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Che fare se c’è un ritardo nello sviluppo?
"Nella scuola dell’infanzia dove insegno c’è un bimbo di quasi 4 anni con un evidente ritardo nel linguaggio: conosce poche parole, che usa a stento (piuttosto indica quello che vuole), tende a non guardare negli occhi gli interlocutori e a volte sembra un po’ assente. Quando si arrabbia perché magari vuole qualcosa e noi non capiamo, e questo accade almeno una volta al mese, mette in atto comportamenti aggressivi con gli altri e talvolta anche autolesionistici (tipo mordere i compagni o anche mordersi la mano) che ci preoccupano molto. I genitori non danno peso alle difficoltà del bambino e sono convinti che prima o poi farà un salto nello sviluppo. Il papà dice che anche lui da piccolo ha parlato tardi ed era molto vivace, ma poi si è normalizzato andando a scuola. Mi chiedo se, per il bene del bambino, sia importante insistere con i genitori, esprimendo loro con decisione le nostre preoccupazioni e invitandoli a contattare uno specialista, o se lasciar perdere e fidarci del loro punto di vista." Insegnante di Firenze