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Chi corregge il testo? Guidare gli studenti nella revisione
La fase di revisione e correzione è importante, ma non sempre è facile coinvolgere attivamente i bambini. Come proporla? Come renderla un efficace momento di riflessione linguistica? Di Stefania Ferrari.
La correzione dei testi scritti è un compito di non facile gestione per gli insegnanti. Ad esempio, anche quando il docente corregge i testi curando nel dettaglio la revisione dei prodotti degli allievi, segnalando in modo chiaro ciò che non va, proponendo soluzioni o chiedendo riformulazioni, dedicando quindi una discreta porzione del suo tempo alla correzione, lo sforzo raramente viene “ripagato”. I bambini si limitano, nella maggior parte dei casi, a osservare il voto finale o comunque tendono a non essere in grado di usare efficacemente le indicazioni correttive del docente. Anche quando la correzione viene affidata agli allievi, individualmente o a gruppi, non sempre i risultati corrispondono alle aspettative. I bambini tendono a focalizzarsi esclusivamente su errori ortografici , tralasciando altri aspetti più importanti, o faticano ad accettare le proposte migliorative dei compagni. Eppure riflettere sulle proprie produzioni , saperle revisionare, riuscire a identificare ciò che non funziona e migliorarlo, sono tutte competenze fondamentali quando l’obiettivo è imparare a scrivere. Come gestire al meglio questa parte del lavoro di scrittura?
In questo post si illustrano alcune tecniche per la gestione della revisione, correzione e riscrittura dei testi . Come sempre, senza nessuna pretesa di esaustività, ma piuttosto con l’intento di stimolare i docenti ad affrontare il compito da diverse prospettive. Sarà la pratica a indicare quale attività è di volta in volta più funzionale in relazione al tipo di compito di scrittura e agli allievi a cui ci rivolgiamo.
Cosa può fare il docente
I testi scritti sono una ricca fonte di informazione rispetto alle
competenze linguistiche
e ai bisogni di apprendimento dei nostri allievi, per questo è importante per l’insegnante analizzarli con cura. La
valutazione formativa dei testi scritti
, intesa come osservazione e analisi dell’interlingua, è una pratica didattica estremamente utile, se non fondamentale, quando l’obiettivo è proporre percorsi didattici in linea con i bisogni e la prontezza di apprendimento dei bambini. Questo tipo di osservazione rientra nell’ambito della valutazione diagnostica, orientata alla comprensione dei processi di acquisizione in atto – come i bambini stanno strutturando le loro competenze linguistiche – con lo scopo di affinare l’intervento educativo – come accelerare e rendere più efficace il processo di apprendimento stesso. L’
analisi dell’interlingua
non è una sorta di caccia all’errore, ma piuttosto un’analisi dettagliata delle produzioni, in cui il docente focalizza l’attenzione su un aspetto per volta, includendo nell’osservazione sia la competenza comunicativa che la competenza linguistica. Analizzare le produzioni dei bambini non significa intervenire sui testi, ma appunto raccogliere elementi e informazioni che orientano la selezione delle proposte didattiche successive, sia in termini di obiettivi comunicativi che di contenuti linguistico-grammaticali, nel rispetto degli effettivi bisogni degli apprendenti.
Poiché il tempo a disposizione non è infinito, nella pratica il docente dovrà operare delle scelte, decidendo di volta in volta chi e cosa andare ad osservare. Se per alcune attività, o in alcuni momenti, ad esempio all’inizio e alla fine dell’anno scolastico, si può optare per un’analisi dettagliata di tutte le produzioni dei bambini, in altri casi l’insegnante decide se analizzare una selezione campione di testi scritti di alcuni allievi o dedicarsi ad aspetti specifici e rilevanti su tutti i testi.
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è possibile approfondire alcuni aspetti legati al tema dell’interlingua.
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è possibile trovare un esempio di scheda di analisi dell’interlingua, pensata con lo scopo di osservare gli apprendenti di italiano L2, ma utile anche per analizzare le produzioni dei bambini italofoni.
Cosa possono fare i bambini
Nei percorsi di didattica della scrittura i bambini sono impegnati in tre macro-fasi di lavoro: invenzione, organizzazione e redazione del testo(per approfondire clicca qui . La fase di redazione a sua volta è costituita da una prima stesura e da successive revisioni o eventuali riscritture. Ne consegue che saper revisionare i propri testi è una competenza essenziale: a scuola i bambini devono aver il modo e il tempo di sviluppare le tecniche, le strategie e le competenze per autocorreggersi. L’insegnante in questi casi non assume il ruolo di chi determina ciò che è giusto o sbagliato, ma piuttosto accompagna i bambini in percorsi di osservazione attenta delle proprie produzioni e di quelle dei compagni. Di seguito si illustrano brevemente alcune attività per il laboratorio o per la classe.
Penna, forbici e colla
Quando il docente vuole guidare i bambini nella valutazione della struttura complessiva del proprio testo e del rispetto della scaletta concettuale è utile dotarsi di penna, forbici e colla. L’insegnante organizza la classe in piccoli gruppi e, dopo aver assegnato un colore a ciascuna macro-sequenza del progetto di testo, richiede ai bambini di osservare insieme in piccolo gruppo i propri testi ed evidenziare con i diversi colori le frasi che corrispondono ai punti della scaletta concettuale. Successivamente invita il gruppo a verificare se:
a) tutti i punti della scaletta sono presenti;
b) le informazioni rispettano l’ordine definito dalla scaletta;
c) a ciascuna macro-sequenza corrisponde un capoverso.
Conclusa l’analisi della struttura dei testi, se necessario, ciascun bambino utilizzando penna, forbici e colla, interviene sul proprio scritto, prima ritagliando e riorganizzando le frasi e i capoversi del testo, successivamente, se necessario, modificando anche alcune formulazioni linguistiche. In questo esercizio il gruppo collabora nella fase di analisi delle produzioni, mentre la revisione del testo è affidata all’autore.
Miglioriamo insieme
Quando l’insegnante vuole portare l’attenzione degli allievi su aspetti linguistico-grammaticali, può essere utile riproporre a tutta la classe porzioni di testo relative a una stessa macro-sequenza della scaletta , ma prodotte da diversi studenti. Dopo aver invitato gli allievi a osservare attentamente gli esempi selezionati, il docente guida i bambini a riflettere insieme sull’efficacia delle diverse formulazioni linguistiche. E’ importante in questo tipo di attività condividere con gli allievi gli aspetti da osservare, portandoli sempre a far caso ad un elemento per volta. Ad esempio, si può chiedere di concentrarsi sull’uso delle parole, i tempi verbali, il tipo di frasi, le parole per collegare, la punteggiatura e l’ortografia. Può essere interessante far scegliere alla classe qual è il testo migliore tra quelli proposti, spingendo i bambini a motivare le loro scelte, notando che quando si varia l’elemento osservato può cambiare anche il testo ritenuto più efficace. In questo esercizio tutta la classe è coinvolta nell’osservazione di alcune delle produzioni scritte.
Il correttore di classe
Dopo aver analizzato i testi degli allievi, il docente può selezionare dai testi di diversi studenti un campione di errori interessanti, raccoglierli in una scheda e riproporli alla classe per un’attività di ricerca e correzione degli errori. Nel costruire tale “correttore di classe”, è bene selezionare da 3 fino a un massimo di 5 strutture target, cercando di organizzare gli esempi per categoria. L’insegnante invita poi i bambini, individualmente o a coppie, a correggere gli errori, a spiegare i loro interventi e a illustrate la regola linguistica. Un’attività di questo tipo è utile per avviare ripassi grammaticali basati proprio sugli errori più frequenti della classe. In questo esercizio i bambini correggono individualmente e a grande gruppo alcune frasi tratte da diversi testi.
Il gioco del lettore e dell’autore
L’insegnante distribuisce agli studenti i testi scritti e lascia il tempo a ciascuno di rileggere il proprio lavoro; chi vuole, può già iniziare a introdurre alcune modifiche. Conclusa la lettura, l’insegnante chiede agli studenti di sottolineare eventuali punti di cui non si sentono sicuri. Successivamente la classe viene organizzata in coppie, e gli studenti si scambiano i testi all’interno della coppia. Ciascuno legge ciò che è stato scritto dal compagno. La coppia riconsidera poi un testo per volta e, nel ruolo di autore e lettore, gli alunni discutono insieme gli eventuali dubbi sollevati o individuando aspetti forti e punti da migliorare nel testo. Al termine della discussione sul primo testo, gli allievi si scambiano i ruoli e ripetono l’attività sul secondo testo. Infine ciascun autore ritorna sul proprio lavoro e lo revisiona individualmente. Anche in questa attività gli studenti lavorano a coppie sul testo di uno solo dei due allievi, con l'obiettivo di migliorarlo discutendo insieme i cambiamenti da fare. Solo l'autore del testo può però utilizzare la penna ed ha la decisione finale sulle modifiche, mentre l'altro studente funge da “lettore” attento che osserva, domanda, propone. Questa modalità di lavoro è ispirata a un contributo di F. Anzivino (Filomena Anzivino, “Educare alla revisione tra pari”, Bolletino Dilit 2016/2).
Una nuova scrittura, riapplicare ciò che ho imparato
Una volta che i bambini hanno riflettuto su aspetti comunicativi e linguistici del testo, è utile proporre attività di riscrittura migliorativa. Non è importante che i nuovi testi siano formalmente perfetti in tutti gli aspetti, ma piuttosto che gli allievi abbiano provato a migliorare il prodotto iniziale integrando le riflessioni fatte nelle attività di revisione. E’ importante dare spazio e cura a questa fase, anche impaginando i testi al computer e mettendoli in mostra in un cartellone in classe. Dar valore al lavoro dei bambini è sempre un’importante rinforzo motivazionale.