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Haring e l’arte della collaborazione
Il murales "We the Youth" è stato realizzato nel 1987 su una casa di Philadelphia con l’aiuto di alcuni bambini e restaurato nel 2013. Raffigura i tipici omini stilizzati di Haring dipinti con colori vivaci e delimitati da spesse linee nere: un insieme compatto, che ci offre lo spunto per riflettere sull’importanza di collaborare. Lezione con attività per tutte le classi.
Obiettivi, attività, materiali
Obiettivi di apprendimento
- Introdurre nelle produzioni creative elementi stilistici scoperti osservando opere d’arte.
- Utilizzare corpo e strumenti percussivi in modo consapevole, ampliando le capacità di improvvisazione.
- Partecipare attivamente alle varie forme di gioco collaborando con gli altri.
Attività
- Arte
con IMMAGINE “We the Youth” - Musica
- Movimento
Materiale occorrente: cartoncino giallo, pennarelli, forbici dalla punta arrotondata, colla, bianchetto.
Strategie di lavoro: disegno individuale/opera collettiva a piccoli gruppi; metodologia frontale, conversazione, rielaborazione.
Per saperne di più: Barilli, R. (2000). Haring. Firenze: Giunti; Kolossa, A. (2016). Haring, Colonia: Taschen; AA.VV. (2012). Haring. Dada n. 27. Bologna: Artebambini; Dogheria, D. (2014). Street art. Art e dossier n. 314. Firenze: Giunti; AA.VV. (2018). Collage. Dada n. 49. Bologna: Artebambini.
Attività 1
Arte
Presentiamo Keith Haring e le sue opere mostrando il VIDEO e l’IMMAGINE dell’opera We the Youth.
Sul cartoncino giallo rappresentiamo due sagome di corpi con le mani che si incontrano, di qua e di là da un muro, per simboleggiare l’aiuto reciproco. Disegniamo gli omini colorandoli in diversi modi (a pois, a strisce e pallini, a macchie, a due colori...), poi ritagliamoli e incolliamoli dentro le due sagome iniziali. Riproduciamo la corona di raggi luminosi sopra le teste delle due figure e coloriamo di rosso il cuore.
Sullo sfondo realizziamo in verde la scritta con le parole di Haring: “Ho scoperto quanto può essere magnifica una relazione in cui si condivide tutto e uno è sempre presente per l’altro”.
Il rosso, il blu, il giallo e il verde compongono la palette cromatica preferita dall’artista.
LA TECNICA
Il collage: si tratta di un’applicazione su un supporto di materiali che talvolta vanno a combinarsi con parti dipinte o disegnate. L’arte ci dà il coraggio necessario a superare i confini mescolando colori e oggetti, ma anche idee e punti di vista.
Attività 2
Musica
Invitiamo i bambini all’ascolto (African Griots Live) e a danzare a turno cadenzando con il corpo l’andamento ritmico della musica.
Gli altri bambini, disposti in cerchio, accompagnano ritmicamente la danza con un tamburo o altri strumenti percussivi e il battito delle mani.
La musica e la danza rappresentavano uno stimolo creativo fondamentale per Haring. Mentre l’artista lavorava nel suo atelier ascoltava musica hip-hop a tutto volume. Molti dei suoi dipinti rispecchiano lo spirito dell’hip-hop, della break dance e dell’electric boogie: le figure sono catturate dal movimento ritmico e impegnate in acrobatiche contorsioni, sembrano dimenarsi a tempo di musica (Untitled, 1988).
L’hip hop è un movimento culturale nato negli anni ’70 negli USA: suoni, balli e canti con molti riferimenti ai griot africani, termine francese che designa i poeti e i cantori dei popoli dell’Africa occidentale il cui ruolo è tramandare le tradizioni di un popolo.
Organizziamo una uscita didattica per visitare botteghe di strumenti etnici o di artigianato africano.
Attività 3
Movimento
Imitiamo le posizioni corporee degli omini del dipinto e proponiamo dei giochi di cooperazione.
Sperimentiamo che cosa significa essere uniti, darsi mutuo soccorso, concorrere tutti al raggiungimento di un fine comune. In palestra o all’aperto facciamo “il gioco della margherita”. Invitiamo i bambini a stendersi a terra, in cerchio, con le gambe distese in modo che i piedi si incontrino al centro.
I bambini-petali mimano la vita del fiore:
- di notte si chiude (si piegano in avanti);
- allo spuntar del sole si riapre (raddrizzano la schiena e si ridistendono per terra, riprendendo la posizione iniziale).
Con l’arrivo del temporale il vento stacca un petalo e lo fa volare via (un bambino lascia il cerchio e rotolando si allontana), poi un altro petalo… e così via fino a scomporre del tutto il fiore.
Il petalo più coraggioso, sfidando il vento raccoglie tutti i compagni invitandoli a tornare al centro del prato per formare nuovamente il fiore. Il sole per premiare il loro coraggio ordina al vento di allontanarsi e così i petali ricostruiscono la margherita.
Leggi l’articolo Un’esperienza di scultura a scuola: Keith Haring.