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Il filo della narrazione
I bambini e i ragazzi stranieri apprendono la nuova lingua dentro un flusso narrativo che dà senso alle comunicazioni quotidiane, ai messaggi orali e scritti, alle parole “basse” e alle parole “alte”.
Ciò che tiene insieme le parole
I bambini imparano una nuova lingua perché questa è associata alle relazioni affettive , agli scambi quotidiani, con i pari e con gli adulti, possibili o reali, già presenti o desiderati. Non memorizzano elenchi di parole in astratto e neppure possono interiorizzare regole grammaticali proposte in maniera avulsa dal loro uso concreto.
La nuova lingua prende vita e si costruisce giorno dopo giorno quando è tenuta insieme dal filo della narrazione , quando un enunciato o un breve testo sono in grado di coinvolgere, catturare l’attenzione, accogliere e rimandare un pezzetto di sé e della propria storia.
L’impianto narrativo deve dunque essere alla base dell’insegnamento/apprendimento dell’italiano L2. Esso costituisce lo sfondo significante dentro il quale si vanno a collocare il lessico , fatto di parole “piene” e referenziali – riferite a oggetti e azioni – e di parole espressive e connotative; le strutture linguistiche che si fanno via via più complesse; le capacità di letto-scrittura che si affinano nel tempo.
Un percorso di insegnamento/apprendimento che non si ancora alla narrazione rischia di produrre una lingua “sradicata”, fatta di parole senza legami, di strutture senza spessore.
Raccontate, raccontate: l’italiano crescerà…
L’importanza della narrazione, e l’attenzione allo sviluppo della capacità narrativa, riguardano sia coloro che imparano l’italiano partendo da una situazione di non italofonia, sia coloro che sanno già capire e parlare la nostra lingua al momento del loro ingresso nella scuola primaria.
Per gli uni, la proposta narrativa dà senso a ciò che si acquisisce giorno dopo giorno , lo tiene insieme e lo rende trasparente e pregnante. Per gli altri, la possibilità di narrare apre le porte ad altre capacità quali quelle di descrivere, scoprire i legami di causa ed effetto , mettere in ordine cronologico e perfino argomentare… E dunque, anche alla capacità di accedere alla lingua più complessa che è rappresentata dall’italiano per studiare.
Per queste ragioni, una proposta narrativa di didattica dell’italiano L2 basata sul racconto, prevede che fin dai più piccoli si propongano
settimanalmente una o più narrazioni,
scelte sulla base dell’età e del livello linguistico degli apprendenti.
Su queste storie si organizzano
attività di ascolto, comprensione
, descrizione degli ambienti, degli oggetti e dei personaggi; ri-ordino dal punto di vista logico e cronologico della trama; scrittura dei dialoghi, ri-racconto…
Raccontiamo, raccontiamo… e l’italiano crescerà!