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Esami universitari

La professione insegnante

Il ricorso alla didattica a distanza ha messo (ancor più) in luce la necessità di fare delle scelte in merito a ciò che è davvero importante insegnare in ogni disciplina. Le condizioni organizzative in cui si svolge la DAD e gli inevitabili “tempi morti” tra un collegamento e l’altro e all’interno dello stesso collegamento, impongono ai docenti di fare una selezione più accurata dei contenuti di insegnamento. Per la verità questa esigenza veniva raccomandata ancor prima del periodo pandemico.&nbsp;Le Indicazioni nazionali del 2012 sottolineano che “nel rispetto e nella valorizzazione dell’autonomia delle istituzioni scolastiche”, le Indicazioni costituiscono il quadro di riferimento per la progettazione curricolare affidata alle scuole.&nbsp;Sono un testo aperto, che la comunità professionale è chiamata ad assumere e a contestualizzare, elaborando specifiche scelte relative a contenuti, metodi, organizzazione e valutazione coerenti con i traguardi formativi previsti dal documento nazionale”.&nbsp;Recentemente, le Linee guida sulla valutazione nella scuola primaria non mancano di rimarcare che, proprio partendo dalle Indicazioni nazionali, i docenti della classe individuano, per ogni disciplina, gli obiettivi di apprendimento più significativi ai fini della valutazione. &nbsp; I contenuti da sviluppare&nbsp;Insomma, la preoccupazione di una istruzione enciclopedica non trova riscontro nei documenti ufficiali, e dunque sembra derivare più dalle ansie o dalle sollecitazioni dell’ambiente esterno. Infatti le stesse Indicazioni nazionali non presentano un elenco imprescindibile di contenuti da sviluppare, e anzi i contenuti si desumono dagli obiettivi di apprendimento; questo vuol dire che gli insegnanti hanno un ampio margine di scelta dei contenuti ritenuti più significativi rispetto al conseguimento di quell’obiettivo. Va poi tenuto presente che alcuni obiettivi (come quelli di matematica) presuppongono contenuti più vincolanti, mentre altri (come italiano) presentano una gamma di possibili contenuti molto più vasta.&nbsp;Muoversi in un’ottica di essenzialità vuol dire anche riflettere sistematicamente sulle mete che si vogliono raggiungere Individuare traguardi essenziali e irrinunciabili&nbsp;Considerato che è controproducente riempire il curricolo di troppi contenuti, con il rischio di insegnare tante cose ma in modo superficiale e soprattutto adottando inevitabilmente modalità trasmissive e mnemoniche, l’obiettivo è quello di individuare dei traguardi considerati irrinunciabili (e per fare questo è necessario fare riferimento alle Indicazioni nazionali) e intorno a questi scegliere un numero limitato di tematiche fondamentali tenendo conto dei seguenti aspetti:1. Le Indicazioni non fissano obiettivi annuali, ma a conclusione della classe terza primaria e della classe quinta. È all’interno di tali periodi temporali che possono essere individuate le tematiche fondamentali, anche per dare loro una visione prospettica.&nbsp;2. La scelta delle tematiche fondamentali dovrebbe rispondere innanzitutto al criterio della significatività, ossia elementi del sapere che vanno assolutamente appresi in quanto costituiscono la base su cui poggiano quelli successivi e assolvono una funzione non solo propedeutica ma anche generativa rispetto agli altri.&nbsp;3. Molti traguardi irrinunciabili presentano una vocazione interdisciplinare. In sede di programmazione collegiale si può decidere quali discipline possono svolgere un ruolo più incisivo in vista di un apprendimento più profondo.&nbsp;4. Almeno due variabili vanno tenute sotto controllo nella scelta delle tematiche fondamentali:&nbsp;a. il tempo che si ha a disposizione per svilupparle in un modo considerato soddisfacente;&nbsp;b. le caratteristiche degli allievi che si hanno davanti, le loro condizioni di partenza, i loro specifici interessi. Sotto questo profilo, per esempio, può richiedere più tempo trattare contenuti legati alla cultura locale con alunni stranieri, che condividono un orizzonte culturale diverso.&nbsp;Tutto quanto ha senso ed è possibile solo se vi è una piena condivisione a livello di équipe pedagogica e, almeno nei principi essenziali, di collegio dei docenti&nbsp; L’importanza di pensare alle mete da raggiungereInutile nascondere le difficoltà di un’impresa di tal fatta: si tratta di stabilire infatti quanto estendere il grado di profondità di determinati oggetti del sapere (tenendo comunque conto del tempo che si ha a disposizione), e quali altri oggetti lasciare invece in secondo piano perché non altrettanto importanti nella gerarchia di significatività dei contenuti. &nbsp;

Scuola primaria: ripartire dall’essenziale

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