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Nei giorni passati, mentre riflettevo su quali letture assegnare e consigliare per le vacanze natalizie ai miei studenti, ho ricevuto la notizia della morte di bell hooks.Il nome di bell hooks (con le iniziali minuscole, come lei stessa voleva firmarsi) non è così noto in Italia, ma nell’ultimo anno sono usciti due libri sorprendenti che mostrano che razza di intellettuale, scrittrice e soprattutto pedagogista fosse: Elogio del margine edito da una straordinaria piccola casa editrice napoletana, Tamu, e Insegnare a trasgredire, summa del pensiero di hooks sull’educazione, pubblicato da Meltemi.&nbsp;

Dentro di me il sogno di diventare scrittrice era sempre vivo. Fin dall’infanzia, ero convinta che avrei insegnato e scritto. […] Per i neri, l’insegnamento – l’educazione – era fondamentalmente un atto politico, perché radicato nella lotta antirazzista. In effetti, le scuole elementari per neri sono diventate il luogo in cui ho sperimentato l’apprendimento come rivoluzione.

Dentro di me il sogno di diventare scrittri

Dentro di me il sogno di diventare scrittrice era sempre vivo. Fin dall’infanzia, ero convinta che avrei insegnato e scritto. […] Per i neri, l’insegnamento – l’educazione – era fondamentalmente un atto politico, perché radicato nella lotta antirazzista. In effetti, le scuole elementari per neri sono diventate il luogo in cui ho sperimentato l’apprendimento come rivoluzione.

Leggere hooks non è solo una gioia per l’intelligenza – la sua scrittura è un modello di chiarezza e stile – ma per il senso della nostra professione di educatori.Nel tempo della pandemia abbiamo molto pensato e praticato una pedadogia e una didattica che promuovesse la responsabilità; questo ha rischiato di farci dimenticare il nostro compito più importante: educare alla libertà. bell hooks scioglie davvero moltissime sclerosi in cui oggi si irrigidisce la relazione educativa;&nbsp; lo fa con una prospettiva di militante antirazzista e femminista che le consente di contrastare la peggiore delle tentazioni di un educatore: il paternalismo.&nbsp;Quello di essere paternalisti fa il paio con un altro rischio molto alto che viviamo da insegnanti: quello di non accettare il fallimento. Negli ultimi anni si è molto discusso di una pedagogia che valorizzi nelle letture del fallimento come crisi e come nuova possibilità; se ne è discusso molto rispetto agli studenti, per provare a ricordare come almeno la scuola sia un luogo franco nella sempre più diffusa società della performance: a scuola si può sbagliare, si possono avere dubbi, si può esitare. Ma poche volte abbiamo riflettuto sui fallimenti educativi della classe docente, soprattutto quando questi sono radicali, delle vere e proprie crisi. C’è su Netflix un film incredibile, che s’intitola Anghingò che affronta questo tema, con una grazia e una profondità rare. Vincitore dell’orso d’oro a Berlino nel 1968, è un piccolo classico dei film sulla scuola, che però – caso rarissimo – non ha al centro un docente carismatico. Anghingò racconta il compito difficilissimo che si è dato Sören Mårtensson, insegnante di scuola media di una scuola svedese alla fine degli anni Sessanta: provare a applicare una nuova didattica antiautoritaria in una scuola, in cui né i suoi colleghi, né i suoi studenti, né le loro famiglie credono ai suoi metodi. La sua ostinazione mescolata a una frustrazione crescente rendono Sören un personaggio meravigliosamente tragico e al tempo stesso tempo emblematico dell’ombra da cui, da docenti, non possiamo non lasciarci accompagnare: non farcela. Se riuscissimo ogni tanto a mostrare uno spicchio di quest’ombra ai nostri studenti sarebbe più facile conquistare la loro fiducia.&nbsp;

Nei giorni passati, mentre riflettevo su quali letture assegnare e consigliare per le vacanze natalizie ai miei studenti, ho ricevuto la notizia della morte di bell hooks.Il nome di bell hooks (con le iniziali minuscole, come lei stessa voleva firmarsi) non è così noto in Italia, ma nell’ultimo anno sono usciti due libri sorprendenti che mostrano che razza di intellettuale, scrittrice e soprattutto pedagogista fosse: Elogio del margine edito da una straordinaria piccola casa editrice napoletana, Tamu, e Insegnare a trasgredire, summa del pensiero di hooks sull’educazione, pubblicato da Meltemi. 

Due libri e un film per ritrovare il senso della professione insegnante