Come si progetta la “scuola più bella del mondo”?

A come ambiente. Dizionario del nido

Il "bene comune" delle professionalità educative

David sta seduto sul ripiano dell’altalena, ma, anche se i piedi toccano terra, non riesce a muoversi come vorrebbe, si dondola su sé stesso, compie scatti e rotazioni.
 


 
 Federico lo guarda, si avvicina, prova a spingere la schiena di David e l’altalena si muove. Federico rimane con le mani protese in avanti, in attesa che l’altalena torni indietro e poi spinge di nuovo.
 




 
 Nella scuola dell’infanzia circolano tanti

David sta seduto sul ripiano dell’altalena, ma, anche se i piedi toccano terra, non riesce a muoversi come vorrebbe, si dondola su sé stesso, compie scatti e rotazioni.
Federico lo guarda, si avvicina, prova a spingere la schiena di David e l’altalena si muove. Federico rimane con le mani protese in avanti, in attesa che l’altalena torni indietro e poi spinge di nuovo.
 
Nella scuola dell’infanzia circolano tanti giochi in scatola o carte. Laura e Andrea hanno un mazzetto di carte per ciascuno: il gioco prevede che i giocatori, a turno, prendano una carta dal mazzo e la capovolgano sul tavolo, mostrando il disegno che essa riporta; se un giocatore mette una carta uguale a quella già deposta, i due avversari devono dire, uno prima dell’altro: “Mie!” per poter prendere le due carte.
La partita comincia bene, ma ben presto iniziano i litigi: “Hai guardato la carta prima di metterla giù”; “Mie l’ho detto prima io”; “Non è giusto, hai preso la carta di sotto”. Il gioco mette i due bambini a confronto: uno sfida l’altro per difendersi o per fare il furbo e per vincere.
 


Collaborare e competere

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