Multicultura

Osservatorio Scuola Primaria • Anteprima novembre 2011

Scuola: sarà trascurata dal nuovo ministro?

È stato un anno particolarmente impegnativo questo per la scuola. La primaria
 
 solo in parte è stata risparmiata da chiusure forzate
 
 , come è avvenuto invece per altri gradi scolastici. Il Covid lascia un’eredità molto pesante anche in campo scolastico e occorrerà intervenire con accortezza, una volta ristabilita la normalità della situazione.


 Innanzi tutto sono emerse, se mai ce ne fosse stato bisogno, le
 
 grandi differenze sociali tra gli alunni
 
 , e in modo particolare tra chi può accedere senza problemi ai mezzi informatici e chi invece deve condividerli con altri membri della famiglia; tra chi può avere uno spazio fisico personale all’in

È stato un anno particolarmente impegnativo questo per la scuola. La primaria solo in parte è stata risparmiata da chiusure forzate, come è avvenuto invece per altri gradi scolastici. Il Covid lascia un’eredità molto pesante anche in campo scolastico e occorrerà intervenire con accortezza, una volta ristabilita la normalità della situazione. Innanzi tutto sono emerse, se mai ce ne fosse stato bisogno, le grandi differenze sociali tra gli alunni, e in modo particolare tra chi può accedere senza problemi ai mezzi informatici e chi invece deve condividerli con altri membri della famiglia; tra chi può avere uno spazio fisico personale all’interno del contesto domestico e chi lo deve spartire con altri familiari. Le disuguaglianze sociali Ma è pure emersa la grande arretratezza del Paese rispetto alle infrastrutture informatiche, sia in termini di connettività che di velocità di trasmissione dei dati. Le scuole ne sanno qualcosa, in modo particolare le primarie. Sempre in questo ambito è emersa l’esigenza di una più raffinata formazione dei docenti nell’utilizzo delle tecnologie informatiche sia sul piano tecnico che, ancor più, su quello didattico. Una scarsa padronanza della didattica digitale rischia infatti di enfatizzare gli elementi trasmissivi ancora presenti anche nella scuola primaria. Come potenziare le competenze digitali? La pandemia ha messo in luce l’esigenza di potenziare le competenze digitali dei docenti, soprattutto sul ruolo che le tecnologie possono svolgere nel rinnovamento e nel sostegno alla didattica, partendo dalle specifiche realtà. È da supporre, infatti, che vi siano situazioni molto differenziate a livello nazionale, che richiedono interventi da predisporre ad hoc. Su tutti questi aspetti il Ministro Bianchi è chiamato a mettere in campo un massiccio piano di interventi per innalzare le competenze professionali dei docenti e per attrezzare adeguatamente le scuole in senso tecnologico, come lui stesso ha avuto modo di illustrare nel suo libro Nello specchio della scuola, edito nel 2020. Vicinanza emotiva e cognitiva Per alcuni versi, ancor più delicato appare il problema di come garantire sempre e comunque una “vicinanza” nel rapporto educativo, qualunque sia la modalità di didattica messa in atto (in presenza o a distanza). Possiamo considerare, a questo proposito: 1. una vicinanza emotiva, che si traduce nel mostrare empatia verso i bambini ed interesse verso i loro vissuti, nel dare prova di pazienza e perseveranza, nell’incoraggiare gli alunni all’autostima; 2. una vicinanza cognitiva, che si traduce nel conoscere gli stili cognitivi dei bambini in modo da modulare l’intervento didattico tenendo conto di tali caratteristiche, nel suscitare interesse e passione verso le discipline di studio rendendole fruibili e intellegibili, nel personalizzare gli interventi anche facendo ricorso a una variegata gamma di mediatori didattici.

È stato un anno particolarmente impegnativo questo per la scuola. La primaria solo in parte è stata risparmiata da chiusure forzate, come è avvenuto invece per altri gradi scolastici. Il Covid lascia un’eredità molto pesante anche in campo scolastico e occorrerà intervenire con accortezza, una volta ristabilita la normalità della situazione.&nbsp;Innanzi tutto sono emerse, se mai ce ne fosse stato bisogno, le grandi differenze sociali tra gli alunni, e in modo particolare tra chi può accedere senza problemi ai mezzi informatici e chi invece deve condividerli con altri membri della famiglia; tra chi può avere uno spazio fisico personale all’interno del contesto domestico e chi lo deve spartire con altri familiari.&nbsp; Le disuguaglianze sociali&nbsp;Ma è pure emersa la grande arretratezza del Paese rispetto alle infrastrutture informatiche, sia in termini di connettività che di velocità di trasmissione dei dati. Le scuole ne sanno qualcosa, in modo particolare le primarie. Sempre in questo ambito è emersa l’esigenza di una più raffinata formazione dei docenti nell’utilizzo delle tecnologie informatiche sia sul piano tecnico che, ancor più, su quello didattico. Una scarsa padronanza della didattica digitale rischia infatti di enfatizzare gli elementi trasmissivi ancora presenti anche nella scuola primaria.&nbsp;Come potenziare le competenze digitali?&nbsp;La pandemia ha messo in luce l’esigenza di potenziare le competenze digitali dei docenti, soprattutto sul ruolo che le tecnologie possono svolgere nel rinnovamento e nel sostegno alla didattica, partendo dalle specifiche realtà. È da supporre, infatti, che vi siano situazioni molto differenziate a livello nazionale, che richiedono interventi da predisporre ad hoc.&nbsp;Su tutti questi aspetti il Ministro Bianchi è chiamato a mettere in campo un massiccio piano di interventi per innalzare le competenze professionali dei docenti e per attrezzare adeguatamente le scuole in senso tecnologico, come lui stesso ha avuto modo di illustrare nel suo libro Nello specchio della scuola, edito nel 2020.&nbsp; Vicinanza emotiva e cognitiva&nbsp;Per alcuni versi, ancor più delicato appare il problema di come garantire sempre e comunque una “vicinanza” nel rapporto educativo, qualunque sia la modalità di didattica messa in atto (in presenza o a distanza). Possiamo considerare, a questo proposito:&nbsp;1. una vicinanza emotiva, che si traduce nel mostrare empatia verso i bambini ed interesse verso i loro vissuti, nel dare prova di pazienza e perseveranza, nell’incoraggiare gli alunni all’autostima;&nbsp;2. una vicinanza cognitiva, che si traduce nel conoscere gli stili cognitivi dei bambini in modo da modulare l’intervento didattico tenendo conto di tali caratteristiche, nel suscitare interesse e passione verso le discipline di studio rendendole fruibili e intellegibili, nel personalizzare gli interventi anche facendo ricorso a una variegata gamma di mediatori didattici.

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