Il Piano per la formazione in servizio dei docenti

La formazione docenti, questa (s)conosciuta

Multicultura

Il Ministero dell&#39;Istruzione e del Merito ha fornito indicazioni per la formazione in servizio dei docenti per l&rsquo;anno scolastico 2022-2023 (con nota 45528 del 22/12/2022). Vengono messi a disposizione dei fondi alle singole istituzioni scolastiche, in relazione all&rsquo;organico dei docenti, per la realizzazione di interventi formativi finalizzati a soddisfare specifici bisogni formativi; altri fondi vengono assegnati alle Scuole Polo per la Formazione per realizzare sul territorio azioni formative di sistema, definite a livello nazionale.

Tra queste azioni, tenuto conto delle Linee pedagogiche per il Sistema integrato zero-sei, previste dal D.Lvo 65/2017, vengono individuate come prioritarie quelle rivolte al personale scolastico delle scuole dell&rsquo;infanzia, con la possibilit&agrave; di aprirle anche alla frequenza del personale dei servizi educativi per l&rsquo;infanzia, rientrando gli stessi nel sistema integrato zero-sei.

Insomma, sembra esservi una certa attenzione verso questo specifico settore scolastico, anche se una innovazione cos&igrave; straordinaria, come lo zero-sei, avrebbe richiesto un piano formativo altrettanto &ldquo;straordinario&rdquo; con fondi dedicati ad hoc e sganciati dalla programmazione ordinaria della formazione. Ma tant&rsquo;&egrave;.

Un altro elemento di criticit&agrave; pu&ograve; essere rappresentato dal fatto che la gestione degli interventi formativi sullo zero-sei viene affidata alle Scuole Polo per la Formazione e non &egrave; detto che vi siano all&rsquo;interno di questo livello di governance con competenze adeguate per strutturare percorsi di formazione che possano effettivamente portare un contributo significativo all&rsquo;avvio del Sistema integrato zero-sei.

C&rsquo;&egrave; quindi da sperare che le scuole dell&rsquo;infanzia del territorio afferenti alla Scuola Polo siano coinvolte nella fase di progettazione degli interventi formativi soprattutto in relazione all&rsquo;individuazione dei bisogni formativi locali.

Il rischio di una gestione meramente burocratica &egrave; pi&ugrave; che reale anche per la tempistica imposta dalla circolare ministeriale. Gi&agrave; il fatto di aver emanato una nota sulla formazione in servizio per l&rsquo;a.s. 2022-2023 il 22 dicembre, ossia praticamente a met&agrave; anno scolastico, la dice lunga sul grado di rispetto che il Ministero nutre verso le istituzioni scolastiche e verso le loro esigenze di programmazione. Infatti uno degli elementi fondamentali per poter progettare con cognizione di causa gli itinerari formativi per l&rsquo;anno scolastico (che inizia il 1&deg; settembre, ricordiamolo) &egrave; quello di sapere di quali risorse finanziarie pu&ograve; disporre la scuola.

Peraltro, quello della formazione in servizio &egrave; un tema ricorrente, che si presenta ogni anno, e non si comprende il motivo per cui il Ministero si trovi impreparato rispetto a questo appuntamento. Stando cos&igrave; le cose, risulta difficile pensare che la formazione in servizio possa veramente assumere quella &ldquo;visione strategica&hellip; come elemento di sviluppo dell&rsquo;intero sistema educativo&rdquo;, riprendendo la pomposa espressione usata dalla nota ministeriale.

Foto tratta dalla rivista <a href="https://www.giuntiscuola.it/articoli/lo-spazio-il-confronto" target="_blank">Scuola dell&#39;infanzia</a>

Formazione e Sistema integrato zero-sei