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Creatività nella quotidianità didattica
Per stimolare la creatività in classe può bastare dare una diversa forma alle attività didattiche

Perché la scuola dovrebbe prendersi cura del pensiero creativo? Vi sono vari motivi che possono giustificare l’investimento di tempo e fatica in attività per stimolare la creatività degli alunni. In un mondo in costante evoluzione è essenziale che gli studenti siano in grado di adattarsi a nuove situazioni: lo sviluppo del pensiero creativo li prepara a essere flessibili e aperti a nuove idee e prospettive. Questo è particolarmente importante, se prolunghiamo lo sguardo sul futuro dei bambini di oggi, per formare individui capaci di affrontare le sfide del mondo in cui vivranno.
Ma già in riferimento alla realtà in cui i bambini vivono adesso, la creatività ha un proprio significato perché incoraggia la curiosità e l’esplorazione: quando gli studenti sviluppano il pensiero creativo diventano più inclini a scoprire nuovi argomenti e a continuare a imparare al di fuori delle materie scolastiche. Il pensiero creativo aiuta poi gli studenti a sviluppare abilità di problem solving – imparano a pensare fuori dagli schemi e a trovare soluzioni originali per affrontare le sfide – e capacità di comunicazione – imparano per esempio a presentare le loro idee in modo più interessante e accattivante.
Non è da trascurare infine il fatto che, a livello personale, lo sviluppo del pensiero creativo promuove la fiducia in sé stessi, stimola la capacità di esprimere le proprie idee in modo unico e aumenta l’autostima nella misura in cui l’allievo si scopre in grado di avere una sua particolare prospettiva sulla realtà, così come a livello sociale la creatività incoraggia la diversità di pensiero e la valorizzazione delle differenti idee, promuovendo la tolleranza e il rispetto per le opinioni degli altri.
Come stimolare la creatività
Se si è convinti dell’importanza di dedicare spazio al potenziamento della creatività a scuola, concretamente come si può operare? Da un lato c’è la possibilità di coinvolgere i bambini in training strutturati di attività – come quelli indicati nei suggerimenti bibliografici in fondo all’articolo – che hanno l’obiettivo di sollecitare atteggiamenti e modalità di pensiero di tipo creativo. Ma se non si è nelle condizioni di inserire nella programmazione scolastica dei percorsi di tale genere? Un apporto alla creatività può allora essere offerto dando una forma divergente alle attività previste o inserendo in esse momenti in cui si chiede allo studente non di memorizzare, applicare ciò che ha appreso o seguire delle procedure prestabilite (operazioni comunque importanti nel percorso scolastico), ma di scoprire, inventare, adattare o variare, ossia di attivare la mente per generare qualcosa di nuovo o diverso rispetto all’abituale.
Vediamo qualche spunto, magari proprio partendo da attività che sembrano essere agli antipodi della creatività perché ripetitive, mnemoniche, focalizzate sull’esattezza e la precisione.
Dettati creativi
Il dettato: mentre si pronunciano le frasi che gli studenti devono scrivere sul quaderno, inserire dei “buchi”, ossia omettere qualche parola, che dovrà poi essere trovata o inventata dall’alunno. Per esempio:
“Dalla cima della [lasciate lo spazio per la parola che inserirete voi]
si poteva vedere tutta la [spazio],
con le ciminiere delle [spazio]
da cui si alzava un fumo [spazio]…”.
In questo modo non si rinuncia ad allenare e verificare la correttezza ortografica, ma nel contempo ci si accerta che le frasi dettate siano comprese dall’alunno (e quindi non si sia attivato solo un processo di decodifica ma anche un’elaborazione semantica) e, per quanto riguarda la creatività, si innesca un processo di ricerca, che può dare esiti scontati (trovando, nell’esempio, rispettivamente le parole montagna, fabbriche, nero a completamento dei “buchi” nella frase) o invece meno ovvii (torre, campagna, raffinerie, puzzolente) se non addirittura originali perché la scena che tipicamente viene in mente è stravolta e la situazione trasposta in un contesto decisamente inusuale (coffa, marina, navi, intermittente) o perché si passa a un mondo esotico o al regno fantasia (palma, foresta, capanne, rosso; torta, tavola, candeline, profumato).
Proprio per indurre gli alunni a imboccare quest’ultima direzione di pensiero, si può istruirli a cercare completamenti non banali, che verranno premiati per la loro peculiarità. E così con un’unica attività si perseguono due obiettivi – esercizio linguistico e stimolazione cognitiva creativa – e la motivazione degli studenti a svolgere il dettato dovrebbe essere maggiore perché si aggiunge una componente di curiosità, e magari anche di divertimento.
Calcoli creativi
Il calcolo: anziché proporre le usuali operazioni (per esempio, 4 + 3 + 7 = ?), fornire i numeri ma non i segni che li collegano, che dovranno essere trovati dagli alunni. Ecco un esempio:
4 3 7 = 8
[La soluzione è 4 – 3 + 7 = 8].
In questa maniera gli allievi devono comunque compiere delle operazioni aritmetiche, e quindi si esercitano nella loro esecuzione, ma si aggiunge una componente di ricerca, che anche in questo caso evita che il compito sia affrontato in modo meccanico e lo dovrebbe rendere più interessante, con anche la possibilità che emergano capacità non rivelate dagli esercizi tradizionali e che sono prerogativa di una diversa tipologia di studenti, per esempio non dei bambini che eccellono in precisione e rapidità.
Vi è dunque a scuola un’ampia gamma di situazioni che possono diventare “palestre” per stimolare e allenare la creatività senza che si richieda di stravolgere la programmazione, di procurarsi materiali particolari o prevedere tempi aggiuntivi. Sta alla creatività dell’insegnante rendere creativi esercizi, compiti e verifiche. E così anche il docente, al pari degli alunni, può trovare maggio motivazione e, perché no, divertimento.
Antonietti, A., Bianchi, M. P., Giorgetti, M. (2022). Storie come. PsyPrint.
Antonietti, A., Giorgetti, M., Pizzingrilli, P. (2011). Io penso creativo. Valutare e potenziare gli aspetti creativi del pensiero. Firenze: Giunti EDU.
Cerioli, L., Antonietti, A. (2023). Sarò e Sarà. Training di potenziamento della creatività infantile. PsyPrint.
Di Tacchio, S., Antonietti, A. (2019). Io e il Piccolo Principe. Uno strumento per aiutare i bambini a sviluppare curiosità e flessibilità mentale. Novate Milanese: Fabbrica dei Segni Editore.
La Guzza, A., Pradella, C., Antonietti, A. (2022). Training creativo di lettoscrittura. Attività multisensoriali per l’intervento didattico e abilitativo. Trento: Erickson.
Pizzingrilli, P., Valenti, C., Cerioli, L., Antonietti, A. (2022). Creare riflettendo. Training alla flessibilità di pensiero per la scuola primaria. PsyPrint.