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Sesamo e GeoScuola: un nuovo modo di fare Geografia

Da settembre, gli insegnanti di secondaria di primo grado che adotteranno il libro di Geografia "GeoScuola", avranno in omaggio l'abbonamento a "Sesamo. Didattica interculturale". Abbiamo intervistato per l'occasione Angela Cattaneo, direttore editoriale di GiuntiTVP, che ha coordinato il progetto didattico del manuale.

di Silvia Giotti03 aprile 20126 minuti di lettura
Sesamo e GeoScuola: un nuovo modo di fare Geografia | Giunti Scuola

Parliamo di Geografia nella secondaria di primo grado: la scuola multiculturale e multietnica come ne modifica l'insegnamento?

I l punto di partenza per una didattica interculturale, a mio parere, sta nella considerazione che la diversità – sia essa culturale, sociale o di genere – si sperimenta nella relazione . Con ciò intendo la relazione tra le persone – tutte le persone, senza contare poi il fatto di non poca rilevanza che l'identità di ognuno di noi è a sua volta, in sé "multiculturale" –, ma anche la relazione con gli oggetti dell'apprendimento.
Nella relazione interpersonale, se si desidera davvero incontrare l'altro, non si restringe il campo alle "essenze" identitarie: ci si apre al dialogo, si prova a vivere una messa in comune delle "cornici culturali" , si adotta un approccio singolare e unico, fatto di autenticità e originalità, di segno empatico, nutrito di motivazione e delicatezza. Si costruisce quindi un rapporto. Trovo che la relazione con l'oggetto di apprendimento, per essere un'esperienza autentica e significativa, debba seguire un percorso analogo: non deve centrarsi sul contenuto quanto sulle modalità che favoriscono il dialogo con l'oggetto in questione, e quindi aprirsi a diverse letture e interpretazioni, a processi di decostruzione degli stereotipi e del preconfezionato, in un'ottica di costruzione delle conoscenze.

Stante quindi l'universo di diversità che ognuno di noi è (e che ogni oggetto dell'apprendimento è), appare chiaro come non si tratti allora di proporre una didattica separata per chi è straniero, per chi appartiene a minoranze, o al genere femminile, per esempio, quanto di fare di questo approccio dialogante un modello per l’intero insegnamento, trovando una via inclusiva nella cura e nel rispetto della diversità .
Ora, io ritengo che il libro di testo possa dare un contributo al porsi o meno in questa prospettiva educativa e didattica. “GeoScuola” prova a farlo, a mettere ciascuno nelle condizioni di relazionarsi in modo personale e creativo all'oggetto dell'apprendere .
Nel nostro corso abbiamo cercato di porre ciascuno nelle condizioni di costruire il proprio apprendimento, a partire dal rapporto diretto con gli strumenti, i metodi e i concetti fondamentali delle disciplina.
Ecco allora la scelta di un approccio molto visivo: si fa geografia osservando, confrontando, descrivendo . A partire da sé. Ecco la geografia per immagini, per comprendere coi proprio occhi, e anche per far leva sul fascino e quindi sulla motivazione ad apprendere, sul piacere di imparare. La bellezza come strumento per rapportarsi al mondo . Ecco anche gli indicatori, che sotto forma di domande guidano a capire qual è il passaggio logico che si sta compiendo in ogni pagina. Ecco un testo snello, che "racconta" la geografia, e che tiene conto di rivolgersi inizialmente a bambini appena usciti dalla scuola primaria, e perciò adotta un linguaggio calibrato, graduale, dove nessun termine è dato per scontato.
In più, nella guida didattica e nel sito dedicato, abbiamo previsto un'ampia sezione di testi facilitati , pensati per alunni non italofoni e per tutti i bambini che hanno difficoltà a maneggiare testi, curati da Maria Cristina Peccianti.

L'insegnamento della Geografia porta con sé l e grandi e delicate tematiche geo-politiche. Come affrontarle nel modo giusto con ragazzi che spesso arrivano proprio dalle aree del mondo più disagiate?

Il libro di testo svolge un suo compito anche in questo, proponendo informazioni e riflessioni sui grandi temi che coinvolgono tutta l'umanità, quali i conflitti, la povertà, i divari tra Paesi ricchi e Paesi poveri, i rischi ambientali, l'uso di risorse come l'acqua...Abbiamo riflettuto a lungo su quale fosse il modo giusto di mettere i ragazzi (e i loro insegnanti) in relazione a tutto questo, e questo ci ha condotto a scegliere un approccio che espone con chiarezza e semplicità, che invita a problematizzare, a riflettere e a tenere conto della complessità costitutiva di ogni fenomeno . Il libro di testo non può andare oltre.In classe, spetta al docente il delicato compito di gestire le situazioni, con i ragazzi davanti, in carne e ossa. Far conoscere la bellezza dei Paesi del mondo è poi una delle vie che abbiamo pensato di percorrere: chi viene da un Paese straniero è felice quando ha modo di mostrare quanto siano stupendi certi paesaggi del suo cuore. Il volume “GeoPatrimonio”, parte integrante del corso GeoScuola, si incarica di presentare a tutti le meraviglie dei quattro angoli del mondo.

Nell'insegnamento della Geografia è fondamentale l'apparato iconografico (mappe, carte fisiche e tematiche...). Come vi siete orientati nella scelta?

Con grande attenzione. Abbiamo realizzato “GeoScuola” in collaborazione con gli esperti del Touring Club Italiano , a più livelli. Tutta la cartografia presente nel nostro corso è stata appositamente realizzata in stretta relazione con il libro , così che i ragazzi potessero trovare una corrispondenza perfetta tra quanto enunciato dal testo e quanto riscontrabile sulle carte fisiche, tematiche, mappe e grafici. Va sottolineato che un simile parallelismo è un punto di valore, per nulla scontato : oserei dire che nella quasi totalità dei libri di testo questo non avviene, perché avere cura di questo aspetto richiede grande competenza, ed è un processo lungo, complesso, e anche molto costoso. In genere, ci si limita ad abbinare al testo un corredo di carte geografiche standard, uguale per tutti i corsi che un editore presenta sul mercato. E così ci si può trovare con testo e carte che danno indicazioni diverse su confini, altezze dei monti, lunghezze dei fiumi, toponomastica... Inoltre, ci guida la convinzione più sopra esposta che si impari che cos'è la geografia e a fare geografia leggendo i paesaggi e/o le immagini che li riproducono, e tra queste lo strumento principe è rappresentato dalle carte: per questo motivo, noi abbiamo previsto anche un atlante geografico integrato a ogni volume , incollato alla seconda di copertina, in modo che i ragazzi lo potessero avere immediatamente a disposizione, per "fare" davvero geografia .

Scuola secondaria di primo gradoGeografiaItaliano L2

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