Fili di relazione

Racconti in volo

Musica per star bene

Progetto accoglienza parte I: gli animali amici

Progetto accoglienza parte II: nuove scoperte

Progetto accoglienza parte III: raccontiamo l’amicizia

Obiettivi|Contesto|Metodologia

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	<li>Dopo aver individuato e riconosciuto le forme geometriche, rotonde e quadrate, presenti nelle immagini della storia, invitiamo bambini e bambine a esplicitarne le diverse caratteristiche. Individuiamo anche le corrispondenze forma-colore e realizziamole concretamente con i colori su dei fogli, ritagliando le figure.</li>
	<li>Una volta ricreate le forme chiediamo ai bambini di scambiarsele reciprocamente (prima il rotondo incontra il quadrato e viceversa), ringraziarsi vicendevolmente e impegnandosi a custodire con cura i pezzetti realizzati dell&rsquo;altro.</li>
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1. Dialogo filosofico

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	<li>Leggiamo ad alta voce la storia Vuoto Pieno (di Cristina Bellemo e Liuna Virardi, Topipittori) e invitiamo bambini e bambini a formulare e sostenere ipotesi e condividere i pensieri su quanto letto. &ldquo;Come ci si pu&ograve; incontrare senza perdersi nell&rsquo;altro? Come si pu&ograve; entrare dentro l&rsquo;altro? Quali esperienze avete avuto? Se uno entra pienamente nell&rsquo;altro, non c&rsquo;&egrave; spazio n&eacute; per l&rsquo;uno n&eacute; per l&rsquo;altro. Invece, che cosa succede quando stacchiamo un pezzetto di noi e lo doniamo agli altri? In quali occasioni vi &egrave; capitato? Come vi siete sentiti? Come si sono sentiti gli altri?&rdquo;.</li>
	<li>I bambini raccontano le loro esperienze liberamente: &ldquo;Io do un pezzettino di me quando sorrido a un altro&rdquo;; &ldquo;&hellip;quando regalo i miei disegni&rdquo;; &ldquo;&hellip; quando sono felice&rdquo;; &ldquo;&hellip; quando mi sento bene&rdquo;; &ldquo;&hellip; quando vedo gli altri felici&rdquo;; &ldquo;&hellip; quando mi sorridono&rdquo;.</li>
	<li>La storia conduce a un livello introspettivo, dalla testa, alla pancia fino al cuore: &ldquo;Nella testa io penso ai ricordi&rdquo;, &ldquo;nella pancia io sento che&hellip; mi emoziono&rdquo;, &ldquo;nel cuore ho&hellip; la mia famiglia, te, i miei amici, le mie maestre, il mio gatto&rdquo;.</li>
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3. Scambi di forme

2. Giochi di alternanze

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	<li>Apprendiamo e cogliamo diversi punti di vista, riconoscendo ed esprimendo le nostre emozioni in relazione agli stati d&rsquo;animo nostri e altrui.</li>
	<li>Guidiamo a esplorare la competenza empatica utilizzando diversi registri espressivi: partiamo dalla lettura ad alta voce di una storia come occasione per esplorare le capacit&agrave; di ascolto di s&eacute; in relazione agli altri e proponiamo due attivit&agrave; creative collegate.</li>
	<li>Prepariamo i materiali necessari e predisponiamo un ambiente accogliente e comodo per poter svolgere la lettura, oltre ad avere uno spazio fruibile per le attivit&agrave; di rielaborazione grafica.</li>
	<li>Lo spazio dovrebbe facilitare l&rsquo;ascolto, il dialogo personale e condiviso, in un clima favorevole all&rsquo;espressione delle emozioni di ciascuno.</li>
	<li>Proponiamo l&rsquo;esperienza a gruppi eterogenei di bambini e bambine di quattro e cinque anni: da gennaio a marzo; in sezione o in altro spazio laboratoriale, in giardino o in salone.</li>
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	<li>Proponiamo un&rsquo;attivit&agrave; grafica liberamente ispirata a &ldquo;Il prato fiorito&rdquo; (La fabbrica dei colori. I laboratori di H. Tullet, Ippocampo) per sperimentare le qualit&agrave; opposte e reciproche dei colori bianco e nero. Procuriamoci dei fogli di carta da pacco color avana, tempere solide o liquide di colore bianco e nero, pennelli.</li>
	<li>Disponiamo i fogli in un&rsquo;unica fila e invitiamo i bambini a disporsi attorno. Distribuiamo i colori in modo che siano alternati tra loro il bianco e il nero e diamo indicazione di rappresentare in successione pallini, cerchi e linee, variando dimensione e localizzazione sul foglio.</li>
	<li>Di volta in volta chiediamo anche di scalare di posto, cos&igrave; che si possa creare un ritmo motorio circolare, attorno al grande foglio e colorare con gli opposti le forme disegnate.</li>
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Le realt&agrave; educative custodiscono, nutrono, promuovono il valore esistenziale della competenza empatica: nel concreto esperire quotidiano i bambini attivano elevate qualit&agrave; di ascolto e di sensibilit&agrave;.

Attraverso un&rsquo;esperienza incentrata sui colori, in particolare il bianco e il nero, ci siamo immersi con le bambine e i bambini nella dimensione qualitativa delle caratteristiche peculiari di ciascuno. Un&rsquo;interconnessione tra i diversi linguaggi, come amplificazione di significati e di opportunit&agrave;, attraverso cui conosciamo noi stessi e sentiamo profondamente gli altri.

Perch&eacute;, come poeticamente ci invita a fare Chandra Livia Candiani, dovremmo &ldquo;imparare a guardare, a imprestare lo sguardo a chi ha urgenza di tana, imparare a ospitare. Vivere &egrave; ospitare&rdquo;.

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Il senso dell’altro

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