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In classe: gli oggetti e le azioni a scuola

Parole per ritrovarsi

IL BISOGNO DI CONDIVIDERE Particolarmente utili sono apparse le riunioni regolari del personale che hanno offerto ai partecipanti l’opportunità di esprimere apertamente queste preoccupazioni, incoraggiarsi e sostenersi a vicenda, avvalersi della formazione in servizio e sviluppare piani di emergenza per i vari scenari conseguenti alla riapertura. Un’educatrice ha dichiarato: “Quando è venuto il momento di riaprire è stato bello per i bambini e per me, nonostante le nuove regole: siamo riuscite a farle diventare quasi un gioco!”.

Il momento presente richiede a educatori, famiglie e ai bambini stessi una straordinaria capacità di comprendere la gravità delle minacce per la salute che incombono sul pianeta e di recepire, progettare e attuare le misure necessarie a farvi fronte. In uno studio internazionale, nel tentativo di comprendere meglio i pensieri e i sentimenti del personale dei servizi della prima infanzia nei tempi difficili della pandemia, sono stati condotti colloqui con gruppi di educatori che vertevano sui bisogni e i problemi maggiormente avvertiti, sulle risorse e gli aiuti che si sarebbero voluti ricevere o ritenuti più utili.

Il momento presente richiede a educatori, famiglie e ai bambini stessi una straordinaria capacità di comprendere la gravità delle minacce per la salute che incombono sul pianeta e di recepire, progettare e attuare le misure necessarie a farvi fronte. In uno studio internazionale, nel tentativo di comprendere meglio i pensieri e i sentimenti del personale dei servizi della prima infanzia nei tempi difficili della pandemia, sono stati condotti colloqui con gruppi di educatori che vertevano sui bisogni e i problemi maggiormente avvertiti, sulle risorse e gli aiuti che si sarebbero voluti ricevere o ritenuti più utili.

NUOVI TIMORI Dalle parole dei partecipanti è apparso evidente che il personale educativo stesse sperimentando intense emozioni negative: <ul><li>timori per l’esposizione al virus in conseguenza dello stretto contatto con i bambini; </li><li>timore di trasmettere il virus ai propri familiari, soprattutto se in condizioni di fragilità; </li><li>timori per i rischi connessi ai trasferimenti da e verso il luogo di lavoro; </li><li>stress per la necessità di conciliare casa e lavoro. </li></ul>Gli educatori si sono sentiti impreparati ai cambiamenti richiesti, alle abilità tecnologiche per la attivazione dei canali mediatici, all’implementazione di nuovi protocolli igienico-sanitari, esprimendo disagio per le proprie responsabilità nel controllo dello stato di salute dei bambini e del distanziamento fisico.

NUOVE REGOLE È opinione condivisa tra gli educatori che sia importante mantenere i propri obblighi professionali nei confronti dei bambini, delle loro famiglie e della società. “Ci teniamo a distanza dai colleghi, ci laviamo le mani in continuazione, salutiamo i genitori attraverso il cancello e ricordiamo ai bambini le nuove regole da seguire. Ma nella sostanza, le cose non sono davvero cambiate. Siamo una squadra che si prende cura dei bambini e del loro benessere.” Tornare a scuola è un diritto per tutti, e per alcuni bambini una vera e propria isola di salvezza, soprattutto quando, come oggi, il mondo degli affetti e delle relazioni sociali rischia di essere messo sotto scacco da un nemico misterioso e potente come il coronavirus.

NUOVI TIMORI
 


 Dalle paro

NUOVI TIMORI Dalle parole dei partecipanti è apparso evidente che il personale educativo stesse sperimentando intense emozioni negative: timori per l’esposizione al virus in conseguenza dello stretto contatto con i bambini; timore di trasmettere il virus ai propri familiari, soprattutto se in condizioni di fragilità; timori per i rischi connessi ai trasferimenti da e verso il luogo di lavoro; stress per la necessità di conciliare casa e lavoro. Gli educatori si sono sentiti impreparati ai cambiamenti richiesti, alle abilità tecnologiche per la attivazione dei canali mediatici, all’implementazione di nuovi protocolli igienico-sanitari, esprimendo disagio per le proprie responsabilità nel controllo dello stato di salute dei bambini e del distanziamento fisico.

I RISCHI PER I BAMBINI Entrando più nel merito dei riflessi dell’emergenza pandemica sullo sviluppo cognitivo, affettivo e sociale dei bambini al nido, gli educatori si sono chiesti, per esempio, se la scarsa numerosità dei compagni “accessibili” nel gioco e nelle routine quotidiane potesse influire negativamente sulle capacità di adattamento infantile: “la perdita del contatto diretto con i bambini e tra bambini, toglie il cuore al nostro lavoro!”. Gli educatori hanno però anche colto i vantaggi delle restrizioni: <ul><li>le nuove competenze tecnologiche acquisite potrebbero rivelarsi utili anche in futuro; </li><li>le dimensioni ridotte dei gruppi consentono di interagire con ogni bambino con più continuità e attenzione. </li></ul>

Prendersi cura dei bambini

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