Educazione sessuale in classe: chiediamo aiuto ai libri!

Domande imbarazzanti? Leggiamoci sopra!

Gusti e disgusti

Impariamo a rilassarci

Tutti insieme nel gruppo classe

Alleniamo la concentrazione

Il terzo passaggio sarà quello di esercitare il controllo dei due sistemi proponendo diverse situazioni di scelta, in forma reale o simulata, e chiedendo al bambino di individuare, prima di decidere, quale sia il sistema che ritiene più pertinente in quella situazione e quindi di comportarsi di conseguenza. Se nella prima fase si sarà messo in luce che il bambino tende a prendere decisioni secondo uno stile impulsivo, gli si proporranno in prevalenza situazioni che richiedono riflessività. Al contrario, se lo stile decisionale del bambino è riflessivo, lo si stimolerà con situazioni per cui è più idoneo il Sistema 1. 
Con un lavoro di questo genere si accresce sia la responsabilità delle scelte che quella flessibilità che permette di modulare efficacemente i propri atteggiamenti in considerazione delle caratteristiche delle situazioni. E così si diventa decisori esperti.

&nbsp;

Il controllo dei due sistemi è quindi la caratteristica-chiave dell&rsquo;abilità decisionale. Un&rsquo;abilità che si può allenare a scuola. Come? 
Come primo passaggio, è importante che i bambini diventino consapevoli del loro modo abituale di prendere le decisioni, per esempio riconoscendo se in queste si fanno guidare più dal Sistema 1 che dal Sistema 2 o viceversa. Invitarli a riflettere su come sono arrivati a compiere una scelta può essere utile a tale scopo. In questa riflessione l&rsquo;attenzione del bambino sarà da indirizzare anche sulle circostanze che lo inducono a privilegiare un sistema: decidi d&rsquo;impulso perché non hai tempo per pensarsi su o perché così non ti costa fatica? Hai bisogno di fare subito una scelta perché non riesci a restare nell&rsquo;incertezza? Sono gli altri che ti mettono fretta? Oltre che antecedenti e fattori concomitanti della scelta sono da considerare anche i vissuti successivi: come ti senti dopo aver preso una decisione? Ne sei soddisfatto? Ti rimproveri qualcosa?

&nbsp;

Oggi la psicologia tende a ritenere che quando si deve prendere una decisione ci sono due sistemi mentali che possono entrare in gioco.

<ol>
	<li style="text-align: justify;">Da un lato c&rsquo;è il Sistema 1 che tende a basarsi sulle prime impressioni che le opzioni di scelta suscitano e cerca di arrivare presto a una decisione senza compiere un eccessivo sforzo.</li>
	<li style="text-align: justify;">Dall&rsquo;altro lato c&rsquo;è il Sistema 2 che pondera bene pro e contro, riflette sulle possibili conseguenze, cerca di non farsi influenzare dalle emozioni che si provano; tutto ciò richiede fatica e tempo. Talvolta si attivano simultaneamente entrambi i sistemi e, se danno indicazioni opposte circa cosa fare, si apre, per così dire, una competizione tra di essi per vedere chi alla fine la vince.</li>
</ol>

A prima vista sembrerebbe meglio fare affidamento sul Sistema 2 e scegliere ciò che esso suggerisce perché deriva da un esame attento e razionale della situazione, mentre il Sistema 1 pare operare in maniera troppo superficiale. Tuttavia le ricerche mostrano che non è sempre così. In certe circostanze ci azzecca meglio il Sistema 1, soprattutto quando gli elementi da analizzare sono tanti e il tempo è poco perché in queste evenienze il Sistema 2 non riesce a portare a compimento il proprio lavoro. Il Sistema 1 invece è specializzato per cogliere subito gli aspetti salienti e permettere di costruirsi un&rsquo;immagine complessiva che semplifica la situazione così da guidare il comportamento. Poiché nessuno dei due sistemi in assoluto è infallibile, il buon decisore è colui che sa capire quando è più opportuno impiegare il Sistema 1 e quando il Sistema 2.

&nbsp;

Allenare l&rsquo;abilit&agrave; decisionale a scuola: come?

Scegliere tra diverse situazioni

È importante che i bambini diventino consapevoli del loro modo abituale di prendere le decisioni

I due sistemi che entrano in gioco

Il tempo delle decisioni sembra riguardare l&rsquo;età adulta perché è in questa che si devono fare scelte importanti per la vita. Se anche così fosse, la capacità di prendere queste decisioni andrà pure sviluppata prima, e quindi la scuola si trova a essere uno degli ambiti in cui l&rsquo;educazione al decision making può avere luogo. Però anche i bambini sono chiamati a prendere decisioni, tanto nel contesto scolastico che in quello extra-scolastico. 
Già la vita da studente è fatta di tante decisioni: faccio i compiti oggi o li rimando a domani? Mi propongo o no come volontario per un&rsquo;iniziativa facoltativa? E talvolta non si tratta di decisioni banali. La scelta di praticare uno sport per esempio implica assumersi un impegno che vincola il tempo libero per i successivi mesi. La decisione di coltivare o interrompere un&rsquo;amicizia è una questione che può coinvolgere profondamente dal punto di vista affettivo. Pertanto la scuola, o perché si preoccupa di preparare i bambini al futuro o perché li vuole aiutare a gestire il proprio attuale comportamento, del decision making deve occuparsi.

&nbsp;

Il secondo passaggio consiste nel condurre il bambino a scoprire o a esplicitare i vantaggi e i limiti che vede nei due modi di prendere decisioni. In questo può essere aiutato rievocando specifiche decisioni da lui prese e valutando la loro bontà, per esempio ricostruendo le conseguenze che esse hanno avuto, per sé e per gli altri. In queste ricostruzioni occorre fare attenzione a non cadere in errori tipici che si compiono, come per esempio la tendenza a valutare una decisione con il senno di poi. Una decisione può essere una buona decisione al momento in cui fu presa anche se poi, acquisendo ulteriori informazioni, si scopre che era meglio fare una scelta diversa. Quando essa fu presa però non si avevano a disposizione quegli elementi e quindi non si può essere ritenuti colpevoli per ciò che non si sapeva.

&nbsp;

Vantaggi e limiti di prendere decisioni

Allenare a scuola la capacità decisionale

Dove trovi questo contenuto