La scuola che vogliamo

Bozza completa delle Indicazioni nazionali sul I ciclo di istruzione

"Indicazioni" per la scuola che guarda il futuro - Intervista a Mauro Ceruti

Pedagogia

Due elementi di attenzione vanno segnalati a conclusione di questo anno scolastico.

Il primo riguarda il tentativo di dilatare il concetto di apprendimento e di utilizzare l&rsquo;ambiente esterno come aula scolastica. Un&rsquo;idea non nuova, ovviamente, ma che le particolari disposizioni imposte dal Covid-19 hanno riportato alla ribalta come una delle possibili misure per garantire il distanziamento facendo scuola fuori della scuola. In realt&agrave; l&rsquo;Outdoor education (come tecnicamente viene denominata) &ldquo;include una grande variet&agrave; di attivit&agrave; didattiche che vanno da esperienze di tipo percettivo-sensoriale (orto didattico, visite a fattorie, musei, parchi, ecc.) ad esperienze basate su attivit&agrave; sociomotorie ed esplorative tipiche dell&rsquo;Adventure education&nbsp;(orienteering, trekking, vela, ecc.), a progetti scolastici che intrecciano l&rsquo;apertura al mondo naturale con la tecnologia (coding, robotica, tinkering, ecc.), fino a percorsi educativi profondamente ispirati alla tradizione nordeuropea&rdquo; (<a href="https://innovazione.indire.it/avanguardieeducative/outdoor-education">https://innovazione.indire.it/avanguardieeducative/outdoor-education</a>). &Egrave; un modo se non nuovo sicuramente diverso di considerare l&rsquo;apprendimento e la stessa aula scolastica. Ricordiamo a questo proposito la &ldquo;Rinnovata&rdquo; fondata dalla Pizzigoni a Milano, o la Casa del Sole sempre a Milano, o le esperienze della Montessori e dei CEMEA che hanno come tratto comune quello di favorire un contatto pi&ugrave; diretto con la natura e un approccio multidisciplinare della conoscenza.

Il secondo aspetto, collegato a quanto appena detto, &egrave; il rapporto recentemente curato da Fondazione Giovanni Agnelli e Save the Children dal titolo Fuoriclasse. Un modello di successo per il contrasto alla dispersione scolastica (<a href="https://www.savethechildren.it/sites/default/files/files/uploads/pubblicazioni/fuoriclasse-un-modello-di-successo-il-contrasto-alla-dispersione-scolastica.pdf">https://www.savethechildren.it/sites/default/files/files/uploads/pubblicazioni/fuoriclasse-un-modello-di-successo-il-contrasto-alla-dispersione-scolastica.pdf</a>). In tal caso si agisce su due leve fondamentali: &ldquo;il rafforzamento delle (fragili) competenze dei ragazzi, attraverso un&rsquo;attivit&agrave; di sostegno con metodologie didattiche non tradizionali; l&rsquo;irrobustimento della motivazione degli studenti che devono ritrovare il senso di un impegno costante e regolare&rdquo;. Ecco quindi l&rsquo;attivazione di laboratori motivazionali finalizzati ad accrescere l&rsquo;autostima degli alunni in difficolt&agrave;, come pure l&rsquo;allestimento di &ldquo;campi scuola&rdquo;, ossia un modo di far scuola fuori dalla scuola, in contesti in cui gli alunni possono sviluppare, in una dimensione di gruppo, attitudini e capacit&agrave; che aiutano ad impostare in maniera pi&ugrave; efficace anche il lavoro in aula, ed infine il sostegno allo studio, attraverso l&rsquo;utilizzo di metodologie diverse e informali rispetto a quelle canoniche.

Il senso di queste proposte &egrave; quello di recuperare una dimensione pi&ugrave; dinamica e reale dell&rsquo;apprendimento, troppo spesso confinato in una visione ingessata e astratta e comunque lontana dalla realt&agrave; dei bambini. Aprire la scuola all&rsquo;esterno vuol dire aprire altre prospettive alla mente dei bambini.

Outdoor education e contrasto alla dispersione, per una scuola di tutte e tutti

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