Una verifica

Ricordo di Emma Castelnuovo

Quando una lezione è efficace

Saluto e mi presento

In classe: gli oggetti e le azioni a scuola

Parole per ritrovarsi

Ancora troppo spesso, l’educazione pone al centro la parte cognitivo- razionale e dà poco valore all’espressività del corpo e delle emozioni. Sono però innumerevoli gli studi che evidenziano la stretta connessione tra cervello, emozioni e corporeità e che sottolineano l’impossibilità di accompagnare lo sviluppo cognitivo del bambino escludendo le altre parti. L’educazione integrata mira a restituire uguale importanza a queste tre parti per favorire una crescita armonica: secondo tale approccio è fondamentale coltivare il lato “spirituale”, naturalmente presente in ogni essere umano. Nella sua teoria sulle intelligenze multiple Howard Gardner fu il primo a dedicare spazio all’intelligenza spirituale che, se coltivata nel processo di crescita, porta con sé benefici come maggiore concentrazione, empatia, capacità di riconoscere le proprie emozioni e di coltivare un posto interiore a cui tornare. Una teoria che, di fatto, educa a una nuova visione di sé e del mondo.

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COLTIVARE LA PRESENZA…Spesso fatichiamo a richiamare l’attenzione dei bambini, li vediamo distratti e agitati e trovare silenzio e concentrazione sembra quasi impossibile. Già Rudolf Steiner e Maria Montessori hanno evidenziato come, nel primo settennio di vita, i bambini apprendono attraverso l’imitazione, grazie alla loro “mente assorbente”. Il loro cervello, infatti, è plastico, essi osservano e assorbono e sono quindi naturalmente pronti a coltivare e imitare gesti di presenza, se l’adulto riesce a divenire per loro una guida.Ma cos’è la presenza?Ci sono molti modi per definirla, uno di questi è mindfulness o consapevolezza, ma al di là delle definizioni, significa curare ogni gesto che compiamo nell’attimo presente, è sentirsi totalmente “qui” mentre svolgiamo un’azione. Coltivare il momento presente ci fa scoprire il piacere di ciò che si sta facendo e ci fa porre automaticamente attenzione al nostro agire. … LA CONSAPEVOLEZZA DELLA MENTEUn ottimo modo per aiutare i bambini a coltivare la “presenza nella mente” è il rituale del cerchio del mattino. È sufficiente mettersi tutti in cerchio e richiamare la sacralità del momento accendendo una candela, o suonando una campanella, dei cimbali (strumenti utilizzati nella meditazione zen) o un piccolo triangolo.Chiediamo ai bambini di tenere gli occhi chiusi e di concentrarsi sul loro respiro, sentiamo l’aria che sale dal naso e che va lentamente a salutare tutte le parti del loro corpo, quindi espiriamo. Guidiamo i bambini attraverso il loro corpo toccando ciascuno prima gli occhi, poi le guance e così via, dicendo a voce alta “buongiorno”. Riaprendo gli occhi guardiamoci l’un l’altro e sorridiamo in segno di benvenuto.Questa pratica aiuta i bambini ad apprendere in maniera più fluida e a mantenere o ritrovare la concentrazione, soprattutto quando ci si sente troppo distratti o quando il gruppo si sta agitando troppo. … LA CONSAPEVOLEZZA NEL CORPOLe tane e le capanne sono giochi che riportano a un luogo sicuro, donano calma ed educano a riconoscere un “dentro”, una parte intima e preziosa che va curata e ascoltata.Proponiamo un esercizio di attivazione sensoriale che apre a stare nel silenzio, in ascolto di noi stessi. Accompagniamo i bambini in giardino e invitiamoli a stare in silenzio, a chiudere gli occhi e udire suoni e rumori, toccare e odorare la corteccia di un albero o il prato. Aprire la bocca e percepire se l’aria ha un suo gusto.Quindi, riapriamo gli occhi e guardiamo il più lontano possibile e poi il più vicino possibile. Possiamo quindi chiedere loro se c’è un posto in cui si sentono al sicuro. Può essere il loro letto, un diario segreto, un angolo in casa. Invitiamoli a disegnarlo e diciamo loro di tornare lì ogni volta che si sentono persi, impauriti o semplicemente quando hanno bisogno di stare da soli e ritrovare la calma dentro di sé. … LA CONSAPEVOLEZZA DELLE EMOZIONITutte le emozioni sono importanti, ma allenare i bambini a riconoscerle, legittimarle e gestirle può non essere facile, ma necessario affinché il loro sviluppo sia armonico. Aiutiamo i bambini a prendere consapevolezza delle emozioni con il gioco delle emozioni.Creiamo un tabellone dal titolo “Come mi sento oggi?” e invitiamo i bambini a disegnare l’emozione che provano sotto forma di faccina e attaccare la loro emozione nella casellina corrispondente. Obiettivo del gioco è riflettere sulle azioni e sulle reazioni legate al sopraggiungere, per esempio, della rabbia e chiedersi come pensiamo di agire per ritrovare la serenità. È importante ascoltare le idee dei bambini senza prevenire le risposte, ma costruirle insieme a loro. Questi semplici atteggiamenti ripetuti nel tempo creano le basi per una migliore gestione del mondo interiore. SUGGERIMENTI OPERATIVIQuesti sono alcuni dei giochi da praticare in sezione, che si fondano su un approccio che mira a coltivare l’ascolto di sé e l’importante equilibrio tra mente, corpo ed emozioni.Prima di proporli lavoriamo anche sulla nostra formazione, preparandoci adeguatamente per condividere queste esperienze con i bambini.

I bambini sono lo specchio di ciò che li circonda e sono attenti a cogliere tutto

Per un’educazione integrata

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