La scuola è #partecipazione

La scuola è #uguaglianza

La scuola è #creatività

I modelli educativi sono cambiati, il rapporto tra adulti e bambini si presenta oggi molto diverso rispetto al passato. Abbiamo superato il modello autoritario nella direzione del rispetto per l’infanzia e del riconoscimento delle caratteristiche che le sono peculiari. Abbiamo preso consapevolezza dell’importanza dei primi anni di vita e di come il contesto in cui i bambini vivono possa condizionare il loro futuro. Ma sappiamo anche che per poter vivere a pieno la loro infanzia, nel rispetto di diritti e nel riconoscimento di bisogni, i bambini devono avere accanto adulti che si assumano la responsabilità di educarli. Adulti che siano capaci di mantenere con autorevolezza il proprio ruolo, che è quello di dare conferme di amore, ma anche regole. Ci vuole un modo di stare accanto al bambino, un adulto che proponga, pur con affetto e positività, le regole da rispettare, i confini e i limiti, che dia senso e significato alle emozioni infantili. Gli adulti devono al bambino ascolto, fiducia, pazienza, tempo, ma anche il riconoscimento della loro immaturità, della necessità di avere contenimento. Il loro compito è quello di essere guide sicure e attente nel rispettare i bisogni fondamentali della crescita e non presenze pronte sempre ad assecondare ogni desiderio. I bambini vengono al mondo già dotati di un potenziale straordinario che per emergere richiede il sostegno e l’accompagnamento degli adulti: ecco la grande responsabilità dell’educare. Per i genitori è difficile educare da soli, in una realtà in cui si sono impoveriti i legami sociali e quelli tra le generazioni. Dobbiamo perciò riconoscere che il dialogo che si apre con loro al nido è una grande opportunità per condividere scelte non sempre facili da assumere, per confrontare e intrecciare sguardi, per crescere insieme ai bambini. Coltiviamo la speranza che tutto ciò che facciamo per l’infanzia ci possa aprire a migliori condizioni di vita. Prepariamo il terreno e seminiamo in modo che nessun “brutto tempo”, come quello che stiamo vivendo, possa rovinare il raccolto.

I modelli educativi sono cambiati, il rapporto tra adulti e bambini si presenta oggi molto diverso rispetto al passato. Abbiamo superato il modello autoritario nella direzione del rispetto per l’infanzia e del riconoscimento delle caratteristiche che le sono peculiari.
 


 Abbiamo preso consapevolezza dell’importanza dei primi anni di vita e di come il contesto in cui i bambini vivono possa condizionare il loro futuro. Ma sappiamo anche che per poter vivere a pieno la loro infanzia, nel rispetto di diritti e nel riconoscimento di bisogni, i bambini devono avere accanto adulti che si assumano la responsabilità di educarli. Adulti che siano cap

I modelli educativi sono cambiati, il rapporto tra adulti e bambini si presenta oggi molto diverso rispetto al passato. Abbiamo superato il modello autoritario nella direzione del rispetto per l’infanzia e del riconoscimento delle caratteristiche che le sono peculiari.Abbiamo preso consapevolezza dell’importanza dei primi anni di vita e di come il contesto in cui i bambini vivono possa condizionare il loro futuro. Ma sappiamo anche che per poter vivere a pieno la loro infanzia, nel rispetto di diritti e nel riconoscimento di bisogni, i bambini devono avere accanto adulti che si assumano la responsabilità di educarli. Adulti che siano capaci di mantenere con autorevolezza il proprio ruolo, che è quello di dare conferme di amore, ma anche regole.Ci vuole un modo di stare accanto al bambino, un adulto che proponga, pur con affetto e positività, le regole da rispettare, i confini e i limiti, che dia senso e significato alle emozioni infantili.Gli adulti devono al bambino ascolto, fiducia, pazienza, tempo, ma anche il riconoscimento della loro immaturità, della necessità di avere contenimento. Il loro compito è quello di essere guide sicure e attente nel rispettare i bisogni fondamentali della crescita e non presenze pronte sempre ad assecondare ogni desiderio.I bambini vengono al mondo già dotati di un potenziale straordinario che per emergere richiede il sostegno e l’accompagnamento degli adulti: ecco la grande responsabilità dell’educare.Per i genitori è difficile educare da soli, in una realtà in cui si sono impoveriti i legami sociali e quelli tra le generazioni. Dobbiamo perciò riconoscere che il dialogo che si apre con loro al nido è una grande opportunità per condividere scelte non sempre facili da assumere, per confrontare e intrecciare sguardi, per crescere insieme ai bambini.Coltiviamo la speranza che tutto ciò che facciamo per l’infanzia ci possa aprire a migliori condizioni di vita. Prepariamo il terreno e seminiamo in modo che nessun “brutto tempo”, come quello che stiamo vivendo, possa rovinare il raccolto.

Il nido è #storie

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