Esami universitari

Gli insegnati del futuro saranno depressi?

Innovazione, merito, equità: la scuola italiana cambia verso?

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	<li>Tamagnini, D. (2023). Essere insegnanti. Pratiche di didattica attiva. Roma: Carocci</li>
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<img alt="" src="https://www.giuntiscuola.it/media/filer_public/4d/22/4d2225e7-a0e5-4b90-afb2-ef14fa63002b/10_1.jpg" style="height:253px; width:320px" />

Disegno di Roberto Luciani, tratto da Anna Cerasoli, &quot;I magnifici dieci&quot;, Editoriale Scienza.

2. I brevetti danno la possibilit&agrave; a ciascuno di mettersi alla prova e accrescere le competenze della classe. Ogni sfida &egrave; calibrata sull&rsquo;et&agrave; e sugli obiettivi di apprendimento inseriti nella progettazione annuale: leggere un albo illustrato alla classe; scrivere il testo a partire da un silent book; presentarsi in lingua inglese; inventare problemi matematici per i compagni; sperimentare tecniche pittoriche diverse; orientarsi sulle mappe del tempo e geografiche...

Ogni brevetto &egrave; validato dalla classe che lo esamina mettendo in evidenza elementi di eccellenza o criticit&agrave;. Il feedback deve strutturarsi come occasione di apprendimento e non come bollo che discrimina e condanna.

Scarica gli strumenti

Per impostare una valutaci vuole un ribaltamento della cornice trasmissiva e standardizzata verso pratiche pi&ugrave; individualizzate e cooperative. La valutazione &egrave; questione di didattica. 
Bisogna cambiare postura di insegnamento per iniziare a vedere e raccontare cose diverse circa l&rsquo;apprendimento.

3. Il semaforo, dato a inizio quadrimestre a studenti e genitori, contiene tutti gli obiettivi della progettazione su cui i docenti hanno scelto di concentrare l&rsquo;attenzione.

Abbiamo trasformato il linguaggio degli obiettivi in parole il pi&ugrave; possibile comprensibili alle famiglie e ai loro figli. In occasione dei colloqui di met&agrave; quadrimestre il semaforo &egrave; compilato dai diversi soggetti e vengono confrontati i punti di vista. La scala del semaforo ha il limite di non essere descrittiva, ma il vantaggio di dare una visione intersoggettiva che pu&ograve; aiutare a restituire quella complessit&agrave; tipica di un percorso di apprendimento.

I dati che &egrave; possibile raccogliere grazie a questi strumenti vanno poi &ldquo;riscritti&rdquo; in forma narrativa grazie a colloqui, giudizi descrittivi, lettere. Abbiamo bisogno di parole per raccontare la trama evolutiva di un bambino. La sintesi lasciamola alle quarte di copertina, noi godiamoci il romanzo.

Tre strumenti

1. Il piano di lavoro (vedi anche VS52) &egrave; uno strumento fondamentale per accompagnare in itinere i percorsi con feedback regolari (settimanali o quindicinali) dati a ciascuno in funzione del lavoro che ha programmato e realizzato in quel periodo di tempo. Questo strumento permette di documentare il percorso di ogni studente, raccogliendo i punti di forza e gli inciampi.

Questione di didattica

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