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Chi sono Perino &amp; Vele? Com&rsquo;&egrave; avvenuto il vostro incontro artistico?

Ciao, siamo Emiliano Perino (nato a New York nel 1973) e Luca Vele (nato a Rotondi nel 1975). Ci siamo conosciuti tra i banchi del Liceo Artistico di Benevento nel 1990, quando a causa di una fusione tra due sezioni, ci siamo trovati a frequentare la stessa classe, fino al &lsquo;93, anno del diploma.

In quegli anni si instaur&ograve; un bellissimo rapporto, si condivideva la quotidianit&agrave; con un comune modo di percepire le cose e il grande piacere di passare intere giornate a lavorare. Con il tempo, ci siamo cos&igrave; trovati a condividere la stessa idea: l&rsquo;inventare il mondo, la vita e costruire nuovi linguaggi e siamo diventati di fatto una coppia che lavorava nel mondo dell&rsquo;arte. In questi anni di ricerca abbiamo riscoperto la cartapesta, materiale che ci affascinava ma che non riuscivamo a capire all&rsquo;epoca, tanto che lo mascheravamo quasi a nasconderne l&rsquo;uso, considerato &ldquo;poco nobile&rdquo;. Poi con il tempo abbiamo compreso di poter raccontare quello che avveniva intorno a noi proprio macinando l&rsquo;informazione quasi sempre omologata e banale dei quotidiani per crearne una nuova. Le pagine diventano un miscuglio di parole e immagini, un impasto mediatico che torna a comunicare.

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Da che cosa traete ispirazione per le vostre opere?

Crediamo che nell&rsquo;arte ci sia la necessit&agrave; di raccontare quello che si conosce e ci&ograve; che ti &egrave; pi&ugrave; vicino. Sin dall&rsquo;inizio il nostro sguardo e il nostro interesse &egrave; stato rivolto a quello che accade intorno a noi, s&igrave;, perch&eacute; noi viviamo e lavoriamo in Campania; il nostro studio &egrave; a due passi dalla via Appia, la strada che collega Roma con le altre grandi civilt&agrave; del bacino del Mediterraneo. Un territorio di grande vocazione agricola, artigianale e commerciale su cui si &egrave; sovrapposto un&rsquo;industrializzazione e una cementificazione selvaggia. La nostra ricerca si basa nello scoprire ed evidenziare gli aspetti pi&ugrave; nascosti e veritieri, tematiche sociali e ambientali, spesso troppo cruenti.

Questo ci permette di comprendere meglio il mondo in cui viviamo, con la speranza di scuotere anche le coscienze altrui. Gli oggetti o animali creati, ad esempio, simboleggiano o raccontano determinate situazioni della societ&agrave; moderna: oggetti che fanno parte di discariche abusive, animali che non rappresentano pi&ugrave; il mondo della natura ma altri mondi, fatti di tortura e guerra. I lavori appaiono spesso cos&igrave; come allegorie moderne, racconti fiabeschi ma, metaforicamente, rappresentano concetti pi&ugrave; ampi e complessi.

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A subway &egrave; chi&ugrave; sicura &egrave; un&rsquo;opera suggestiva, di forte impatto visivo. Potete raccontarci com&rsquo;&egrave; nata l&rsquo;idea? 

Quando siamo stati chiamati dall&rsquo;Architetto Alessandro Mendini per realizzare una nostra opera nella stazione Salvator Rosa della metropolitana di Napoli, abbiamo subito pensato a qualcosa che avesse a che fare con la mobilit&agrave;, ma che fosse anche fortemente radicata nella memoria collettiva e che facesse parte dell&rsquo;universo &ldquo;quotidianit&agrave;&rdquo;. Qualcosa che si contrapponesse alla forte presenza delle nuove tecnologie dei trasporti con una forza non solo evocatrice ma soprattutto pi&ugrave; umana. C&rsquo;&egrave; subito venuta in mente la mitica Fiat Cinquecento. Su questa intuizione abbiamo lavorato per rendere l&rsquo;idea &ldquo;Cinquecento&rdquo; un&rsquo;installazione, cercando di realizzare un&rsquo;opera che non mettesse distanza tra artista e spettatore, tra arte e vita.

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Conoscere fin da piccoli l&rsquo;arte contemporanea pu&ograve; contribuire a sviluppare la creativit&agrave; nei bambini e nelle bambine di oggi? Qual &egrave; il vostro pensiero al riguardo?

C&rsquo;&egrave; bisogno di cultura, di tanta cultura!

In questi anni abbiamo sempre accettato di condurre workshop organizzati e concepiti per i pi&ugrave; piccoli. Crediamo fortemente che l&rsquo;arte possa aiutare a sviluppare la creativit&agrave; combinata all&rsquo;istintivit&agrave; e alla spontaneit&agrave; tipiche dei bambini e bambine, non accontentarsi della singola ora settimanale di studio delle arti e portarli a visitare mostre e musei&hellip; anche di arte contemporanea.

Scopri <a href="https://www.giuntiscuola.it/articoli/nuova-vita-antica-materia-1#scheda1" target="_blank">il percorso didattico</a> ispirato alle opere di Perino &amp; Vele.

Perino & Vele, l’arte contemporanea è anche per bambini

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