L'educazione come processo circolare, rileggendo Vygotskij - “Pillole” per cominciare bene

Considerazioni per una didattica efficace

Intelligenza e apprendimento non sono la stessa cosa

Saluto e mi presento

In classe: gli oggetti e le azioni a scuola

Primi giorni di scuola

La presenza di allievi con disabilit&agrave; intellettive gravi (tra cui quelli che hanno disturbi dello spettro dell&rsquo;autismo) pu&ograve; mettere in crisi gli insegnanti. In questi casi &egrave; comprensibile chiedersi: &ldquo;Quali attivit&agrave; didattiche posso proporre a questi allievi in modo da farli lavorare il pi&ugrave; possibile in classe, insieme ai compagni, attuando in tal modo una reale inclusione?&rdquo;. 
La risposta sta nella differenziazione dell&rsquo;insegnamento.

La presenza di allievi con disabilità intellettive gravi (tra cui quelli che hanno disturbi dello spettro dell’autismo) può mettere in crisi gli insegnanti. In questi casi è comprensibile chiedersi: “Quali attività didattiche posso proporre a questi allievi in modo da farli lavorare il più possibile in classe, insieme ai compagni, attuando in tal modo una reale inclusione?”.
La risposta sta nella differenziazione dell’insegnamento.


ATTIVITÀ DIVERSE, STESSI ARGOMENTI
 


 L’insegnamento differenziato è individualizzato, ma non solo. Il punto critico è che tutti, allievi a sviluppo tipico e allievi con disabilità intellettiva, affrontano lo ste

ATTIVITÀ DIVERSE, STESSI ARGOMENTI
L’insegnamento differenziato è individualizzato, ma non solo. Il punto critico è che tutti, allievi a sviluppo tipico e allievi con disabilità intellettiva, affrontano lo stesso argomento e che l’insegnante (soprattutto quello di sostegno, non da solo ma in collaborazione con gli altri insegnanti) adatti ciò che viene proposto a tutta la classe alle caratteristiche e alle capacità dell’alunno con disabilità intellettiva. Si tratta di un compito complesso e molto impegnativo.
La scelta di inserire bambini e ragazzi con disabilità intellettive nelle classi normali non lascia tuttavia alternative coerenti con l’obiettivo dell’inclusione. Non si risolve il problema portando il bambino fuori dalla classe e nemmeno facendogli fare in classe cose del tutto diverse rispetto a quelle che fanno gli altri (pur essendo questa seconda una soluzione migliore rispetto a quella dell’uscita dalla classe).


Apprendere insieme a tutti i compagni

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