Fili di relazione

Musica per star bene

Scuola dell'infanzia di giugno: Mente, corpo, life skills

Progetto accoglienza parte I: gli animali amici

Progetto accoglienza parte II: nuove scoperte

Progetto accoglienza parte III: raccontiamo l’amicizia

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	<li>Nella sezione, frequentata da bambini di 4 e 5 anni, l&rsquo;angolo del palcoscenico &egrave; uno spazio ormai conosciuto e praticato. All&rsquo;inizio i bambini hanno mostrato qualche difficolt&agrave; a sentirsi a loro agio nel dire i propri pensieri davanti a tutti, ma con il trascorrere del tempo e del ripetersi dell&rsquo;esperienza, hanno acquisito sicurezza e capacit&agrave; di espressione.</li>
	<li>Giorno dopo giorno, sono gli stessi bambini che trovano pretesti per raccontare fatti legati alle loro esperienze soggettive o familiari, altri sono proposti dai docenti, altri ancora nascono dalle letture di albi illustrati.</li>
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Obiettivi|Contesto|Metodologia

2. Gli aerei della fantasia

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	<li>Realizziamo l&rsquo;angolo del palcoscenico: utilizziamo stoffe o carta per disegnare le quinte sulla parete, realizziamo un palco di dimensioni adatte ai bambini con materiale di recupero, oppure delimitiamone lo spazio sul pavimento con del nastro adesivo colorato o altro materiale.</li>
	<li>Scopriamo insieme ai bambini la funzione del palcoscenico: descriviamolo come spazio dove ognuno pu&ograve; raccontare quello che pi&ugrave; gli piace; giochiamoci, adulti e bambini, per favorire la presa di confidenza; decidiamo tutti insieme qual &egrave; il momento migliore o pi&ugrave; adatto della giornata per usufruire di questo spazio.</li>
	<li>Ogni giorno, troviamo insieme un pretesto per &ldquo;salire&rdquo; sul palcoscenico e raccontare qualcosa di s&eacute;. Facilitiamo i racconti, sosteniamo i pensieri, restituiamo e rilanciamo i contributi di ognuno evidenziando le emozioni, il coraggio e le debolezze, le caratteristiche soggettive che distinguono gli uni dagli altri.</li>
	<li>Documentiamo attraverso foto la partecipazione di ogni bambino, realizziamo cartelloni, posizioniamoli alla loro altezza in modo che i bambini possano guardare e commentare insieme.</li>
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Per aiutare i bambini a conoscere s&eacute; stessi &egrave; necessario offrire opportunit&agrave; in cui ognuno possa dire pensieri in libert&agrave;, nella consapevolezza che chi ascolta non giudica quello che sente.

La costruzione dell&rsquo;identit&agrave; soggettiva e lo sviluppo del rispetto verso l&rsquo;accettazione di come ognuno &egrave;, fanno parte di un processo che continua per tutta la vita e che cresce nella relazione fra s&eacute; e l&rsquo;altro, nell&rsquo;esperienza del dare e del ricevere, nell&rsquo;accogliere e nel sentirsi accolti.

&Egrave; in uno spazio di riconoscimento reciproco, nella possibilit&agrave; di mostrarsi all&rsquo;altro cos&igrave; come ciascuno &egrave;, che si pu&ograve; acquisire fiducia e sicurezza in s&eacute; stessi senza aver timore 
di quello che non si sa fare perch&eacute; nello stare con gli altri c&rsquo;&egrave; sempre la possibilit&agrave; di arricchirsi.

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1. Un palcoscenico per raccontarsi

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	<li>Come ogni mattina i bambini si ritrovano nella piazza per il rito della lettura ad alta voce. La montagna di libri pi&ugrave; alta del mondo (di Rocio Bonilla, Valentina Edizioni) &egrave; uno fra i libri preferiti dei bambini frequentanti la sezione Aquiloni. L&rsquo;albo racconta di un bambino, Lucas, che desidera volare pi&ugrave; di qualsiasi cosa al mondo, ma il suo sogno sembra impossibile da &shy;realizzare! Finch&eacute; la mamma non gli d&agrave; un libro e, di lettura in lettura, Lucas ogni giorno raggiunge luoghi diversi. La storia di Lucas ha affascinato fin da subito tutti, soprattutto la parte della montagna di libri che il bambino realizza, mettendoli uno sopra l&rsquo;altro, e da dove scende sopra un aereo di carta.</li>
	<li>I bambini propongono di realizzare un aereo da far volare verso tanti posti diversi per poter poi raccontare, proprio come Lucas, dove sono andati.</li>
	<li>I docenti aiutano a realizzare gli aerei con le piegature di carta e ogni bambino colora il suo con le matite.</li>
	<li>Insieme li fanno volare per la sezione: giocano a lanciarli lontano, mentre immaginano dove potrebbe atterrare.</li>
	<li>Poi salgono a turno sul palcoscenico, fanno prove di lancio e ognuno racconta il suo volo: 
	― &ldquo;Io ho paura dell&rsquo;aereo, allora vado al mare, in piscina perch&eacute; l&igrave; non ci sono mai andato&rdquo;. 
	― &ldquo;L&rsquo;aereo mi porta in una casa grande di tutti i colori, con un giardino con le tartarughe, una sdraio e un ombrellone&rdquo;. 
	― &ldquo;Io vado in Romania con mamma&rdquo;.</li>
	<li>Nei racconti spontanei dei bambini scopriamo le loro qualit&agrave;, le debolezze, i bisogni: noi docenti possiamo farne punti di forza delle esperienze che proponiamo, affinch&eacute; i bambini vi si riconoscano.</li>
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Racconti in volo

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