Geografia/Italiano - Il fiume

Rovesciare per includere: un progetto di Geostoria con i BES

Sesamo e GeoScuola: un nuovo modo di fare Geografia

Orientarsi a scuola

Orientarsi in uno spazio aperto

Orientarsi nel quartiere

Svolgiamo in classe lo stesso sondaggio, annotando i risultati alla lavagna e sul quaderno. Confrontiamo, con un po’ di approssimazione, i dati raccolti con quelli dell’Istat. Mostriamo un grafico a torta per visualizzare la percentuale come una frazione. Un esempio: il 45,9% che parla prevalentemente italiano in famiglia equivale a poco meno di metà della popolazione italiana. Chiediamoci quindi: i bambini che parlano prevalentemente italiano in famiglia sono più o di meno di metà&nbsp;classe? Quelli che parlano prevalentemente dialetto sono più o meno di un 1/7? E quelli che parlano una lingua straniera, sono più o meno di 1/14? È probabile che i nostri dati si discostino dai dati Istat. Questo vuol dire che il nostro campione non è rappresentativo della realtà nazionale. L’Istat, per svolgere il suo sondaggio, ha dovuto infatti intervistare una popolazione molto più numerosa e diversificata per età, genere e posizione geografica.

Attività 1

<ul><li style="text-align: justify;">Smartphone</li><li style="text-align: justify;">Block notes</li><li style="text-align: justify;">Penna</li><li style="text-align: justify;">Google MyMaps.</li></ul>

L’alunna/o:<ul><li style="text-align: justify;">interpreta grafici e carte relativi a un dato fenomeno? </li><li style="text-align: justify;">registra e georeferenzia file audio su una mappa? </li></ul>Creiamo cartelle condivise online (per es. Google Drive...) con il nome di ciascun bambino: salviamo i lavori realizzati, per condividerli con le famiglie e documentare le attività. Elaborati da raccogliere: la scheda, i video realizzati nel laboratorio.

L’italiano è diventato la lingua ufficiale del nostro Paese a partire dall’Unità (1861), ma all’inizio era usato da un numero molto limitato di persone: la maggioranza dei “nuovi italiani” parlava lingue locali e dialetti diversi. Con l’istruzione obbligatoria, le migrazioni interne e la diffusione dei mezzi di comunicazione di massa, l’italiano è andato diffondendosi. A partire dagli anni ’90 del Novecento si sono aggiunti, poi, gli idiomi parlati dai migranti che si sono trasferiti nel nostro Paese. Proviamo a farci un’idea della situazione attuale attraverso un sondaggio dell’Istat. Conseg

L’italiano è diventato la lingua ufficiale del nostro Paese a partire dall’Unità (1861), ma all’inizio era usato da un numero molto limitato di persone: la maggioranza dei “nuovi italiani” parlava lingue locali e dialetti diversi. Con l’istruzione obbligatoria, le migrazioni interne e la diffusione dei mezzi di comunicazione di massa, l’italiano è andato diffondendosi. A partire dagli anni ’90 del Novecento si sono aggiunti, poi, gli idiomi parlati dai migranti che si sono trasferiti nel nostro Paese. Proviamo a farci un’idea della situazione attuale attraverso un sondaggio dell’Istat. Consegniamo ai bambini la SCHEDA Italiano, dialetto o lingue straniere?. Prima di completarla, commentiamo insieme i dati.

Un paese, tante lingue e dialetti

L’italiano è diventato la lingua ufficiale del nostro Paese a partire dall’Unità (1861), ma all’inizio era usato da un numero molto limitato di persone: la maggioranza dei “nuovi italiani” parlava lingue locali e dialetti diversi. Con l’istruzione obbligatoria, le migrazioni interne e la diffusione dei mezzi di comunicazione di massa, l’italiano è andato diffondendosi. A partire dagli anni ’90 del Novecento si sono aggiunti, poi, gli idiomi parlati dai migranti che si sono trasferiti nel nostro Paese. Proviamo a farci un’idea della situazione attuale attraverso un sondaggio dell’Istat. Consegniamo ai bambini la SCHEDA Italiano, dialetto o lingue straniere?. Prima di completarla, commentiamo insieme i dati.

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Attività 2

Per fare un esempio, mostriamo la CARTA Frequenza d’uso delle lingue regionali. Essa ci mostra come l’uso delle lingue regionali vari molto tra una regione e un’altra. Perciò, se svolgo il sondaggio in una classe piemontese avrò risultati molto diversi rispetto a una classe veneta o pugliese.

<ol><li style="text-align: justify;">Mostriamo la CARTA Tanti modi di dire&nbsp;“ragazzo” e commentiamola insieme.</li><li style="text-align: justify;">Scegliamo una parola di uso comune che piaccia ai bambini.</li><li style="text-align: justify;">Chiediamo ai bambini di registrare, con l’aiuto dei propri genitori o di un compagno, due brevi video in cui gli intervistati (familiare, conoscente, altro) pronunciano quella parola nella lingua (o con l’accento)&nbsp;che gli viene più naturale. Se&nbsp;l’intervistato non vuole mostrare il proprio volto, inquadriamo il busto e le mani.</li><li style="text-align: justify;">Per ogni intervista annotiamo il luogo o l’indirizzo in cui avviene in vista del successivo lavoro di mappatura.</li><li style="text-align: justify;">Salviamo i video in&nbsp;un’unica cartella e geolocalizziamoli su una mappa di Google MyMaps.</li></ol>

Concludiamo con il LABORATORIO: apprezziamo la varietà del panorama linguistico che ci circonda a partire da una carta tematica, per poi realizzare una mappa sonora.

Sondaggio in classe: che lingua parli?

Attività

<ol><li class="heading5">Un paese, tante lingue e dialetti con SCHEDA&nbsp;“Italiano, dialetto o lingue straniere?”</li><li class="heading5">Sondaggio in classe: che lingua parli? con SCHEDA&nbsp;“Frequenza d’uso delle lingue regionali”</li><li class="heading5">LABORATORIO: Le lingue intorno a noi con SCHEDE&nbsp;“Tanti modi di dire ‘ragazzo’” e&nbsp;“Costruire una mappa sonora con MyMaps”</li></ol>

Obiettivi di apprendimento

<ul><li class="heading5">Interpretare dati e produrre grafici relativi a un dato fenomeno. </li><li class="heading5">Leggere e interpretare carte tematiche. </li><li class="heading5">Elaborare una mappa sonora.</li></ul>

La cultura italiana

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