Esami universitari

Gli insegnati del futuro saranno depressi?

Innovazione, merito, equità: la scuola italiana cambia verso?

Questo è uno di quei pezzi che non avrei mai voluto scrivere perché mi è inimmaginabile pensare all’assenza di Giancarlo, lui sempre così presente e puntuale nel dibattito scolastico italiano. Ho avuto modo di collaborare con lui per circa 25 anni; abbiamo condiviso, insieme ad altri colleghi, progetti, stesura di documenti ufficiali, riflessioni, iniziative editoriali, talvolta utopie. Insieme abbiamo fatto parte di gruppi di lavoro presso il Miur e presso l’Invalsi. Giancarlo Cerini era una di quelle rare persone che alla prolificità dei suoi contributi, interventi e scritti univa una capacità di approfondimento e di introspezione non comuni. Sempre sul pezzo. Riusciva a dare una lettura sempre organica, innovativa e mai scontata dei vari problemi. Ottimista per natura, oltre che garbato e mite, ma di una mitezza carica di passione verso il suo lavoro. Non si è risparmiato, Giancarlo. Ricordo che nelle pause pranzo degli incontri ministeriali romani, lui, eternamente a dieta, ne approfittava per scrivere qualche articolo, per limare qualche intervento, per impostare qualche progetto. Lo si prendeva in giro per questo, ma nel contempo ci chiedevamo come facesse a mantenere certi ritmi con una lucidità intellettuale invidiabile. La verità è che Giancarlo aveva una marcia in più.&nbsp;Ha accompagnato, sostenuto e dato un contributo significativo a tutte le principali riforme che si sono succedute nel panorama scolastico italiano negli ultimi decenni, con un’attenzione particolare al settore della scuola dell’infanzia e a quello della primaria. È quanto mai nutrito l’elenco dei progetti a cui ha partecipato: gli Orientamenti del 1991, i progetti ASCANIO e ALICE e recentemente il Sistema integrato 0-6 anni per quanto riguarda la scuola dell’infanzia; la nascita e l’implementazione degli Istituti comprensivi (a cui teneva in modo particolare), le Indicazioni Nazionali del 2012 e del 2018, la valutazione nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria, la valutazione dei dirigenti scolastici. Non vi è stato ambito in cui non abbia dato un contributo significativo all’arricchimento del dibattito e alla proposizione di soluzioni innovative e proiettate al futuro. E ne sono testimonianza i numerosi libri e articoli scritti nel corso degli anni, unitamente a progetti editoriali che vedevano il coinvolgimento di tanti amici e colleghi.Da questa produzione emergono alcuni elementi che hanno contraddistinto il suo lavoro: il grande rispetto per l’infanzia e le sue istituzioni, l’importanza della formazione dei docenti e dei dirigenti per innalzare la cultura dell’educazione, la valenza formativa dello scambio di esperienze anche attraverso le reti di scuole, la necessità di stabilire rapporti organici con il territorio.&nbsp;Ma qui ci piace ricordare anche l’amico, oltre che il collega, sempre disponibile, attento, con una innata capacità di mettere a proprio agio le persone, con il suo borsone sempre pieno di libri, riviste, quaderni di appunti, progetti il cui peso lo induceva ad esibire quella sua camminata tipica, sbilanciata. Ci mancherai Giancarlo, ci mancherai molto, anche in queste piccole cose. Grazie, dal profondo del cuore.

Giancarlo Cerini, ovvero la passione per la scuola