Educazione sessuale in classe: chiediamo aiuto ai libri!

Domande imbarazzanti? Leggiamoci sopra!

Gusti e disgusti

Impariamo a rilassarci

Tutti insieme nel gruppo classe

Alleniamo la concentrazione

Le attività che proponiamo per potenziare le abilità pro-sociali e interpersonali si basano sul presupposto che l&rsquo;adulto che le propone condivida l&rsquo;approccio bio-psico-sociale che pone l&rsquo;accento sul benessere della persona e sullo sviluppo delle sue potenzialità, piuttosto che intervenire quando ci sono evidenti situazioni di problematicità e criticità impellenti da risolvere.

&nbsp;

Con questa proposta invitiamo i bambini a osservare le posture e i segnali non verbali dell&rsquo;altro. Liberiamo lo spazio per lasciare libertà di movimento e chiediamo ad un partecipante di muoversi ed assumere con il corpo lo stato d&rsquo;animo in cui si trova al momento, non dichiarandolo verbalmente. 
Dopo un tempo dedicato all&rsquo;osservazione invitiamo gli altri a riprodurre con il proprio corpo postura e atteggiamenti muovendosi nell&rsquo;ambiente. 
Quando tutti hanno sperimentato, il bambino protagonista dice &ldquo;stop&rdquo; e designa il bambino successivo toccandolo sul braccio. L&rsquo;attività prosegue fino a quando tutti hanno dichiarato come stanno. 
Al termine lasciamo spazio per il confronto su quanto emerso in piccoli gruppi o tutti insieme, in base alla numerosità dei partecipanti. 
Per i bambini più grandi possiamo anche offrire un foglio di registrazione delle osservazioni per lasciare traccia dopo che due o tre bambini si sono dichiarati per descrivere quali segnali hanno intercettato e che tipo di sentimento hanno letto nel comportamento dell&rsquo;altro.

&nbsp;

1. &ldquo;Mi sento così&rdquo;

Chiediamo ai bambini di disporsi in coppie, di disporsi vicini e invitiamo a raccontarsi reciprocamente su di un tema definito (es. descrivo le situazioni in cui mi sento a mio agio, la prima volta che sono stato fuori casa a dormire, la mia festa di compleanno, ecc.). Offriamo semplici regole per l&rsquo;ascolto: mentre uno dei due si dichiara l&rsquo;altro non interrompe, può prendere qualche appunto, lascia all&rsquo;altro tutto il tempo concordato per parlare (ad esempio 4 minuti), al termine si invertono le parti. 
A conclusione possiamo ritrovarci in cerchio e lasciare che ciascuno provi a raccontare quanto dichiarato dal partner (per i più grandi si può chiedere di parlare in prima persona per favorire l&rsquo;immedesimazione). 
Confronto finale su come ci si è sentiti durante l&rsquo;espe- rienza nei due diversi ruoli di dichiarante e ascoltatore, se ci si è ritrovati nella presentazione reciproca. Portiamo all&rsquo;attenzione quanto sia importante astenersi dai giudizi e interpretazioni personali, rimanendo in aderenza alla dichiarazioni altrui. 
Come evoluzione possiamo riproporre l&rsquo;attività invitando il formarsi di coppie diverse fino ad aver soddisfatto gli abbinamenti del gruppo.

&nbsp;

Le esperienze proposte attivano contesti dinamici nei quali chiamiamo i bambini a prendere consapevolezze personali, di coppia e in gruppo. Possono essere riadattate nell&rsquo;uso dei materiali ai contesti nelle quali si svolgono ed è opportuno che vengano proposte con criteri di evoluzione che partono dal semplice al complesso.

<ul>
	<li style="text-align: justify;">
	Ricordiamoci di dedicare il giusto tempo alle attività, soprattutto alla fase conclusiva del confronto e della rielaborazione delle esperienze.
	</li>
	<li style="text-align: justify;">
	Prevediamo anche all&rsquo;inizio una breve attività di &ldquo;riscaldamento&rdquo; emotivo (per esempio ciascuno si presenta dichiarando il suo piatto preferito, l&rsquo;ultimo film visto, un aggettivo che lo definisce ecc.) che attivi emozionalmente i partecipanti.
	</li>
	<li style="text-align: justify;">
	Teniamo presente che, per portare a cambiamenti significativi in termini di consapevolezza personale, le proposte devono essere vissute anche diverse volte, variando alcuni elementi per non cadere nella ripetitività.
	</li>
</ul>

&nbsp;

L&rsquo;empatia è una delle life skills definite dall&rsquo;OMS fondamentali per lo sviluppo delle competenze emozionali e relazionali. 
La capacità di ascoltare e sentire l&rsquo;altro, comprenderlo e immaginare la realtà attraverso il suo punto di vista consente di accogliere le diversità, di migliorare le interazioni sociali ma soprattutto di crescere come persone che si offrono senza maschere, accettandosi con i propri punti di forza e di fragilità.

&nbsp;

2. &ldquo;Ti ascolto&rdquo;

È interessante accorgersi come, a volte, gli altri si comportano verso di noi seguendo stereotipi ed etichette sociali. Per capire cosa si prova a sentirsi &ldquo;inquadrati&rdquo; dagli altri organizziamo un gioco di ruolo utilizzando delle etichette adesive sulle quali abbiamo precedentemente scritto brevi frasi:

<ul>
	<li style="text-align: justify;">io sono bello: fammi i complimenti</li>
	<li style="text-align: justify;">io sono saggio: chiedimi consigli</li>
	<li style="text-align: justify;">io sono simpatico: trattami con allegria</li>
	<li style="text-align: justify;">io sono timido: trattami con delicatezza</li>
	<li style="text-align: justify;">io mi arrabbio facilmente: stammi alla larga</li>
</ul>

Mettiamo sulla fronte dei partecipanti le etichette senza che ne conoscano la scritta e chiediamo a tutti di non leggerle a voce alta. 
Chiediamo che i bambini si muovano nell&rsquo;ambiente a disposizione e interagiscano tra di loro tenendo presente le caratteristiche di coloro che incrociano. Diamo un tempo opportuno perché tutti si incontrino e sperimentino le reazioni degli altri verso di sé. 
Offriamo al termine uno spazio di condivisione nel quale ciascuno dichiari che tipo di reazioni ha ricevuto e come si è sentito. Sveliamo infine il messaggio dell&rsquo;etichetta e confrontiamoci sulle reazioni.

Io e gli altri

Dove trovi questo contenuto