ambito del progetto CUNY-NYSIEB (Initiatives on emergent bilinguals), ma allo stesso tempo tiene in grande considerazione anche i principi dell’educazione linguistica democratica in Italia (Giscel, 1975), i documenti nazionali relativi alla gestione della classe plurilingue (come le “Linee Guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri” del 2014 del MIUR), e le indicazioni operative elaborate in ambito europeo, come quelle contenute nel CARAP, il Quadro di Riferimento per gli Approcci Plurali alle Lingue e alle Culture (Candelier et al., 2013).

Una scarsa considerazione delle lingue e delle culture d’origine, accompagnata a meccanismi di imposizione più o meno marcata a livello ideologico della lingua del paese ospitante, può esercitare un impatto negativo a livello identitario sugli studenti di origine straniera e può condurre a fenomeni di marginalizzazione sociale, stigmatizzazione e disuguaglianza . Il progetto L’AltRoparlante nasce proprio al fine evitare tali fenomeni e per valorizzare i repertori plurilingui nei contesti scolastici, sia come risorsa individuale per il mantenimento del bilinguismo, evitando fenomeni di erosione, sia come preziosa risorsa collettiva per sviluppare competenze metalinguistiche e di language awareness utili per l’intera classe.

Una delle motivazioni principali del progetto, inoltre, coincide con il bisogno di “ empowerment ” degli studenti di origine straniera, ovvero la necessità di una costruzione collaborativa delle relazioni di “potere” nella classe, dove per potere si intende la capacità di autoaffermazione del singolo alunno, legittimato a utilizzare le proprie competenze multilingui come risorsa accademico-disciplinare.

Le tappe del progetto

Per quanto riguarda le fasi di articolazione de “L’AltRoparlante”, dopo colloqui preliminari con i Dirigenti Scolastici e con le insegnanti interessate al fine di definire la struttura del progetto e di concordare tempi e azioni per la sua realizzazione, si sono svolti cicli di formazione per i docenti e incontri di presentazione del progetto rivolti a tutte le famiglie . Tali incontri preliminari avevano lo scopo di descrivere gli obiettivi e le finalità de “L’AltRoparlante”, soprattutto in termini di inclusione e di valorizzazione della pluralità linguistica dentro e fuori la scuola.

In seguito si è svolta una rilevazione delle lingue e dei dialetti parlati o conosciuti dagli alunni coinvolti. La rilevazione è stata realizzata sia attraverso l’uso di metodologie etnografiche , sia attraverso attività ludiche mirate a sensibilizzare gli alunni alla varietà linguistica all’interno delle loro classi. Per individuare emozioni ed eventuali schemi percettivi legati ai repertori linguistici individuali e collettivi, gli studenti hanno compilato silhouette (o biografie) linguistiche.

In una fase di implementazione didattica più avanzata sono state realizzate le seguenti attività:

  • Lavori di valorizzazione dei repertori a livello visivo ( schoolscape plurilingue, cfr. Gorter 2017) attraverso la creazione di bacheche, cartelloni e dizionari plurilingui riguardanti anche contenuti disciplinari.
  • Promozione di attività di storytelling bilingue o nelle diverse lingue di origine, con il coinvolgimento di genitori e con il supporto traduttivo di mediatori.
  • Attività cooperative, svolte in piccoli gruppi eterogenei dal punto di vista linguistico, mirate alla gestione, sia in fase ricettiva sia in fase produttiva, di testi plurilingui contenenti elementi lessicali, espressioni e frasi nelle lingue e nei dialetti della classe, con diversi livelli di mixing, prima su input fornito dai ricercatori e dalle insegnanti, poi autoprodotti.

Infine sono stati organizzati incontri di restituzione e divulgazione indirizzati ai genitori, agli alunni (anche di altre classi), alle insegnanti e ai Dirigenti, con la partecipazione di figure coinvolte in servizi di formazione forniti alle scuole (membri di agenzie formative, mediatori) e di rappresentanti delle amministrazioni locali.

Attività integrate nel Piano dell’offerta formativa

Oltre alle sperimentazioni didattiche sono state svolte attività di osservazione e raccolta di dati di varia tipologia, principalmente attraverso un costante lavoro etnografico sul campo .

Durante la fase di sperimentazione didattica sono state realizzate interviste semi-strutturate rivolte alle docenti e ad una parte degli alunni coinvolti. Dai risultati dell’analisi emergono cambiamenti percettivi nei confronti della dimensione plurilingue delle classi e un generale impatto positivo delle attività soprattutto in termini di inclusività e di ordinarietà nella promozione di pratiche didattiche plurilingui, anche attraverso la manifestazione di processi di legittimazione didattica delle lingue e dei dialetti dei compagni.

È importante sottolineare, infine, che tutte le attività presentate nell’ambito de “L’AltRoparlante” sono integrate sia nei Piani dell’Offerta Formativa delle scuole, sia nel curricolo delle competenze elaborato da ogni istituto, tenendo presente anche l’aggiornamento delle Indicazioni Nazionali “Nuovi Scenari”, nonché le otto nuove competenze-chiave elaborate in contesto europeo. Il progetto L’AltRoparlante, infatti, non ha una dimensione laboratoriale o episodica, ma intende essere uno strumento trasversale e interdisciplinare nell’azione didattica quotidiana delle insegnanti.

Per saperne di più

Carbonara V., & Scibetta A. (2018). Il translanguaging come strumento efficace per la gestione delle classi plurilingui: il progetto “L’AltRoparlante”. RILA, Rassegna Italiana di Linguistica Applicata, Vol. 1, 2018.

Candelier, M., Camilleri-Grima, A., Castellotti, V., De Pietro, J. F., Lorincz, I., Meissner, F. J. & Molinie, C., 2013. Il CARAP, Un quadro di riferimento per gli approcci plurali alle lingue e alle culture. Competenze e risorse. Italiano LinguaDue, 4(2).

García, O., & Kleyn, T. (Eds.). (2016). Translanguaging with Multilingual Students: Learning from Classroom Moments. New York: Routledge.

Gorter D., 2017, “Linguistic landscapes and trends in the study of schoolscapes”, in Linguistics and Education.

Per informazioni e materiali scaricabili : http://altroparlante.unistrasi.it

Per iniziative di formazione sul translanguaging in contesto educativo:

https://cluss.unistrasi.it/1/105/132/International_Summer_school.htm

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