Osservare bambini e bambine

I contesti generativi

Intrecci, fasi, inciampi

Continuare a lavorare sulla fonologia fino alla fine della scuola primaria, implementando la consapevolezza della correlazione esistente tra fonemi e grafemi, nonché tra significato, significante e referente, ci ricorda che la lingua è anche suono e che la capacità di ascolto attivo è uno degli elementi fondamentali per il raggiungimento di una piena competenza linguistica.


 Si tratta di arricchire la riflessione fonologica andando di pari passo con la maturità linguistica e la capacità di astrazione che bambini e bambine affinano nel corso della scuola primaria.




 Progressione delle attività


 La connessione esistente tra la dimensione le

Continuare a lavorare sulla fonologia fino alla fine della scuola primaria, implementando la consapevolezza della correlazione esistente tra fonemi e grafemi, nonché tra significato, significante e referente, ci ricorda che la lingua è anche suono e che la capacità di ascolto attivo è uno degli elementi fondamentali per il raggiungimento di una piena competenza linguistica.
Si tratta di arricchire la riflessione fonologica andando di pari passo con la maturità linguistica e la capacità di astrazione che bambini e bambine affinano nel corso della scuola primaria.
 
Progressione delle attività
La connessione esistente tra la dimensione lessicale e quella fonologica può essere alimentata fino alla classe V proponendo attività che vanno oltre il ripasso ortografico dei suoni consonantici considerati difficili (digrammi, trigrammi), evidenziando così anche la necessità di tornare ciclicamente su alcuni concetti chiave per approfondirli in maniera costante e progressiva: “si continua a ragionare sul nome per tutto il quinquennio della primaria e nella classe I della scuola secondaria di I grado, introducendo ogni anno che passa concetti appena più difficili” (Lo Duca, 2018, p.73).
Dopo il primo biennio, è possibile:

in classe III, lavorare sulla consapevolezza nella pronuncia di vocali aperte o chiuse e sul conseguente cambiamento di significato, per esempio sottolineando la differenza fonetica e morfologica esistente tra o e ho oppure tra e ed è;
in classe IV, trasformare questa consapevolezza fonologica in una conoscenza più tecnica, che farà distinguere foneticamente e semanticamente parole omografe ma non omofone (pèsca/pésca, per esempio);
in classe V, continuare ad affinare il riconoscimento dell’accento tonico interno alla parola (lèggere, verbo, e leggère, aggettivo) e stimolare la consapevolezza dell’importanza del contesto nella determinazione del significato di parole omografe e omofone, ma semanticamente diverse.

 
Strutturazione delle attività
Dopo aver previamente lavorato in maniera collettiva sia a livello orale che per iscritto, si possono proporre attività strutturate in modo che l’esecuzione avvenga in completa autonomia:

laddove necessario, la presentazione dell’esercizio può essere arricchita da un breve ripasso delle regole grammaticali di riferimento o da un testo-stimolo che funga da avvio dell’attività;
dopo la consegna, si offre sempre un esempio utile come riferimento per lo svolgimento;
l’insegnante può far svolgere le attività anche in coppia, allo scopo di favorire il cooperative learning, l’inclusione e la capacità di negoziare tra pari modalità comuni di riflessione e di esecuzione.

L’idea è che l’ampliamento del lessico non sia perseguito in modo meccanico o mnemonico, ma che sia il risultato di un percorso didattico che porta alla consapevolezza e alla specificità d’uso, a seconda dei registri linguistici e dei contesti comunicativi.


Ascoltare per ampliare il lessico | Giunti EDU

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