Imitare un ritmo

La macchina ritmica

Leggere in musica

Monet e il ponte giapponese

Haring e l’arte della collaborazione

Mondrian: la figura e lo sfondo

Quando gli alunni avranno trovato il tema melodico che li soddisfa, impariamolo, cantiamolo, registriamolo e riascoltiamolo. Cerchiamo anche un modo per formalizzarlo graficamente ricorrendo – se abbiamo poca pratica con la scrittura musicale – a partiture fatte di lettere, numeri, disegni o quant’altro sapranno escogitare gli alunni. Passiamo poi alla variazione vera e propria. Sono molti i modi per variare una melodia: cambiare il ritmo mantenendo lo stesso schema sonoro, cambiare i suoni mantenendo lo stesso schema ritmico, aggiungere l’ accompagnamento di altri strumenti, aggiungere un testo, realizzare una drammatizzazione, suonare al contrario cominciando dall’ultima nota, aggiungere/togliere elementi grafici alla partitura... Su una stessa melodia si possono davvero fare infinite vari(e)-azioni!

Attrezzi per giocare

Proviamo a fare variazioni su giochi con oggetti. Distinguiamo con gli alunni gli oggetti sportivi (attrezzi) dagli oggetti ludici: i primi più standardizzati, più rigidi, più regolativi; i secondi più liberi, più flessibili e più stimolanti sul piano creativo. Quanti giochi possiamo fare con un foulard, una corda, una palla, dei bastoni, dei birilli o dei cerchi? Dividiamo la classe in piccoli gruppi e consegniamo lo stesso insieme di oggetti (per esempio, un foulard, un gomitolo di spago, un bastone...). Ogni gruppo ha il compito di inventare un gioco con quel materiale, per poi presentarlo agli altri. Osserviamo insieme quante variazioni di gioco vengono fuori a partire dagli stessi oggetti.

Il gioco delle variazioni stimola gli alunni a farsi venire in mente delle idee. Non si tratta di creare qualcosa dal nulla o di inventare chissà che cosa. Piuttosto di coltivare il gioco dell’immaginazione a partire da ciò che c’è già: un pre-testo su cui creare forme nuove e inattese di giochi, immagini e suoni.

attività 3

attività 1

Abbiamo bisogno di un tema-casa, un’idea musicale, una “trovata”. È importante che questo elemento melodico di partenza scaturisca dal gioco di ricerca dei ragazzi sugli strumenti che abbiamo a disposizione. Lasciamo che i bambini trovino il tema spontaneamente e non preoccupiamoci se questa fase di ricerca “compositiva” richiederà spazio, tempo e pazienza... Di fatto – come afferma François Delalande, uno dei principali innovatori della psicologia musicale – questa fase rappresenta già un gioco di variazione.

Come Monet

attività 4

Quando pensiamo ai colori del paesaggio siamo portati a immaginare un numero limitato di gradazioni: il cielo e il mare sono azzurri, i tetti delle case sono rossi, le foglie degli alberi sono verdi. Se osserviamo bene, anche nell’astuccio troviamo matite o pastelli più consumati di altri. Proviamo a chiederci perché. Nel paesaggio possiamo trovare diverse variazioni di colore: ecco che il cielo di Milano ci appare diverso da quello di Palermo, mentre la città a mezzogiorno è diversa da quella della sera. Perché allora fare tutti i cieli sempre dello stesso azzurro? Claude Monet ci mostra il suo modo di vedere la cattedrale di Rouen nelle diverse ore del giorno. Non usa molti colori, ma gioca con le variazioni di tonalità di uno stesso colore. Facciamo riprodurre ai bambini gradazioni di uno stesso colore e chiediamo loro di dipingere, come ha fatto Monet, uno stesso soggetto in tre situazioni di luce e di colore differenti. Giochiamo con le diverse gradazioni e proviamo a catturare con le pennellate anche l’aria e la luce, per creare ogni volta l’atmosfera delle diverse ore del giorno e del tempo atmosferico.

Delalande, F. (2004). La musica è un gioco da bambini. Milano: Franco Angeli.

Quando pensiamo ai colori del paesaggio siamo portati a immaginare un numero limitato di gradazioni: il cielo e il mare sono azzurri, i tetti delle case sono rossi, le foglie degli alberi sono verdi. Se osserviamo bene, anche nell’astuccio troviamo matite o pastelli più consumati di altri. Proviamo a chiederci perché. Nel paesaggio possiamo trovare diverse variazioni di colore: ecco che il cielo di Milano ci appare diverso da quello di Palermo, mentre la città a mezzogiorno è diversa da quella della sera. Perché allora fare tutti i cieli sempre dello stesso azzurro? Claude Monet ci mostra il suo modo di vedere la catt

Quando pensiamo ai colori del paesaggio siamo portati a immaginare un numero limitato di gradazioni: il cielo e il mare sono azzurri, i tetti delle case sono rossi, le foglie degli alberi sono verdi. Se osserviamo bene, anche nell’astuccio troviamo matite o pastelli più consumati di altri. Proviamo a chiederci perché. Nel paesaggio possiamo trovare diverse variazioni di colore: ecco che il cielo di Milano ci appare diverso da quello di Palermo, mentre la città a mezzogiorno è diversa da quella della sera. Perché allora fare tutti i cieli sempre dello stesso azzurro? Claude Monet ci mostra il suo modo di vedere la cattedrale di Rouen nelle diverse ore del giorno. Non usa molti colori, ma gioca con le variazioni di tonalità di uno stesso colore. Facciamo riprodurre ai bambini gradazioni di uno stesso colore e chiediamo loro di dipingere, come ha fatto Monet, uno stesso soggetto in tre situazioni di luce e di colore differenti. Giochiamo con le diverse gradazioni e proviamo a catturare con le pennellate anche l’aria e la luce, per creare ogni volta l’atmosfera delle diverse ore del giorno e del tempo atmosferico.

Claude Monet, Cattedrali di Rouen (serie), 1892-1894

Per conoscere Delande:&nbsp; <a data-cke-saved-href="http://giuntiscuola.it/nididinfanzia/riflessioni/francois-delalande-e-le-esplorazioni-sonore-nella-prima-infanzia/#:~:text=Fran%C3%A7ois%20Delalande%20e%20le%20esplorazioni%20sonore%20nella%20prima%20infanzia,-I%20bambini%20piccolissimi&amp;text=Fran%C3%A7ois%20Delalande%20%C3%A8%20stato%20direttore,con%20particolare%20attenzione%20ai%20bambini." target="_blank" href="http://giuntiscuola.it/nididinfanzia/riflessioni/francois-delalande-e-le-esplorazioni-sonore-nella-prima-infanzia/#:~:text=Fran%C3%A7ois%20Delalande%20e%20le%20esplorazioni%20sonore%20nella%20prima%20infanzia,-I%20bambini%20piccolissimi&amp;text=Fran%C3%A7ois%20Delalande%20%C3%A8%20stato%20direttore,con%20particolare%20attenzione%20ai%20bambini.">François Delalande e le esplorazioni sonore nella prima infanzia</a><a data-cke-saved-href="https://giuntiscuola.webranking.tech/articoli/francois-delalande-e-le-esplorazioni-son/" target="_blank" href="https://giuntiscuola.webranking.tech/articoli/francois-delalande-e-le-esplorazioni-son/">&nbsp;</a>

Per concludere

attività 2

Variazioni di una melodia

<ol><li class="heading5">Come Monet </li><li class="heading5">Variazione di una melodia </li><li class="heading5">Attrezzi per giocare </li><li class="heading5">Per concludere </li></ol>

OBIETTIVI SPECIFICI

<ul><li style="display: block; width: 0px; height: 0px; padding: 0px; border: 0px; margin: 0px; position: absolute; top: 0px; left: -9999px; opacity: 0; overflow: hidden;" class="heading5"> </li><li class="heading5">MUSICA: Ampliare le capacità di invenzione e improvvisazione.</li><li class="heading5">MOVIMENTO: Utilizzare le regole di un gioco in forma creativa.</li><li class="heading5">IMMAGINE: Trasformare immagini e materiali ricercando soluzioni figurative nuove.</li><li style="display: block; width: 0px; height: 0px; padding: 0px; border: 0px; margin: 0px; position: absolute; top: 0px; left: -9999px; opacity: 0; overflow: hidden;" class="heading5"> </li></ul>

ATTIVITà

Variazioni: partiamo da Monet

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