Buon anno, scuola!

Cara scuola, buongiorno! 

Caro studente…

Alla scoperta di sogni ed emozioni

La Gioia di ricominciare

Rami per giocare e decorare

Per coinvolgere nelle attivit&agrave; anche i bambini che ancora non se la sentono di parlare possiamo partire dalla lettura del libro: Si pu&ograve; dire senza voce di Armando Quintero, Marco Som&agrave; (Glifo Edizioni) che con il suo testo semplice ci invita a soffermarci e a valorizzare tutte le forme di comunicazione, in particolare il linguaggio gestuale, come modalit&agrave; per esprimere sentimenti. Dopo l&rsquo;ascolto proponiamo giochi di mimo in cui proviamo a comunicare con il corpo gioia, affetto, tristezza e spavento, osservando come varia la postura in relazione allo stato d&rsquo;animo.

Soffermiamoci sulla posizione dei vari segmenti del corpo e denominiamoli invitando i bambini a usare anche la &ldquo;lingua di casa&rdquo;. Questo gioco favorir&agrave; l&rsquo;osservazione empatica tra bambini e aiuter&agrave; a capirsi anche quando mancano le parole, legittimando e valorizzando al contempo l&rsquo;uso di altre lingue.&nbsp; &nbsp;

Rompere il silenzio

Poche parole, grandi storie

Emozioni silenziose&nbsp;

Quando il silenzio &egrave; dettato dal timore di non pronunciare correttamente le parole e dal giudizio dei compagni,&nbsp; un gioco divertente consiste nell&rsquo;inventare insieme un codice di comunicazione condiviso, basato su non-parole e suoni onomatopeici. Proponiamo gli intramontabili testi di E. Bussolati, Edizioni Carthusia, Tarar&igrave; tararera, Bada&hellip;b&ugrave;m e Rulba Rulba e costruiamo con le immagini dei protagonisti alcuni burattini di carta, incollandole su un cartoncino robusto al quale avremo unito un bastoncino come impugnatura.

Associamo ad ogni personaggio un suono che accompagni il suo movimento, alcune non-parole per descrivere il comportamento e mettiamo in scena un racconto. Tra &ldquo;un pirip&ugrave; che fa tittir&igrave;-tittir&igrave;&rdquo; e le inevitabili risa, potremo finalmente sentire tutti i bambini esprimersi, in un gioco che supera le barriere linguistiche e mentre ci unisce, ci aiuta a riflettere sulla convenzionalit&agrave; del linguaggio.&nbsp;

Con l&rsquo;ingresso alla scuola dell&rsquo;infanzia molti bambini non italofoni, senza precedenti inserimenti in comunit&agrave; educative, attraversano una fase di silenzio in cui, alla comunicazione verbale, si sostituisce interamente quella mimico-gestuale.&nbsp;

Questa situazione, quando si protrae per diversi mesi, pu&ograve; destare preoccupazione ma non deve scoraggiare: se da un lato occorre ampliare il pi&ugrave; possibile le occasioni di conversazione e la strutturazione di contesti stimolanti che motivino ad usare la voce, dall&rsquo;altro &egrave; bene rispettare il silenzio ed evitare che eccessive pressioni portino il bambino a chiudersi ancor pi&ugrave; in se stesso.

I testi e&nbsp; le attivit&agrave; proposte offrono spunti per affrontare in modo consapevole e sereno questa fase e includono varianti plurilingue perch&eacute;, a volte, il silenzio viene rotto solo quando il bambino si sente libero di esprimersi nell&rsquo;idioma che padroneggia meglio.&nbsp;

In Pino ha perso le parole di G. Francella (Sinnos) il protagonista &ldquo;vorrebbe parlare un pochino ma non ci riesce pi&ugrave;. Le parole non vogliono proprio uscire&rdquo; ; con un testo conciso ma non banale si racconta di quando si smette di parlare per timidezza o timore e di come la voce sia, in realt&agrave;, non solo un mezzo per comunicare ma anche&nbsp; per difendersi e non accettare i soprusi.

Prendendo spunto da Pino che ama stare sdraiato nel bosco ad ascoltare ed indovinare i versi degli animali, proponiamo giochi basati sul riconoscimento della voce di un compagno: a turno ci si nasconde (dietro una porta, in uno scatolone appositamente predisposto o sotto un telo scuro ) e da l&igrave; si indovina chi sta parlando. Per stimolare anche i pi&ugrave; restii a partecipare, lasciamo scegliere cosa dire: potranno essere non-parole o termini di altre lingue, l&rsquo;importante &egrave; proprio cominciare ad usare la voce e &hellip;rompere il silenzio! &nbsp;

Storie per dar voce a tutti i bambini e a tutte le lingue

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