Libri e albi illustrati: testo e immagini

Libri divulgativi: animali e macchine

Esami universitari

Mani che aiutano: Scuola dell’Infanzia San Pio X, Terradura di Due Carrare (PD).

La capacità di adattarsiI genitori hanno toccato con mano anche che la scuola ha grandi ricchezze al suo interno, in primis la capacità di adattarsi. Le trasformazioni dei contesti educativi e la riorganizzazione dei servizi sono avvenute in brevissimo tempo, al fine di garantire accoglienza ai bambini e lo svolgimento delle attività in sicurezza. L’attivazione di tutte le risorse interne ha reso evidente come si possa fare una scuola di qualità anche senza ricorrere necessariamente a figure specialistiche esterne (valore aggiunto quando sono chiamate a cesellare l’offerta formativa), ma la cui inflazione negli ultimi anni aveva rischiato di impoverire la scena didattica dei docenti. Il valore dei legamiE i bambini? Per loro la frequenza a scuola ha testimoniato nei fatti che tutto è affrontabile, che ci si può attrezzare ai cambiamenti che la vita a volte impone, ma soprattutto che lo si può fare anche divertendosi, trasformando i protocolli in nuove routine giocose. La scomparsa delle intersezioni ha offerto occasioni di profondità relazionale con i compagni di sezione e con i propri docenti: la frequentazione assidua e l’abitare in maniera pressoché costante lo spazio destinato alla propria bolla, hanno aumentato nei bambini la percezione di una più forte appartenenza alla famiglia scolastica.

Sono numerosi e preziosi gli aspetti di novità che la scuola ha vissuto in questi mesi e che è importante coltivare

Spazio alle esigenze di tuttiAl di là della diversità organizzativa di ogni singola scuola, i bambini hanno sperimentato che nel gruppo ognuno va accolto per quello che è e per i bisogni che porta. Bambini con necessità di dormire hanno condiviso spazi e tempi con compagni desiderosi di svolgere attività dinamiche: la sezione è diventata il luogo dove si accolgono le esigenze di tutti e di ciascuno, come direbbe don Milani, promuovendo reciproci adattamenti.I bambini hanno percepito anche, nella maggior parte delle scuole, dei tempi più distesi per stare insieme e per realizzare i percorsi didattici. Meno fretta… questo sì è un elemento da custodire e di cui far memoria per la scuola di domani: abbandonare l’ansia da progetti, per poter concentrarsi sui percorsi di apprendimento di ognuno. La spinta all’Outdoor EducationIn quest’anno i bambini si sono anche riappropriati del giardino e degli spazi all’aperto, vivendo questi luoghi non più solo come ambienti di sfogo e di gioco libero in antitesi agli spazi chiusi del “dentro”. Fuori dalla porta c’è una vera e propria realtà educativa: abbiamo assaggiato solo l’inizio dell’outdoor education inaugurando un’evoluzione che non si può arrestare.Questa è la scuola che i bambini vorrebbero anche domani: un luogo dove esista continuità tra il dentro e il fuori, perché tutto può diventare scoperta, incuriosire e innescare processi di apprendimento. Il supporto della tecnologiaNella stessa misura in questi mesi i bambini hanno percepito che si può essere una sola scuola, anche se si vive in spazi separati e isolati, e che, per conoscere il territorio in cui si abita, non serve necessariamente andare fuori, ma la comunità può essere portata dentro.In questo le nuove tecnologie hanno offerto&nbsp;un mezzo potente per abbattere le distanze e per conoscere dimensioni non proponibili in presenza. I bambini hanno sperimentato che tablet, computer e smartphone non sono solo oggetti d’intrattenimento ludico solitario, ma strumenti che possono essere usati, insieme ai docenti e ai compagni, per ampliare le conoscenze e comunicare con il resto della comunità.

In quest’anno particolare le famiglie, principalmente, hanno preso consapevolezza dell’importanza del ruolo dei docenti.I periodi di sospensione dell’attività in presenza e l’avvio della didattica digitale integrata hanno evidenziato come i professionisti della scuola non siano sostituibili e come la vita della scuola stessa sia impregnata di legami interpersonali che vengono nutriti nella quotidianità del vivere insieme. Il bisogno di scambiLa scuola è un ambiente intessuto della continuità dei rapporti con le famiglie e in questi mesi ho raccolto numerose dichiarazioni di genitori riconoscenti per la preziosa opera educativa della scuola e in maggior ricerca di un confronto con i docenti, ai quali è affidata una parte importante del cammino di crescita dei loro bambini.La privazione di un reale confronto sul conseguimento dei traguardi di sviluppo dei bambini, che ha caratterizzato il periodo del primo lockdown, ha alimentato un rinnovato desiderio di scambio di sguardi sui bambini.I colloqui scuola-famiglia hanno acquistato un ulteriore valore di supporto, soprattutto per quelle famiglie che si sono scoperte fragili sulla scena educativa. Il dover rimanere sulla porta di ingresso ha scatenato il desiderio di “entrare” dei genitori per conoscere, per comprendere, per accompagnarsi, per &nbsp;dialogare, per partecipare: sarebbe di buon auspicio che questo atteggiamento venisse custodito e facesse da propulsore a un rinnovato spirito collaborativo delle famiglie all’interno delle scuole.

Mai come quest’anno la scuola è stata vissuta come luogo dove vivere le relazioni e l’amicizia

In quest’anno particolare le famiglie, principalmente, hanno preso consapevolezza dell’importanza del ruolo dei docenti.


 I periodi di sospensione dell’attività in presenza e l’avvio della
 
 didattica digitale integrata
 
 hanno evidenziato come i professionisti della scuola non siano sostituibili e come la vita della scuola stessa sia impregnata di legami interpersonali che vengono nutriti nella quotidianità del vivere insieme.


 


 Il bisogno di scambi


 La scuola è un
 
 ambiente intessuto della continuità dei rapporti con le famiglie
 
 e in questi mesi ho raccolto numerose dichiarazioni di genitori riconoscenti per la preziosa opera educativa della scuol

In quest’anno particolare le famiglie, principalmente, hanno preso consapevolezza dell’importanza del ruolo dei docenti.I periodi di sospensione dell’attività in presenza e l’avvio della didattica digitale integrata hanno evidenziato come i professionisti della scuola non siano sostituibili e come la vita della scuola stessa sia impregnata di legami interpersonali che vengono nutriti nella quotidianità del vivere insieme.Il bisogno di scambiLa scuola è un ambiente intessuto della continuità dei rapporti con le famiglie e in questi mesi ho raccolto numerose dichiarazioni di genitori riconoscenti per la preziosa opera educativa della scuola e in maggior ricerca di un confronto con i docenti, ai quali è affidata una parte importante del cammino di crescita dei loro bambini.La privazione di un reale confronto sul conseguimento dei traguardi di sviluppo dei bambini, che ha caratterizzato il periodo del primo lockdown, ha alimentato un rinnovato desiderio di scambio di sguardi sui bambini.I colloqui scuola-famiglia hanno acquistato un ulteriore valore di supporto, soprattutto per quelle famiglie che si sono scoperte fragili sulla scena educativa. Il dover rimanere sulla porta di ingresso ha scatenato il desiderio di “entrare” dei genitori per conoscere, per comprendere, per accompagnarsi, per  dialogare, per partecipare: sarebbe di buon auspicio che questo atteggiamento venisse custodito e facesse da propulsore a un rinnovato spirito collaborativo delle famiglie all’interno delle scuole.

I desideri di famiglie e bambini

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