Difficoltà nella scrittura, nella gestione dello spazio e del corpo

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Didattica continua... | Il giovedì della scuola dell'infanzia

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Il dettato ortografico

Calcolatrice e altre strategie

Organizziamo il contesto

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 Spieghiamo ai bambini cosa andremo a fare, se è possibile, organizziamo un’uscita per osservare gli alberi e percepire le sensazioni dei vari elementi.
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 In sezione mostriamo un libro sull’argomento.
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 Organizziamoci nei vari spazi della classe e della scuola per svolgere il resto delle attività in piccolo gruppo: per favorire l’attenzione dei bambini disabili e rispettare le norme di distanziamento fisico.
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 Conversiamo con i bambini per scoprire che cosa sanno sugli alberi, se possibile facciamo un’uscita per favorire l’osservazione diretta. In classe formiamo piccoli gruppi, rispettando il distanziamento, per fare lettu
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Organizziamo il contestoSpieghiamo ai bambini cosa andremo a fare, se è possibile, organizziamo un’uscita per osservare gli alberi e percepire le sensazioni dei vari elementi.In sezione mostriamo un libro sull’argomento.Organizziamoci nei vari spazi della classe e della scuola per svolgere il resto delle attività in piccolo gruppo: per favorire l’attenzione dei bambini disabili e rispettare le norme di distanziamento fisico.Conversiamo con i bambini per scoprire che cosa sanno sugli alberi, se possibile facciamo un’uscita per favorire l’osservazione diretta. In classe formiamo piccoli gruppi, rispettando il distanziamento, per fare letture, giochi psicomotori e attività grafico pittoriche.

<ul><li>Proseguiamo dividendoci in piccoli gruppi e andiamo nello spazio adibito al movimento. Distanziamo i bambini, diamogli un foulard o una coperta e chiediamo di ripiegarsi su se stessi per “diventare” semi. Con una musica dolce e lenta (per esempio Ludovico Einaudi, Nuvole bianche) invitiamoli ad alzarsi lentamente per diventare alberi.</li><li>Distribuiamo fogli e colori per rappresentare l’esperienza vissuta.</li><li>Mettiamoci seduti in cerchio distanti l’uno dall’altro e diamo a un bambino un gomitolo di lana. Invitiamolo a tirarlo a un compagno e rigiriamo il filo intorno al suo piede. Procediamo così con tutti i bambini: l’intreccio di fili ricorderà le radici di un albero.</li><li>Diamo un grande cartoncino colorato e materiali di recupero in&nbsp;modo che ogni bambino possa creare il suo albero. Possiamo usare i fili come visto nel libro, ma diamo anche altri strumenti in modo che ognuno sia libero di esprimersi. Aiutiamo chi è più in difficoltà suggerendo le possibili alternative e offrendo i materiali più adatti.</li></ul>

Durante le esperienze che proponiamo dobbiamo trovare il modo migliore per coinvolgere il bambino disabile o con altre difficoltà per favorire il suo apprendimento: <ul><li>nelle uscite parliamo ai bambini, per sottolineare con il lessico ciò che viene visto, e sperimentiamo più volte le sensazioni tattili dei materiali che troviamo; </li><li>in sezione prepariamo varie tessere che raffigurino gli elementi principali visti durante l’esperienza (per rendere più resistenti le immagini plastifichiamole); nei casi più gravi usiamo gli oggetti reali. Le tessere servono per ricordare le esperienze e per arricchire il lessico; inoltre, in caso di assenza di linguaggio, possono essere usate per comunicare le esperienze del bambino stesso.</li></ul>

Osserviamo gli alberi<ul><li>Iniziamo una conversazione sulle varie parti degli alberi. Per chi ha più difficoltà è utile realizzare le immagini dei vari elementi. Per bambini con difficoltà visive o grave ritardo intellettivo, raccogliamo foglie, pezzi di corteccia e legnetti da manipolare.</li><li>Se ne abbiamo la possibilità mostriamo il libro Saremo alberi: un racconto con poche parole, che inizia con il disegno di tanti semi che con il passare del tempo crescono e diventano tanti alberi, tutti diversi tra loro, per forma e per dimensione.</li><li>Guardando le illustrazioni o delle foto, facciamo notare che le parti che costituiscono gli alberi possono ricordare quelle del nostro corpo: – le radici, oltre a nutrire l’albero, gli consentono di stare in piedi; – il tronco assomiglia al nostro busto; – la chioma è come la nostra testa. Mentre parliamo, invitiamo i bambini a toccarsi le varie parti del corpo.</li></ul>

Alberi da vivere e da realizzare

Osserviamo se e in che modo il bambino: <ul><li>individua e nomina elementi dell’esperienza; </li><li>rappresenta con il corpo e con modalità espressive e grafiche. </li></ul>Chiediamo: qual è la cosa che ti è piaciuto più fare? Perché? Riflettiamo: potevamo fare qualcosa di diverso per far partecipare i bambini nel modo migliore? Siamo riusciti a svolgere tutto ciò che avevamo progettato?

Organizziamo il contesto<ul><li>Spieghiamo ai bambini cosa andremo a fare, se è possibile, organizziamo un’uscita per osservare gli alberi e percepire le sensazioni dei vari elementi.</li><li>In sezione mostriamo un libro sull’argomento.</li><li>Organizziamoci nei vari spazi della classe e della scuola per svolgere il resto delle attività in piccolo gruppo: per favorire l’attenzione dei bambini disabili e rispettare le norme di distanziamento fisico.</li><li>Conversiamo con i bambini per scoprire che cosa sanno sugli alberi, se possibile facciamo un’uscita per favorire l’osservazione diretta. In classe formiamo piccoli gruppi, rispettando il distanziamento, per fare letture, giochi psicomotori e attività grafico pittoriche. </li></ul>

Evangelista, M. (2010). Saremo alberi. Bologna: Artebambini.

Io come un albero

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