Educare all'interezza

La gentilezza è un gioco da bambini

L'importanza dell'ascolto empatico

Cantare è emozione

Incontri emozionanti

Impariamo a rilassarci

“Come fa a non arrabbiarsi?”, “Perché si deprime così tanto?”, “È mai possibile che non si vergogni?”: quante volte è capitato di pensare o esordire con espressioni di questo tipo?
In questi casi, è normale che persone diverse provino emozioni differenti in situazioni simili. La ragione è semplice: sembrano uguali, ma non lo sono, per come vengono percepite. A fare la differenza è il “filtro” che adottiamo per comprenderle (nel senso letterale: farle diventare nostre) costituito dai nostri valori, obiettivi, insieme di priorità, aspettative, stati d’animo, ruoli… alcuni stabili, altri più variabili nel tempo. Infatti, le reazioni emotive non sono sempre le stesse, né per tipologia né in intensità. Pertanto, è difficile essere empatici, cioè “sentire l’emozione che l’altro prova”, magari provandone altre o immaginando di esperire emozioni completamente differenti. Per esempio, può darsi che l’altro si deprima, mentre noi al suo posto ci arrabbieremmo, o viceversa.
È evidente che l’empatia faciliti le relazioni e di conseguenza favorisca il benessere individuale ed organizzativo (Clark et al., 2019). Ne discende l’importanza di promuoverla. Come?


Empatia e benessere

Dove trovi questo contenuto