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Esami universitari

Scuola dell'Infanzia, le riflessioni di Antonella Santi

INDICAZIONI NAZIONALINella parte dedicata alla scuola dell’infanzia, la parola “drammatizzazione” compare due volte all’interno di “Immagini, suoni, colori”, riferita ai linguaggi, alle possibilità espressive dei bambini, insieme al gesto, la voce, la musica e le attività grafico-pittoriche. Nei traguardi di sviluppo della competenza, è indicata come tecnica espressiva e creativa. Proviamo a riflettere anche sul suo significato euristico, portando l’attenzione ai processi di pensiero che la drammatizzazione mette in gioco. Si tratta di un’attività vasta, che va dal gioco spontaneo a esperienze “teatrali” più o meno strutturate.Un giorno, un amico pedagogista della natura mi disse: “Quando i bambini non giocheranno più a gattino e cagnolino finirà il mondo!”.Questo pensiero ha suscitato in me riflessioni che ogni tanto mi risuonano. Vorrei condividerne alcune per mettere al centro il pensare dei bambini. SPAZI, TEMPI E MODI FACILITANTII bambini desiderano interpretare aspirazioni, proiettarsi in un ideale, partecipare sperimentando che cosa si può fare con il corpo nel mondo. Giocano a creare nuove combinazioni di quello che l’ambiente mette loro a diposizione. Sono capaci di generare una “pedagogia dell’infanzia”, che muove processi di conoscenza.Questo ci porta a dover considerare con cura i materiali che mettiamo a disposizione, allestendo contesti e scegliendo luoghi facilitanti.All’interno di questi criteri, curiamo i nostri modi espressivi, offrendo spazi adeguati per la libera sperimentazione. ATELIER E LABORATORIColtiviamo capacità interpretative, mimesiche e gestuali usando tutti gli spazi, anche fuori dalla scuola.I diversi materiali stimolano azioni e processi diversi. Scegliamoli con cura, tenendo presente le sfumature di alcuni ambienti. • Nell’atelier, sviluppiamo ricerca e sperimentazione libera, attraverso materiali “aperti” e destrutturati come stoffe, cartoni, materiali di riciclo e naturali. • Nel laboratorio, esercitiamo e consolidiamo capacità attraverso materiali più o meno strutturati scelti per scopi più specifici come: travestimenti, burattini, strumenti musicali, tecniche del colore.

INDICAZIONI NAZIONALI


 Nella parte dedicata alla scuola dell’infanzia, la parola “drammatizzazione” compare due volte all’interno di “Immagini, suoni, colori”, riferita ai linguaggi, alle possibilità espressive dei bambini, insieme al gesto, la voce, la musica e le attività grafico-pittoriche. Nei traguardi di sviluppo della competenza, è indicata come tecnica espressiva e creativa. Proviamo a riflettere anche sul suo significato euristico, portando l’attenzione ai processi di pensiero che la drammatizzazione mette in gioco. Si tratta di un’attività vasta, che va dal gioco spontaneo a esperienze “teatrali” più o meno strutturate.


 Un giorno,

INDICAZIONI NAZIONALINella parte dedicata alla scuola dell’infanzia, la parola “drammatizzazione” compare due volte all’interno di “Immagini, suoni, colori”, riferita ai linguaggi, alle possibilità espressive dei bambini, insieme al gesto, la voce, la musica e le attività grafico-pittoriche. Nei traguardi di sviluppo della competenza, è indicata come tecnica espressiva e creativa. Proviamo a riflettere anche sul suo significato euristico, portando l’attenzione ai processi di pensiero che la drammatizzazione mette in gioco. Si tratta di un’attività vasta, che va dal gioco spontaneo a esperienze “teatrali” più o meno strutturate.Un giorno, un amico pedagogista della natura mi disse: “Quando i bambini non giocheranno più a gattino e cagnolino finirà il mondo!”.Questo pensiero ha suscitato in me riflessioni che ogni tanto mi risuonano. Vorrei condividerne alcune per mettere al centro il pensare dei bambini.SPAZI, TEMPI E MODI FACILITANTII bambini desiderano interpretare aspirazioni, proiettarsi in un ideale, partecipare sperimentando che cosa si può fare con il corpo nel mondo. Giocano a creare nuove combinazioni di quello che l’ambiente mette loro a diposizione. Sono capaci di generare una “pedagogia dell’infanzia”, che muove processi di conoscenza.Questo ci porta a dover considerare con cura i materiali che mettiamo a disposizione, allestendo contesti e scegliendo luoghi facilitanti.All’interno di questi criteri, curiamo i nostri modi espressivi, offrendo spazi adeguati per la libera sperimentazione.ATELIER E LABORATORIColtiviamo capacità interpretative, mimesiche e gestuali usando tutti gli spazi, anche fuori dalla scuola.I diversi materiali stimolano azioni e processi diversi. Scegliamoli con cura, tenendo presente le sfumature di alcuni ambienti.• Nell’atelier, sviluppiamo ricerca e sperimentazione libera, attraverso materiali “aperti” e destrutturati come stoffe, cartoni, materiali di riciclo e naturali.• Nel laboratorio, esercitiamo e consolidiamo capacità attraverso materiali più o meno strutturati scelti per scopi più specifici come: travestimenti, burattini, strumenti musicali, tecniche del colore.

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