La scuola è #partecipazione

La scuola è #uguaglianza

La scuola è #creatività

Inclusione multiculturalita

La società è cambiata, noi siamo cambiati, ma l’apprendimento non cambia. Possiamo pensare alla scuola come a un’istituzione senza tempo – capace di formare gli studenti di oggi e di domani – se abbiamo in mente un’idea fondamentale: il compito degli insegnanti non è trasmettere le proprie conoscenze ma far crescere le conoscenze nei propri studenti. E per fare questo è necessario adottare un modello di apprendimento che mette al centro l’esperienza. Apprendere e capire non sono elementi indissolubili. Che cosa vuol dire apprendere e che cosa vuol dire capire? Apprendere vuol dire incamerare l’esperienza e cambiare il proprio comportamento in funzione dell’esperienza. La ripetizione è fondamentale, tu ripeti e impari, anche se non vuoi. Ripetere serve, e non per imparare a memoria. Ripetere vuol dire ripetere l’esperienza. È così infatti che noi apprendiamo: attraverso l’esperienza e la sperimentazione concreta di situazioni diamo forma ai concetti, costruiamo significati, e finalmente capiamo. Capire è un processo endogeno, non ce lo insegna nessuno, ce lo insegna l’esperienza. Attraverso prove ed errori, attraverso esperienze ripetute si costruiscono nuove rappresentazioni e si impara. Che cosa serve per facilitare il processo dell’apprendimento? Le istruzioni servono, le gratificazioni servono, le spiegazioni non servono. Le spiegazioni sono rumore cognitivo. Quando vediamo uno che non impara e insistiamo con le spiegazioni stiamo sbagliando. Il bambino magari non dirà “basta”, dirà “ho capito”. E non è vero. Bisogna facilitare il processo di comprensione attraverso l’esperienza. La nostra scuola dà sufficiente spazio all’esperienza? La risposta è no! Perché noi dobbiamo correre. E allora proviamo a fermarci!

Nelle Linee guida per l’inclusione dell’UNESCO (2009), inclusione è definita come un processo di rafforzamento della capacità del sistema di istruzione di raggiungere tutti gli allievi, quindi di sostenere una scuola e un processo educativo capaci di rispondere alle specificità e alle esigenze di tutti. Questo significa andare oltre a risposte di individualizzazione e di personalizzazione della didattica, che pur sono importanti, e promuovere una cultura che sostenga l’accettazione, la valorizzazione, la partecipazione e il successo formativo di ogni allievo, perché la scuola sia per tutti e di tutti. Per questo, anche nella progettazione e nello sviluppo a monte dei materiali didattici e dei libri per la scuola è importante tener conto della capacità di generare inclusione. Nella prospettiva inclusiva, si richiede un focus importante sugli aspetti metodologici del concept editoriale per definire i criteri da seguire per rispondere ai bisogni educativi dei ragazzi con difficoltà, affinché i contenuti siano accessibili a tutti e facilmente adattabili alle esigenze di ciascuno. Infatti, un libro, cartaceo o digitale che sia, se ben progettato, è uno strumento utile nei vari momenti dell’apprendimento, dalla fase di accesso all’informazione a quelle di rielaborazione e comprensione, di studio individuale e di memorizzazione: la sfida, come in tutte le produzioni in una prospettiva inclusiva, sta nel rendere uno strumento come il libro un alleato per il successo formativo di ognuno.

La scuola è... #inclusione

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