Costruiamo il viaggio 0-6

Insegnanti che si raccontano

Documentare per dialogare e costruire

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CHE COSA RACCOGLIAMO NEL TEMPO

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COME UTILIZZIAMO I MATERIALI

IO FACCIO COS&Igrave;

L&rsquo;osservazione costante della raccolta dei materiali di ognuno e la relativa lettura e interpretazione, ci consentono di sostenere, attraverso la relazione educativa, i processi di crescita dei bambini, individuandone le caratteristiche personali, gli aspetti che influenzano l&rsquo;apprendimento, i processi sottesi alla costruzione di competenze.

Teniamo conto che le competenze nascono dall&rsquo;incontro con situazioni, oggetti, materiali, persone e diventano personali nel momento in cui ogni bambino se ne appropria, esprimendole in modo differente, nei diversi contesti educativi e di vita.

La documentazione che riguarda ogni dimensione di sviluppo e apprendimento del bambino e le personali attitudini e intelligenze, ci aiuta:

<ul>
	<li>a compiere una valutazione mite (Raffaele Iosa) dando valore a quanto osservato e raccolto attraverso uno sguardo che valorizza la persona e usa le conoscenze per sostenerla nel proprio cammino;</li>
	<li>a orientarci, individualmente e nel gruppo docente, rispetto a scelte e impiego di strategie, perch&eacute; ci permette di riconoscere le esigenze dei bambini e di riequilibrare progressivamente le proposte educative in base a reazioni, tempi e modi personali;</li>
	<li>a rendere conto, in modo coerente, alle famiglie, dei punti di forza e dei bisogni che osserviamo nel loro bambino, attraverso la visione e la condivisione di materiali che testimoniano quanto raccontiamo. A comunicare meglio eventuali difficolt&agrave;, dimostrando con quanto raccolto ci&ograve; di cui parliamo e come stiamo aiutando il bambino;</li>
	<li>a dialogare in modo riflessivo con il bambino, nutrendo la sua capacit&agrave; di ricordare, pensare e dare un significato a esperienze e vissuti, la sua fiducia e voglia di apprendere, la sua capacit&agrave; di impegnarsi per migliorare;</li>
	<li>a favorire il passaggio da una realt&agrave; educativa ad un&rsquo;altra, quando la storia di ciascuno diventa argomento di dialogo tra colleghi, per organizzare la nuova scuola, accogliere il bambino e proseguire il viaggio.</li>
</ul>

Accogliamo il bambino che arriva al nido e alla scuola dell&rsquo;infanzia con la sua storia, prendiamolo per mano e accompagniamolo nella continuit&agrave; del suo percorso di crescita e apprendimento.

Diamo valore alla storia personale di ognuno attraverso la documentazione, una metodologia che ci consente di raccogliere e condividere con tutti tracce che riguardano passaggi di sviluppo, processi di apprendimento e conquista di competenze.

Mettiamo a fuoco la storia del bambino, consapevoli di come sia intrecciata e influenzata dalle esperienze che vive, in famiglia, nel contesto sociale ed educativo.

Rendiamo visibili caratteristiche e attitudini peculiari, modi di essere e di affrontare le situazioni di ognuno, anche in condizioni di difficolt&agrave; e disabilit&agrave; o vissuti (arrivo da altri Paesi, adozione&hellip;); testimoniamo la stretta connessione con il nostro lavoro progettuale.

Prima di iniziare, confrontiamoci in collegio:

&ndash; per chiarire il senso del fare memoria, con sensibilit&agrave; educativa, per riconoscere il bambino nel suo essere e divenire, per accompagnarlo nell&rsquo;ascolto e nel dialogo riflessivo e per aggiustare pensieri e gesti perch&eacute; possa mettere a frutto ogni sua potenzialit&agrave; nel modo migliore;

&ndash; per scegliere modalit&agrave;, tempi e azioni e costruire una mappa flessibile che ci guidi progressivamente in modo da avere dei criteri, sapendo per&ograve; che il percorso educativo &egrave; flessibile, i tempi sono personali e le storie differenti;

&ndash; per condividere gli scopi e l&rsquo;uso che potremo fare di questa documentazione.&nbsp;

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Da parte nostra servono ascolto, attenzione, cura e costanza nel raccogliere via via elementi significativi.

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Documentiamo a pi&ugrave; voci la storia personale del bambino per mettere a fuoco in maniera sempre pi&ugrave; nitida e chiara quello che egli ci rimanda di s&eacute;. Entriamo in una relazione di scambio narrativo, di confronto di punti di vista, di comprensione e possibilit&agrave; di stabilire accordi, con le famiglie che collaborano alla realizzazione della raccolta, con i colleghi che operano in momenti diversi con il bambino, con gli eventuali esperti che lo seguono o che realizzano a scuola percorsi specifici.

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Per favorire una buona partecipazione di tutti, seguiamo tre criteri, tra loro complementari.

1. L&rsquo;informazione: in forma riservata e finalizzata a migliorare la relazione educativa del bambino ci coinvolge tutti, docenti, famiglie, esperti&hellip;; i genitori hanno diritto di conoscere il vissuto del proprio bambino a scuola e a loro volta forniscono informazioni sull&rsquo;esperienza extrascolastica.

2. La consultazione: attraverso il dialogo abbiamo tutti la possibilit&agrave; di esprimere interessi, aspettative, dubbi, perplessit&agrave;, richieste di chiarimenti come segnali da vagliare e valutare nell&rsquo;interesse del bambino.

3. La condivisione delle scelte educative: la ricerca della coerenza educativa &egrave; facilitata dalla condivisione della documentazione ed &egrave; fondamentale per dare ai bambini messaggi chiari e concordi.

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La nostra raccolta potrebbe essere composta da: 

a. documentazione narrativa e con immagini proveniente dai colloqui con la famiglia, con i colleghi nel momento del passaggio da una istituzione all&rsquo;altra, con eventuali specialisti che seguono il bambino (verbali dei colloqui, interviste, diari realizzati tra famiglia e nido/scuola, narrazioni fatte a richiesta su abitudini, giochi preferiti, modalit&agrave; adottate, bisogni da segnalare&hellip;);

b. documentazione in itinere attraverso l&rsquo;ascolto sempre presente o mirato a rilevare i comportamenti in diverse situazioni e contesti, documentiamo le competenze presenti in ogni dimensione, le attitudini personali, le modalit&agrave; cognitive prevalenti, il modo di stare nella relazione&hellip; La ripetizione di determinate osservazioni, nel tempo, ci permette di documentare cambiamenti e progressi, sempre relativi a s&eacute; e alla propria storia (con protocolli e note descrittive, con foto e brevi video, con raccolta di discorsi del bambino e di elaborati di vario tipo, spontanei e realizzati in contesti organizzati);

c. documentazione di processi e momenti speciali, poniamo attenzione a momenti cruciali per la crescita, che potrebbero essere differenti da bambino a bambino. Se operiamo con attenzione alla zona prossimale di sviluppo (Vygotskij) possiamo pi&ugrave; facilmente osservare quando avviene un progresso significativo e farne memoria. Documentiamo in sequenza alcuni processi, fotografando o descrivendo i momenti in cui si sviluppano (per esempio, riguardanti autonomia, relazione, gioco, risoluzione di problemi&hellip;). Raccogliamo anche i discorsi dei bambini e le riflessioni metacognitive, su preferenze, apprendimenti, emozioni&hellip;;

d. la scatola della memoria, alla fine della frequenza realizziamo per ogni bambino una raccolta reale o digitale di pochi e ben scelti documenti personali che pi&ugrave; lo rappresentino e inseriamo una lettera nella quale gli raccontiamo che cosa &egrave; stato per noi averlo conosciuto e accompagnato, facendogli i migliori auguri per il futuro.

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	<li>Quale importanza attribuiamo al momento della documentazione (non la facciamo, la realizziamo in modo saltuario, abbiamo un progetto&hellip;; documentiamo per i genitori, per la scuola, per la continuit&agrave;, per rendicontare all&rsquo;esterno...)?</li>
	<li>Quali sono le difficolt&agrave; che incontriamo per documentare (mancanza di tempo, di risorse, di competenze...)?</li>
	<li>Quali sono i motivi per cui &egrave; importante documentare in generale (riflettere sul lavoro svolto, avere una traccia per motivare le scelte effettuate, pubblicizzare il lavoro svolto, coinvolgere le famiglie, costruire un banca dati delle esperienze effettuate...)</li>
	<li>Quali i motivi, in particolare, per documentare la storia del bambino (aiutare il bambino a sentirsi costruttore del proprio percorso, a ripercorrere criticamente momenti e passaggi, a trovare fiducia in s&eacute;, autostima, motivazione a procedere, a condividere la conoscenza del bambino tra adulti nella continuit&agrave;&hellip;)?</li>
	<li>Che cosa ci piacerebbe fare e come &egrave; possibile farlo (divisione dei compiti, uso delle competenze personali presenti, coinvolgimento di soggetti esterni, uso di supporti per documentare come materiale cartaceo, foto, filmati, diapositive, registrazioni audio, computer...)?​​​​​​​</li>
</ol>

PERCH&Eacute; E COME DOCUMENTIAMO

RACCONTI DI FAMIGLIA

Coinvolgiamo i genitori, nel corso del tempo, con interviste o proposte di dialogo in famiglia, in modo da conoscere meglio abitudini, comportamenti, preferenze, vissuti diversi da quelli del nido e della scuola dell&rsquo;infanzia. Al momento opportuno, facciamo la nostra proposta, meglio se collegata a un percorso didattico o a una esperienza fatta a scuola.

Ecco, per esempio, un&rsquo;intervista che ci fornisce utili informazioni sulle preferenze e abitudini del bambino e su come in famiglia le considerano; chiediamo di compilarla, spiegando le motivazioni, e di presentarcela.

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Abituiamo i bambini a riflettere su quello che vivono, apprendono e sentono. Utilizziamo il dialogo riflessivo in vari momenti, all&rsquo;inizio di un percorso per condividere conoscenze gi&agrave; presenti, idee e stati d&rsquo;animo; in itinere per verificare la partecipazione, il coinvolgimento, il benessere e attivare un confronto; alla fine per rielaborare insieme i vissuti, l&rsquo;impegno messo in atto, quanto imparato, i sentimenti provati&hellip;

Talvolta, dedichiamo un&rsquo;attenzione personale con una intervista dedicata, organizzandoci per parlare personalmente con ciascuno, dando il tempo e l&rsquo;attenzione che serve. Questo lavoro documenta, con le parole dei bambini, aspetti di quello che sanno e sentono e ci aiuta a capire come incoraggiarli e sostenerli.

A CASA MI PIACE&hellip;

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PARLIAMO CON IL BAMBINO (PER I BAMBINI DI 4 E 5 ANNI)

A scuola si lavora, si gioca, si sta insieme agli altri, si impara. &Egrave; importante sentirsi bene in ogni situazione, ma qualche volta pu&ograve; succedere di essere in difficolt&agrave;. Prova a raccontare quello che pensi e senti quando succede&hellip;

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Quando non riesci a fare quello che ti chiedono, come ti comporti? 

Lasci perdere?&nbsp;

Chiedi di nuovo di spiegarti meglio?&nbsp;

Chiedi aiuto ai tuoi amici?&nbsp;

Ti sforzi di fare da solo?&nbsp;

&nbsp;

Quando non riesci a fare quello che ti chiede l&rsquo;insegnante come ti senti? 

Sei preoccupato?&nbsp;

Sei dispiaciuto?&nbsp;

Quanto?&nbsp;

&nbsp;

Qual &egrave; la cosa pi&ugrave; importante per imparare bene?

Che l&rsquo;insegnante ti aiuti e ti spieghi?&nbsp;

Che tu sia disposto a impegnarti molto?&nbsp;

Lavorare da solo o in gruppo?

Al nostro bambino piace/non piace:

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	<li>giocare con i fratelli e gli amici &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp;</li>
	<li>guardare molto cartoni animati alla TV, tablet, cellulare &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp;</li>
	<li>fare giochi di movimento al chiuso e all&rsquo;aperto farsi coccolare dalle persone care e stare in loro compagnia &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp;</li>
	<li>fare &ldquo;i compiti&rdquo; come i fratelli pi&ugrave; grandi &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp;</li>
	<li>giocare a lungo con puzzle, costruzioni, giochi da tavolo &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp;</li>
	<li>farsi leggere e raccontare storie &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp;</li>
	<li>aiutare i grandi nei loro lavori &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp;</li>
	<li>riordinare i propri giochi &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp;</li>
	<li>stare seduto a tavola insieme alla famiglia &nbsp;</li>
	<li>&nbsp;altro&nbsp;</li>
</ul>

&nbsp;

Che cosa apprezziamo come genitori?

Che cosa vorremmo facesse di pi&ugrave; o di meno? Perch&eacute;?

La documentazione del bambino

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