Un documentario tra matematica e cinema, teatro e storia

Un nido di merli e altri incontri: c’è vita sulla piattaforma

“Maestra, ho un buco nella pancia”

Saluto e mi presento

In classe: gli oggetti e le azioni a scuola

Parole per ritrovarsi

<p style="text-align: justify;">
 La disabilità intellettiva è un disturbo del neurosviluppo caratterizzato da deficit cognitivi e difficoltà di adattamento che si manifestano nei primi anni di vita e influenzano ambiti concettuali, sociali e pratici. Secondo il DSM-5, questi deficit comprendono difficoltà nel ragionamento, nella pianificazione, nella comprensione sociale e nell’autonomia personale. La gravità della disabilità non è misurata solo dal quoziente intellettivo, ma dal funzionamento adattivo, che determina il grado di supporto necessario alla persona.
</p>
<p style="text-align: justify;">
 L’evoluzione della concezione di “disabilità intellettiva” ha portato a superare l’idea di una condizione fis
</p>

La disabilità intellettiva è un disturbo del neurosviluppo caratterizzato da deficit cognitivi e difficoltà di adattamento che si manifestano nei primi anni di vita e influenzano ambiti concettuali, sociali e pratici. Secondo il DSM-5, questi deficit comprendono difficoltà nel ragionamento, nella pianificazione, nella comprensione sociale e nell’autonomia personale. La gravità della disabilità non è misurata solo dal quoziente intellettivo, ma dal funzionamento adattivo, che determina il grado di supporto necessario alla persona.
L’evoluzione della concezione di “disabilità intellettiva” ha portato a superare l’idea di una condizione fissa, riconoscendo la disabilità come risultato di interazioni tra individuo e ambiente. Approcci recenti come il modello ecologico enfatizzano l’importanza dei contesti e delle risorse personali, spostando l’attenzione dai limiti alle potenzialità dei soggetti con disabilità intellettiva.
Un ulteriore aspetto che riveste un ruolo nel modulare le implicazioni della disabilità intellettiva sull’adattamento è la metacognizione – ossia la capacità di riflettere sui propri processi cognitivi – che è una competenza cruciale nello sviluppo intellettivo.
Essa si declina in due aspetti principali: la metaconoscenza, ovvero la consapevolezza delle caratteristiche della propria mente, e l’autoregolazione, che consente di monitorare e dirigere il pensiero. Questa abilità non si sviluppa spontaneamente, ma richiede interventi mirati, specialmente nei soggetti con disabilità intellettiva, spesso limitati nella generalizzazione delle strategie apprese e nella comprensione del loro utilizzo.
Per migliorare i processi metacognitivi è fondamentale intervenire su competenze quali pianificazione, controllo e valutazione delle attività. Questo può essere ottenuto tramite esercizi mirati che favoriscono l’autonomia e la capacità di trasferire strategie da un contesto all’altro.
 


Disabilità intellettiva e metacognizione

Dove trovi questo contenuto