Vacanze, come usarle al meglio: “compiti” per le famiglie

Valutare e valutarsi come insegnanti

Osserviamo per comprendere e per agire

Saluto e mi presento

In classe: gli oggetti e le azioni a scuola

Parole per ritrovarsi

<p style="text-align:justify">
 Nonostante nel tempo sia aumentata l’attenzione verso i Disturbi Specifici di Apprendimento, sono ancora tante le persone che di fronte a un bambino con DSA non sanno come comportarsi. Per chi ne soffre, il disturbo è un problema che può comportare frustrazione e avere ripercussioni sul piano emotivo, motivazionale e sociale.
</p>
<p style="text-align:justify">
 I segni della presenza di DSA possono essere notati dagli insegnanti sin dai primi anni della scuola primaria. Spesso sono loro i primi ad accorgersi delle difficoltà dei bambini e delle bambine e a riferire alla famiglia i problemi che manifestano in classe, chiedendo collaborazione nell'osservazione anche a casa.
</p>

Nonostante nel tempo sia aumentata l’attenzione verso i Disturbi Specifici di Apprendimento, sono ancora tante le persone che di fronte a un bambino con DSA non sanno come comportarsi. Per chi ne soffre, il disturbo è un problema che può comportare frustrazione e avere ripercussioni sul piano emotivo, motivazionale e sociale.
I segni della presenza di DSA possono essere notati dagli insegnanti sin dai primi anni della scuola primaria. Spesso sono loro i primi ad accorgersi delle difficoltà dei bambini e delle bambine e a riferire alla famiglia i problemi che manifestano in classe, chiedendo collaborazione nell'osservazione anche a casa. Ciò permette di individuare i punti di debolezza e le caratteristiche cognitive peculiari di ogni allieva/o, su cui puntare per il raggiungimento del successo formativo, predisponendo specifiche attività di recupero e potenziamento e personalizzando la didattica.
Attraverso la presentazione del caso di Mattia verrà messo in luce come sia importante una buona collaborazione insegnanti, genitori e compagni di classe nel supportare gli alunni con disturbi dell’apprendimento.
 
Il caso di Mattia
Mattia (nome di fantasia) ha 8 anni e si appresta a iniziare il terzo anno della scuola primaria con risultati scolastici complessivamente positivi; tuttavia famiglia e scuola segnalano una lettura lenta e scorretta ed errori ortografici non compatibili con la classe frequentata. Già in seconda gli insegnanti avevano notato che il bambino faceva fatica a seguire i ritmi proposti dall’attività didattica. Mattia quindi, alla fine della classe seconda, è stato valutato presso il nostro centro.
I genitori riferiscono che il bambino ha avuto buone abilità di coordinazione motoria fin da piccolo, mentre più critico appare lo sviluppo linguistico. Mattia è riservato e fatica a esprimersi con persone estranee. Sia nel contesto scolastico che in altri contesti, il bambino appare timido e preoccupato del giudizio e delle osservazioni che i pari e le persone più grandi possono fare su di lui. I genitori riferiscono che Mattia ha iniziato a parlare lievemente in ritardo ma tale aspetto poi si è regolarizzato e non è stato necessario un approfondimento specialistico.
 
La valutazione clinica di Mattia
La valutazione degli apprendimenti ha confermato le difficoltà nella lettura strumentale (Prove MT 3 Clinica).
La capacità di comprensione risulta adeguata, così come quella di produzione di un testo (valutata con le prove BVSCO 3), salvo la presenza di errori ortografici, in rapporto al numero di parole scritte. Le abilità di calcolo sono complessivamente acquisite (Batteria AC-MT3).
La valutazione cognitiva (WISC-IV) ha evidenziato abilità generali nella norma.
In conclusione, Mattia presenta un profilo di dislessia in associazione a incertezze ortografiche in un quadro di un funzionamento cognitivo nella media.
 
Come aiutare Mattia?
Si suggerisce alla famiglia di avviare un percorso di potenziamento, da svolgersi presso il servizio, volto a far acquisire al bambino strumenti per gestire le difficoltà di letto-scrittura, a promuovere la capacità per affrontare le difficoltà di apprendimento ed elaborare i vissuti emotivi. Tale intervento dovrebbe inserirsi all’interno di un lavoro di rete che coinvolga anche genitori, insegnanti e compagni di classe.
 
Indicazioni per i genitori
Ai genitori, viene proposto un percorso finalizzato ad accrescere la capacità di interagire con il figlio: come prima cosa si prevede di fornire loro una corretta informazione sulle caratteristiche dei disturbi dell’apprendimento in modo da non avere aspettative irrealistiche o al contrario troppo basse rispetto al percorso scolastico del bambino. La conoscenza dei DSA passa anche attraverso alcune attività in cui i genitori “sperimentano” direttamente le difficoltà vissute dal figlio. Inoltre, li si invita ad avere apertura e fiducia nei confronti degli insegnanti (e viceversa) in modo che scuola e famiglia possano collaborare armonicamente per il benessere del bambino.
 
Suggerimenti per la scuola
Considerando il quadro emerso, la scuola dovrà vagliare sia le principali difficoltà di Mattia che i suoi punti di forza, allo scopo di elaborare un Piano Didattico Personalizzato (PDP) rispondente alle caratteristiche del suo profilo. Occorrerà aiutare il bambino a riconoscere i suoi punti di forza e a farvi leva per superare le difficoltà specifiche e arrivare al risultato desiderato. Calibrare il focus sul processo, quindi sul “come” il bambino vive la propria giornata scolastica, e invitarlo a tener traccia dei pensieri e delle emozioni che vive in relazione alla sua situazione, può essere per lui occasione di crescita e apprendimento. Per esempio, tenendo un diario fatto di disegni e parole dove esprimere il suo vissuto e in particolare esternare quello che prova nei momenti di difficoltà.
Gli allievi con DSA fanno i conti quotidianamente con i propri limiti, con la frustrazione associata all'insuccesso scolastico, amplificata dal confronto con i compagni di classe.
È necessario quindi lavorare sul gruppo classe, perché si crei uno spirito di collaborazione e di scambio tra pari.
 
Le attività di laboratorio
Si suggerisce infine un’attività di laboratorio pomeridiano presso il nostro servizio dove il bambino possa andare a fare i compiti, con il vantaggio di imparare l'uso di strumenti compensativi e di apprendere un più adeguato metodo di studio. L’attività laboratoriale potrebbe agevolare la socializzazione con allievi con problemi analoghi e con i quali può essere utile e interessante scambiare informazioni, preoccupazioni, ansie, ricerche di soluzioni.
 
 


Scheda di osservazione degli errori ortografici - per l'adulto (ed. PLUS)

FAQ 05. Le diagnosi di DSA hanno una scadenza? La scuola può accettare diagnosi rilasciate diversi anni prima e mai aggiornate? (ed. PLUS)

FAQ 18. Si possono somministrare prove di valutazione diverse da quelle dei compagni (facilitate, semplificate, abbreviate...) nelle normali prove di verifica durante l'anno e nelle prove INVALSI? (ed. PLUS)

Mattia e i Disturbi Specifici di Apprendimento

Dove trovi questo contenuto