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La parola a tutti i bambini

Michele Volgarino &egrave; docente di scuola primaria, ha origini pugliesi e insegna dal 2006 in provincia di Milano. &Egrave; ideatore e promotore del progetto &ldquo;Ego eimi&rdquo; che attraverso il teatro coinvolge bambini e insegnanti in un percorso alla scoperta delle emozioni.

&ldquo;Sono docente di ruolo dal 2017 presso l&rsquo;I.C. &#39;Carlo Fontana&#39; di Magenta &ndash; racconta &ndash; ma gli anni di studio e precariato sono stati fondamentali per la mia carriera e formazione. Insegno con tanta passione mettendomi in gioco per i miei alunni e cercando di creare una buona armonia con i miei colleghi e le famiglie&rdquo;. 
Laureato prima all&rsquo;Universit&agrave; degli studi di Macerata in Scienze della Comunicazione e poi in Scienze della Formazione Primaria con la specializzazione sul sostegno presso l&rsquo;Universit&agrave; Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Volgarino &egrave; da sempre appassionato di teatro.

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&nbsp;Michele Volgarino, puoi raccontarci il progetto &ldquo;Ego eimi&rdquo;?

Ho sempre recitato sia a scuola che nelle associazioni di cui facevo parte e dal 2000 facevo il regista degli spettacoli in Puglia. Poi ho fatto tante esperienze teatrali fuori dalla mia regione come il teatro della comunit&agrave; nelle Marche e a Magenta con la compagnia Ariel Jr di cui ero regista. E partendo dal teatro ho pensato di unire i talenti dei miei colleghi per portare in scena con i ragazzi alcune tematiche molto delicate ma indispensabili per aiutare i ragazzi ad affrontare il futuro con la giusta sensibilit&agrave; e motivazione. Il Teatro della compagnia &ldquo;Ego eimi&rdquo; (dal greco Io Sono/Io esisto) &egrave; un teatro voluto e fatto dai docenti e dagli alunni della Scuola Primaria dell&rsquo;I.C. &quot;Carlo Fontana&rdquo;, &egrave; un teatro che recupera la sua funzione sociale e culturale.

Come &egrave; nato e quali sono gli obiettivi?

&nbsp;&Egrave; nato dopo una cena con tre colleghi, in cui ho semplicemente chiesto la loro approvazione per partire con il progetto e ovviamente hanno subito aderito all&rsquo;iniziativa.&nbsp; Lo scopo del progetto &egrave; quello di portare nelle classi quinte del nostro istituto uno spettacolo per far riflettere alunni, docenti e genitori su alcune tematiche attraverso un laboratorio teatrale di tre ore per classe, pi&ugrave; le prove generali e una performance a conclusione del progetto.&nbsp; I docenti e gli alunni delle classi quinte sono protagonisti dello spettacolo (coro), perch&eacute; entrano in scena in alcuni momenti della performance, ma sono anche spettatori e siedono in platea.&nbsp; Gli obiettivi specifici sono:

- conoscere ed e usare i linguaggi verbali e non verbali; 
- sviluppare il rapporto del bambino con lo spazio, la voce e l&rsquo;espressivit&agrave; corporea; 
- stimolare l&rsquo;immaginazione; 
- ricreare le atmosfere attraverso il mondo emotivo e sensoriale del bambino.

Come avete lavorato nelle classi? Quanti bambini sono coinvolti e quanti insegnanti?

Attraverso un laboratorio teatrale abbiamo educato al gesto teatrale (con il gioco drammatico) e al riconoscimento delle emozioni in modo ludico e divertente. Abbiamo scelto strumenti e mezzi che ci hanno aiutato a scrivere un copione, abbiamo inserito le loro emozioni su quella tematica cercando di creare una storia vicina al loro vissuto. Sono stati coinvolti tutti gli alunni delle classi quinte dell&rsquo;istituto e i loro docenti ed educatori per un totale di 120 alunni e 17 insegnanti (quasi sempre gli stessi numeri).

Quali sono state, se ci sono state, le sorprese di questo percorso?

&nbsp;Con il progetto &ldquo;Ego eimi&rdquo; abbiamo dato una forte connotazione interdisciplinare al teatro, sottolineando la valenza educativa dell&rsquo;esperienza teatrale come occasione di crescita e facendo vivere ai bambini l&rsquo;esperienza teatrale rendendola creativa e stimolante. Abbiamo rafforzato il desiderio di conoscere l&rsquo;altro, educando alla collaborazione e alla cooperazione.

Quali difficolt&agrave; avete incontrato? Come le avete superate?

&nbsp;La difficolt&agrave; l&rsquo;abbiamo riscontrata soprattutto nel trovare un teatro che ci ospitasse e avere una performance unica, infatti per ragioni di spazio e sicurezza abbiamo sempre dovuto fare tre performance in palestra con tre gruppi diversi per avere la presenza di tutti i genitori e parenti degli alunni coinvolti.

Si tratta di un progetto replicabile in altre scuole e come?

&nbsp;S&igrave;, il nostro progetto &egrave; gratuito con tanta motivazione da parte dei docenti coinvolti di spendere il proprio tempo libero per una giusta causa grazie all&rsquo;arte del teatro. Perch&eacute; scrivere il canovaccio pensando ai ragazzi e cercando di creare un&rsquo;esperienza inclusiva e unica &egrave; davvero un lavoro faticoso ma molto gratificante.

Quali sono i feedback che avete avuto dai bambini?

Alla fine del percorso abbiamo sempre chiesto una verifica ai ragazzi (attraverso un questionario di gradimento) ed &egrave; sempre stata positiva e motivante.&nbsp; Anzi, alla voce &ldquo;suggerimenti&rdquo; molti alunni hanno scritto sempre che avrebbero voluto altre esperienze simili e altri spettacoli con noi &ldquo;maestri attori&rdquo;. Si &egrave; creato un bel collante tra la scuola e la vita dei ragazzi, il teatro ha superato il gap soprattutto con alcune fragilit&agrave; di alunni portandoli alla luce per quello che sono e vogliono essere&hellip; Perch&eacute; il teatro &egrave; una scuola di emozioni.

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“Ego eimi”, teatro ed emozioni a scuola

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