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Lezione | Arte musica movimento

Haring e l’arte della collaborazione

Il murales "We the Youth" è stato realizzato nel 1987 su una casa di Philadelphia con l’aiuto di alcuni bambini e restaurato nel 2013. Raffigura i tipici omini stilizzati di Haring dipinti con colori vivaci e delimitati da spesse linee nere: un insieme compatto, che ci offre lo spunto per riflettere sull’importanza di collaborare. Lezione con attività per tutte le classi.

di Anna Lisa Di Giacinto12 ottobre 2020

Obiettivi, attività, materiali

Obiettivi di apprendimento

  • Introdurre nelle produzioni creative elementi stilistici scoperti osservando opere d’arte.
  • Utilizzare corpo e strumenti percussivi in modo consapevole, ampliando le capacità di improvvisazione.
  • Partecipare attivamente alle varie forme di gioco collaborando con gli altri.

Attività

  1. Arte
    con IMMAGINE “We the Youth”
  2. Musica
  3. Movimento
Prima di cominciare...

Materiale occorrente: cartoncino giallo, pennarelli, forbici dalla punta arrotondata, colla, bianchetto.
Strategie di lavoro: disegno individuale/opera collettiva a piccoli gruppi; metodologia frontale, conversazione, rielaborazione. 
Per saperne di più: Barilli, R. (2000). Haring. Firenze: Giunti; Kolossa, A. (2016). Haring, Colonia: Taschen; AA.VV. (2012). Haring. Dada n. 27. Bologna: Artebambini; Dogheria, D. (2014). Street art. Art e dossier n. 314. Firenze: Giunti; AA.VV. (2018). Collage. Dada n. 49. Bologna: Artebambini. 

Attività 1

Arte

Presentiamo Keith Haring e le sue opere mostrando il VIDEO e l’IMMAGINE dell’opera We the Youth.

Sul cartoncino giallo rappresentiamo due sagome di corpi con le mani che si incontrano, di qua e di là da un muro, per simboleggiare l’aiuto reciproco. Disegniamo gli omini colorandoli in diversi modi (a pois, a strisce e pallini, a macchie, a due colori...), poi ritagliamoli e incolliamoli dentro le due sagome iniziali. Riproduciamo la corona di raggi luminosi sopra le teste delle due figure e coloriamo di rosso il cuore.
Sullo sfondo realizziamo in verde la scritta con le parole di Haring: “Ho scoperto quanto può essere magnifica una relazione in cui si condivide tutto e uno è sempre presente per l’altro”.
Il rosso, il blu, il giallo e il verde compongono la palette cromatica preferita dall’artista.


LA TECNICA

Il collage: si tratta di un’applicazione su un supporto di materiali che talvolta vanno a combinarsi con parti dipinte o disegnate. L’arte ci dà il coraggio necessario a superare i confini mescolando colori e oggetti, ma anche idee e punti di vista.



Attività 2

Musica

Invitiamo i bambini all’ascolto (African Griots Live) e a danzare a turno cadenzando con il corpo l’andamento ritmico della musica.
Gli altri bambini, disposti in cerchio, accompagnano ritmicamente la danza con un tamburo o altri strumenti percussivi e il battito delle mani.

La musica e la danza rappresentavano uno stimolo creativo fondamentale per Haring. Mentre l’artista lavorava nel suo atelier ascoltava musica hip-hop a tutto volume. Molti dei suoi dipinti rispecchiano lo spirito dell’hip-hop, della break dance e dell’electric boogie: le figure sono catturate dal movimento ritmico e impegnate in acrobatiche contorsioni, sembrano dimenarsi a tempo di musica (Untitled, 1988).
L’hip hop è un movimento culturale nato negli anni ’70 negli USA: suoni, balli e canti con molti riferimenti ai griot africani, termine francese che designa i poeti e i cantori dei popoli dell’Africa occidentale il cui ruolo è tramandare le tradizioni di un popolo.
Organizziamo una uscita didattica per visitare botteghe di strumenti etnici o di artigianato africano.


Attività 3

Movimento

Imitiamo le posizioni corporee degli omini del dipinto e proponiamo dei giochi di cooperazione.

Sperimentiamo che cosa significa essere uniti, darsi mutuo soccorso, concorrere tutti al raggiungimento di un fine comune. In palestra o all’aperto facciamo “il gioco della margherita”. Invitiamo i bambini a stendersi a terra, in cerchio, con le gambe distese in modo che i piedi si incontrino al centro.
I bambini-petali mimano la vita del fiore:

  • di notte si chiude (si piegano in avanti);
  • allo spuntar del sole si riapre (raddrizzano la schiena e si ridistendono per terra, riprendendo la posizione iniziale).

Con l’arrivo del temporale il vento stacca un petalo e lo fa volare via (un bambino lascia il cerchio e rotolando si allontana), poi un altro petalo… e così via fino a scomporre del tutto il fiore.
Il petalo più coraggioso, sfidando il vento raccoglie tutti i compagni invitandoli a tornare al centro del prato per formare nuovamente il fiore. Il sole per premiare il loro coraggio ordina al vento di allontanarsi e così i petali ricostruiscono la margherita.


Per saperne di più


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