La Vita Scolastica di settembre: Intrecci

“La Vita Scolastica” di aprile  |Educazione matematica e scientifica

Matematica/Italiano - Problemi in cucina

Dalle didascalie alle prime forme di racconto

Prime forme di racconto

Dal resoconto al racconto

                    Titolo                

B. Sbicego, <a data-cke-saved-href="https://www.essebicoaching.it/2018/10/29/tre-parole-a-cui-fare-attenzione/" target="_blank" href="https://www.essebicoaching.it/2018/10/29/tre-parole-a-cui-fare-attenzione/">Tre parole a cui fare attenzione</a>U. Eco Autobiografia intellettuale, La Nave di Teseo, 2015P. Polidoro, Il limite e il ragionevole, in La Filosofia di Umberto Eco, La Nave di Teseo, 2021P. Biamonte, <a data-cke-saved-href="https://www.ansa.it/sito/notizie/cultura/musica/2021/05/18/e-morto-franco-battiato_2df3f12b-9cc5-4181-90a4-a597f59a54a6.html" target="_blank" href="https://www.ansa.it/sito/notizie/cultura/musica/2021/05/18/e-morto-franco-battiato_2df3f12b-9cc5-4181-90a4-a597f59a54a6.html">Battiato, un uomo libero alla ricerca dell'altrove</a>C. Argento <a data-cke-saved-href="https://www.corriere.it/spettacoli/21_maggio_18/battiato-versi-canzoni-d3ce770e-b7a1-11eb-add6-98a2b51489e2.shtml" target="_blank" href="https://www.corriere.it/spettacoli/21_maggio_18/battiato-versi-canzoni-d3ce770e-b7a1-11eb-add6-98a2b51489e2.shtml"><a data-cke-saved-href="https://www.corriere.it/spettacoli/21_maggio_18/battiato-versi-canzoni-d3ce770e-b7a1-11eb-add6-98a2b51489e2.shtml">Franco Battiato, frasi e citazioni da «La Cura», «Centro di gravità permanente»</a><a data-cke-saved-href="https://www.corriere.it/spettacoli/21_maggio_18/battiato-versi-canzoni-d3ce770e-b7a1-11eb-add6-98a2b51489e2.shtml" target="_blank" href="https://www.corriere.it/spettacoli/21_maggio_18/battiato-versi-canzoni-d3ce770e-b7a1-11eb-add6-98a2b51489e2.shtml">, «Bandiera bianca» e gli altri capolavori eterni</a></a>M.P. Mazza, <a data-cke-saved-href="https://www.open.online/2021/05/18/cinque-canzoni-ricordo-franco-battiato-testi-video/" target="_blank" href="https://www.open.online/2021/05/18/cinque-canzoni-ricordo-franco-battiato-testi-video/">Cinque canzoni per ricordare Franco Battiato</a>M.Moglia, <a data-cke-saved-href="https://www.sistemacritico.it/2020/09/10/le-parole-di-battiato-fenomenologia-di-un-moderno-dicti-studiosus" target="_blank" href="https://www.sistemacritico.it/2020/09/10/le-parole-di-battiato-fenomenologia-di-un-moderno-dicti-studiosus">Le parole di Battiato. Un moderno dicti studiosus</a>V. Gheno, Potere alle parole. Perché usarle meglio, Einaudi, 2019L. Bertoloni, <a data-cke-saved-href="https://inchiostro.unipv.it/plurilinguismo-e-pluristilismo-franco-battiato/" target="_blank" href="https://inchiostro.unipv.it/plurilinguismo-e-pluristilismo-franco-battiato/">Plurilinguismo e pluristilismo in Franco Battiato</a>,

Foto: di rabendeviaregia - _MG_8945, CC BY-SA 2.0

“Le parole sono la nostra massima e inesauribile fonte di magia, in grado sia di infliggere dolore che di alleviarlo”;&nbsp;così Albus Silente sembra rivolgersi allo spettatore – in una sorta di breaking the fourth wall cinematografica – nel corso dei Doni della Morte/Parte II, capitolo conclusivo della saga potteriana.Le parole pertanto vanno scelte con la massima cura, proprio come gli ingredienti di una pozione che realizza un incantesimo, perché la lingua è un codice che ci mette in comunicazione con i membri della nostra comunità linguistica, la quale – a sua volta – funziona in base a precise convenzioni riconosciute e condivise, fatte di informazioni, relazioni, scambi, emozioni.La lingua insomma, a dirla con Vera Gheno (2019), crea connessioni e ponti, costruisce identità, descrive e svela la realtà e le dà un significato, che successivamente dovrà essere negoziato e condiviso.Ora, pur perseguendo significati condivisi (condizione necessaria all’atto comunicativo), l’utilizzo sapiente ed estroso delle parole alimenta lo “spazio interpretativo”, ossia quel rapporto semiosico tra espressione e contenuto che Umberto Eco individuava nel fenomeno della libertà interpretativa, a sua volta connessa alla cosiddetta relazione triadica; in essa, contrariamente a ciò che avviene nella relazione diadica basata su di uno stimolo/risposta causale, ogni coppia di elementi (A e B) è legata significativamente agli altri tramite la mediazione di un terzo elemento (C). Per cui, se la relazione diadica tra A e B è immediata, nello “spazio interpretativo” c’è una potenzialmente infinita sequenza di “C”: la conoscenza è negoziazione.Ebbene la lingua nei testi di Franco Battiato – variegata, ricchissima e settoriale – poggia sullo spazio dell’interpretazione, quello che sempre Eco ebbe a definire lo spazio C, ovvero lo spazio della scelta e dell’indeterminazione, dell’ambiguità e delle interpretazioni successive.Un artista&nbsp;impossibile da etichettareBattiato è stato un personaggio unico nella storia musicale italiana: artista poliedrico e beffardo, colto e istrionico, impossibile da etichettare. In lui conviveva la sperimentazione musicale avanguardistica di Karlheinz Stockhausen con le più dolci melodie pop e, all’interno della sua complessa personalità di cantautore polivalente, si mescolavano e sincretizzavano varie suggestioni: le filosofie orientali, il Sufismo, la meditazione trascendentale, il pensiero di Gurdjeff e lo spirito del rock, la musica classica e la sperimentazione elettronica, i fermenti della protesta sociale, la pittura e la regia cinematografica (P. Biamonte, 2021).&nbsp;Illuminato precursore di quello che comunemente si è soliti definire il genere indie, Battiato col tempo è divenuto colonna portante del cantautorato nazional-popolare e, in generale, della musica leggera italiana. Spirito libero e anarchico, progressista e sperimentatore, il musicista siciliano è stato un giocoliere della parola: ermetici e densi di significati allusivi, i suoi testi – solo apparentemente vezzosi e grondanti di intellettualismi incomprensibili – hanno sempre ricercato una sintesi e un equilibrio tra i numerosi simboli sacri e gli svariati misticismi esotici, espressioni di mondi lontani ed altri, ma pur sempre manifestazioni della cultura popolare nostrana e della terra di Sicilia.Oltretutto, sempre sulla scia dell’analisi di P. Biamonte, i testi e le musiche di Battiato hanno perseguito costantemente una funzione sociale, ovvero il desiderio di consolidare il livello di coscienza della popolazione italiana mediante un approccio poetico peculiare, in grado di veicolare idee millenarie a milioni di persone.&nbsp;Geografie lontane e fascinazioni intime e profondeCome gli scritti dei philologos greci (poeti artisti dalla straordinaria conoscenza delle parole e delle loro potenzialità evocative), le liriche dell’istrione di Ionia – grazie alla sonorità delle parole e dei concetti proposti – sono riuscite sempre a creare negli ascoltatori una sensazione di beato stordimento (M. Moglia, 2018) e, soprattutto, a stimolare escursioni mentali degne della fantasia di Salgàri.&nbsp;Chi infatti, ascoltando Battiato, non ha avuto modo di immaginare la danza dei dervisci, di viaggiare in strade desertiche alla volta di Tozeur, di soggiornare nelle stamberghe di Tunisi, di meditare in compagnia di gesuiti euclidei o di suonare felicemente su carri carnascialeschi?&nbsp;Immagini che trasmettono significati, sovente nascosti, e si muovono in quello “spazio interpretativo” che regala la possibilità di decidere a quale realtà credere, almeno nel tempo di una canzone. Parole complesse, evocative, non convenzionali; parole talora misteriose, che celano o dipanano geografie lontane e fascinazioni intime e profonde, senza fornire una spiegazione univoca o esaustiva.Una continua ricerca plurilinguisticaBattiato ci fa navigare in acque agitate che segnano un percorso costantemente in fieri; un moto perpetuo, una continua ricerca plurilinguistica e pluristilistica che, allontanando le sue canzoni dal quotidiano per tenderle verso l’infinito, crea un pastiche testuale “a centrifuga” (L. Bertoloni, 2018): s’alternano aforismi (Ah come t’inganni/se pensi che gli anni non han da finire) ad accostamenti stranianti, citazioni letterarie (cantami o Diva dei pellerossa americani) a tecnicismi o aggettivi toponomastici; sovente il lessico mistico ed esoterico utilizzato converge verso una specie di “cosmopolitismo” spazio temporale, nel quale le numerose zone della Terra evocate si combinano con una dimensione temporale sospesa tra il presente e l’eterno (supererò le correnti gravitazionali per non farti invecchiare).Sapiente artigiano della parola, il cantautore siciliano sceglie dunque d’introdurci in un universo di stimoli e di significati, mare magnum nel quale bisogna navigare alla ricerca di un approdo sempre diverso.Ora il Maestro è salito sull’ultimo treno per Tozeur, con un biglietto di sola andata.Ma il viaggio continua.

La lingua multiforme e disorientante di Franco Battiato