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Condividere le regole

La scrittura delle regole della classe per star bene insieme diventa l’occasione per discutere, condividere, parlare di sé

di Anna Maria Latrofa20 maggio 20241 minuto di lettura
Condividere le regole | Giunti Scuola

© illustrazione di Arianna Papini tratta da Amica Terra, Fatatrac edizioni, 2011
 

Come proporre le regole della classe in modo nuovo? Come trovare un linguaggio nuovo per dire cose importanti per stare bene insieme?

Lo spunto l’ho trovato nel libro inglese Diary of a brilliant kid (2018), una guida vivace per aiutare i ragazzi a conoscersi e a stare bene con gli altri.

Da questa guida ho selezionato le 5 regole importanti per vivere in modo sereno le relazioni a scuola. Le ho presentate ai bambini che le hanno accolte con curiosità. Così è nato il percorso che segue che si è rivelato ricco di riflessioni, non solo per le bambine e i bambini, ma anche per noi insegnanti di classe.

 

ATTIVITÀ

Regole per stare bene


1. Sii grato

Come prima cosa guidiamo i bambini a riconoscere gli aspetti della vita di cui essere grati. All’inizio può sembrare difficile farlo perché siamo poco allenati a vedere ciò che la vita ci offre. Con un po’ di esercizio tutti gli alunni saranno in grado di individuare i numerosi doni presenti nella propria vita. Partiamo da “I doni di oggi”. Ad esempio “Al prescuola ho giocato a dama con un compagno. Grazie Marco!”, “Oggi doveva esserci la pioggia ma poi è uscito il sole per illuminare la nostra giornata. Grazie sole!”.

Arricchiamo di ulteriori significati questa regola leggendo la sua definizione poetica dal libro Emozionario di Cristina Núñez Pereira. Quindi ogni bambino e ogni bambina rivolgerà il suo grazie alla vita disegnando e colorando un cartoncino che diventa parte del puzzle che racconta il sentimento di gratitudine dell’intera classe. Per dare ritmo a questo sentimento insegniamo ai bambini la canzone dello Zecchino d’oro, Una Parola magica.


2. Sii gentile

Per questa regola si può partire dalla visione del video d’animazione Colour your world with kindness. I bambini di solito vengono rapiti dalla bellezza del filmato e comprendono il suo messaggio. Ognuno di loro spiegherà per iscritto le sensazioni e gli insegnamenti che il film vuole darci. Ecco alcuni esempi:

“Questo cartone mi ha insegnato che se fai dei gesti di gentilezza questi si possono moltiplicare e diventare come una catena di gentilezza che colora tutto il mondo” (Loriana); “Il film mi è piaciuto tanto, mi ha fatto capire che se qualcuno ha un bisogno non si deve essere indifferenti, ma gentili” (Ting Ting).

La lettura del libro La forza della gazzella di Vázquez Vigo Carmen può aiutare a cogliere altri aspetti importanti della gentilezza. Alla fine delle discussioni e delle riflessioni i bambini saranno in grado di realizzare ciascuno il proprio manifesto sulla gentilezza.


3. Non ci sono errori, solo lezioni

L’analisi personale di questa regola mette in evidenza come sia importante soffermarsi a riflettere sull’errore con gli alunni e su come sia necessario adottare una pratica che porti il bambino a non sentire solo frustrazione o ansia quando sbaglia, ma che l’aiuti a cogliere la carica di cambiamento in esso racchiuso. Ogni alunno dovrà rispondere per iscritto alle domande relative all’errore per poi leggerle ad alta voce alle compagne e ai compagni.
 

  • Che cosa significa sbagliare, per te?
  • Come ti senti, quando sbagli?
  • Che cosa significa la regola “Non ci sono errori, solo lezioni”?
     

Discutiamo insieme delle ansie, delle paure causate da un modo di vedere l’errore solo come disvalore e formuliamo insieme un piccolo prontuario di cui avvalersi per non considerare l’errore elemento negativo della nostra esperienza.

Per rafforzare la dimensione positiva dell’errore leggiamo il racconto “Il paese senza errori” di Gianni Rodari. Il racconto ci fornisce la chiave per vedere nella correzione una risoluzione alla portata di tutti: tutti sbagliamo e nessuno è perfetto e conviene sempre correggere gli errori fatti.

Poi, proponiamo a ogni bambino di scrivere un breve testo autobiografico in cui narrare un’esperienza di errore e degli apprendimenti che ne erano derivati.

Infine, sperimentiamo la dimensione creativa dell’errore facendo dei disegni a partire da una macchia di colore, un esercizio efficace per rinforzare l’elemento positivo dello sbaglio e le novità che può introdurre nella quotidianità.


4. Lavora con impegno

Come per le altre, anche in questo caso ogni bambino deve esplicitare il significato di questa regola partendo dalla propria esperienza: che cosa significa per te lavorare con impegno? Da tutti i significati espressi ricaviamo una mappa. E, ancora una volta, ogni alunno deve rievocare un vissuto personale e scrivere un breve testo autobiografico sulla sua esperienza di resilienza.


5. Ciò che fai della tua vita dipende da te

Che cosa significa questa regola? Invitiamo i bambini a rispondere.

Un bambino ha scritto: “Per me, significa che quando vuoi fare un’azione nella tua vita, spetta a te scegliere se la vuoi fare bella o brutta. Per esempio: se tu ti vuoi comportare bene o male lo decidi tu. Decidi tu, se vuoi essere uno che si comporta in modo sbagliato o in modo giusto”. (Redis)
 

Per saperne di più
  • Cope, A., Oattes, G., Hussey, W. (2018). Diary of a brilliant kid. Top secret guide to awesomeness. New Jersey: John Wiley and Sons.
  • Núñez Pereira, C., Valcárcel, R.R. (2015). Emozionario. Dimmi cosa senti. Milano: Nord-Sud Edizioni.
  • Rodari, G. (1964). “Il paese senza errori”. In Il libro degli errori. Torino: Einaudi.
  • Vázquez-Vigo, C. (2020). La forza della gazzella (ill. A. Manfredi). Modena: Logos.
  • Video d’animazione Colour your world with kindness.
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