La conquista dello spazio scenico 2

La conquista dello spazio scenico 3

La conquista dello spazio scenico 4

Comunicare con la musica

Giochi e... desideri

Le emozioni dell’inizio

I materiali che diamo ai bambini, dunque, fanno la differenza?

S&igrave;, possiamo dare loro anche pochi materiali ma devono essere buoni. Perch&eacute; i materiali scadenti reagiscono in modo sbagliato tra le nostre mani, lo vediamo anche con un adulto: quando riprende a fare arte per la prima volta dopo tanti anni, se ha a disposizione materiali sbagliati pu&ograve; pensare di non essere bravo. 
E come dicevo prima dobbiamo lasciare uno spazio e una libert&agrave; in cui i bambini si possano esprimere. Sono anche arteterapeuta e tra i miei pazienti ho incontrato tante persone bloccate nella propria strada artistica da un &ldquo;no, non si fa cos&igrave;&rdquo;.

Hai raccontato che vedere grandi opere d&rsquo;arte da piccolissima ha segnato il tuo futuro professionale. come &egrave; andata?

Mia nonna, storica dell&rsquo;arte, quando ero molto piccola mi portava agli Uffizi e ogni domenica nelle chiese di Firenze ad ammirare gli affreschi. Quando ho visto queste immagini terribili, di morte e crocifissioni, mi sono detta: &ldquo;ma allora esiste un luogo in cui si possono trasformare le tragedie della vita in una cosa bella? Io voglio fare questo!&rdquo; e ho deciso. 
Avevo tre anni. Ecco perch&eacute; dico sempre: ascoltiamo i nostri bambini, diamo loro la possibilit&agrave; di scegliere, non li scoraggiamo: possiamo fare qualsiasi cosa se ci teniamo tanto e la faremo bene! 
Chi si prende cura dei bambini deve lasciare spazio a questi sogni. Quando incontro i bambini nelle scuole l&rsquo;ultima frase che dico loro &egrave; proprio questa: &ldquo;bambini, tenetevi stretti i vostri desideri, perch&eacute; faranno di tutto per toglierveli&rdquo;.

I libri per bambini di 0-6 anni possono essere un ponte verso&hellip;?

L&rsquo;errore pi&ugrave; grosso che si pu&ograve; fare &egrave; dare ai bambini sempre le stesse parole e le stesse immagini, perch&eacute; li abituiamo allo stereotipo. I libri e le immagini possono invece accogliere i tanti mondi che fortunatamente si trovano intorno a noi. Pensiamo alle classi multietniche: sono una ricchezza indicibile per i nostri figli, i bambini fanno viaggi in tutto il mondo restando in classe! 
Se diamo loro tante immagini diversificate li apriamo al mondo, al rapporto con l&rsquo;altro, e non si spaventeranno di fronte alle differenze.

E quando sono i bambini a creare immagini, che cosa possono fare gli adulti accanto a loro?

Direi solo quello che non devono fare gli adulti, perch&eacute; l&rsquo;arte non si insegna: io insegno illustrazione e dico sempre ai miei studenti che sono un impostore! Se vogliamo stare accanto ai bambini dobbiamo diventare piccoli come loro, altrimenti &egrave; meglio lasciarli liberi. Se chiediamo a un bambino &ldquo;che cosa stai disegnando?&rdquo;, mosso a piet&agrave; ci risponde &ldquo;un orso&rdquo; o &ldquo;un gatto&rdquo; per essere lasciato in pace. A volte anche una domanda pu&ograve; dare fastidio. 
Se guardiamo i disegni dei bambini piccolissimi sono meravigliosi e sono fatti senza preoccupazione n&eacute; ansia. Chi siamo noi per dire a un bambino &ldquo;non si fa cos&igrave; un albero&rdquo;? Basti pensare a Picasso, che diceva &ldquo;ci ho messo una vita a disegnare come un bambino&rdquo;. Poich&eacute; l&rsquo;artista semplifica sempre di pi&ugrave;, toglie le cose inutili finch&eacute; resta solo il messaggio vero. Possiamo allora soltanto dare un luogo per l&rsquo;arte ai bambini, uno spazio silenzioso, adeguato e fornire dei bei materiali artistici.

Secondo la tua esperienza di artista e scrittrice come possiamo scegliere i libri illustrati per bambini?

Un libro deve avere immagini molto belle perch&eacute; la bellezza &egrave; una cura: lo &egrave; stata per me e lo &egrave; per tutti. Capire di che cosa hanno bisogno i bambini &egrave; facile, basta non avere sovrastrutture, cercare il libro che ci commuove, che ci fa sentire a casa. Scegliamo un libro che ci piace, che amiamo, un libro denso, che non ha un&rsquo;et&agrave;, che riesca a far parlare i bambini con gli adulti anche su cose difficili. Credo che i libri siano case che accolgono le persone e ponti di comunicazione tra adulti e bambini su argomenti complessi.

La bellezza è cura