Accoglienza a scuola e intercultura: buone pratiche per cominciare

Il compagno “accogliente”

Feste di primavera: è tempo di Mărţişor

Ripensiamo l'accoglienza

Alla scoperta di sogni ed emozioni

La Gioia di ricominciare

Racconti che vanno e vengono Il cibo permette facilmente di conoscersi e di raccontare di sé: tutti hanno qualcosa da dire a proposito di gusti e disgusti, leccornie e acquolina in bocca. Libri e cibo vanno spesso insieme e sono moltiplicatori di storie.Nei momenti della convivialità e dell’incontro, si intrecciano i racconti e si può lasciare spazio alle parole e alle storie di tutti. Si condividono le narrazioni allegre, che affondano nel passato e nell’infanzia degli adulti, e si possono evocare e condividere narrazioni collocate in un altrove che raccontano anche la nostalgia e la lontananza che si fanno più acute nei giorni della festa. E che lasciano ai bambini e agli adulti un messaggio importante di solidarietà e at­tenzione, come nel cortometraggio Volunteer your time: Give in to giving (disponibile online) che in maniera divertente ci dice:

UN CLIMA INCLUSIVO

Il tempo delle feste è un’occasione propizia per la cura di un clima più inclusivo e sorridente, che si fa gesti e parola nella dimensione del quotidiano. È l’occasione per tessere quella pace piccola, ma importante, che da sola può alimentare quella più grande, attraverso il rispetto e la conoscenza reciproca.L’inclusione si costruisce a partire dai luoghi quotidiani e condivisi, dai segnali e dai segni di attenzione e cura e la scuola di tutti, aperta e plurale, si fa luogo di incontro e condivisione. E luogo di scambio interculturale, come si legge nelle Linee Pedagogiche 0/6: “La dimensione interculturale si manifesta quotidianamente e da molti anni, come in tutti i Paesi del mondo, quando, nei servizi educativi e nelle scuole dell’infanzia, s’incontrano bambini e famiglie che hanno origini e storie diverse, parlano lingue materne differenti”. E ancora: “Per i bambini, cogliere tutto ciò che abbiamo in comune e ciò che ci rende unici è una prima esperienza della grande varietà della famiglia umana”.

UN LABORATORIO PER ADULTI E BAMBINI: CHE SAPORE SEI?

Il tempo delle feste è un’occasione propizia per la cura di un clima più inclusivo e sorridente, che si fa gesti e parola nella dimensione del quotidiano. È l’occasione per tessere quella pace piccola, ma importante, che da sola può alimentare quella più grande, attraverso il rispetto e la conoscenza reciproca.


 L’inclusione si costruisce a partire dai luoghi quotidiani e condivisi, dai segnali e dai segni di attenzione e cura e la scuola di tutti, aperta e plurale, si fa luogo di incontro e condivisione. E luogo di scambio interculturale, come si legge nelle Linee Pedagogiche 0/6: “La dimensione interculturale si manifes

Il tempo delle feste è un’occasione propizia per la cura di un clima più inclusivo e sorridente, che si fa gesti e parola nella dimensione del quotidiano. È l’occasione per tessere quella pace piccola, ma importante, che da sola può alimentare quella più grande, attraverso il rispetto e la conoscenza reciproca.L’inclusione si costruisce a partire dai luoghi quotidiani e condivisi, dai segnali e dai segni di attenzione e cura e la scuola di tutti, aperta e plurale, si fa luogo di incontro e condivisione. E luogo di scambio interculturale, come si legge nelle Linee Pedagogiche 0/6: “La dimensione interculturale si manifesta quotidianamente e da molti anni, come in tutti i Paesi del mondo, quando, nei servizi educativi e nelle scuole dell’infanzia, s’incontrano bambini e famiglie che hanno origini e storie diverse, parlano lingue materne differenti”. E ancora: “Per i bambini, cogliere tutto ciò che abbiamo in comune e ciò che ci rende unici è una prima esperienza della grande varietà della famiglia umana”.

PERCHÉ SIA FESTA PER TUTTI

Possiamo organizzare in questo periodo dell’anno un laboratorio interculturale per genitori e bambini sul tema del cibo e delle feste, invitando a: <ul><li>raccontarsi attraverso un sapore;</li><li>comporre menu multiculturali con i piatti delle varie tradizioni;</li><li>raccontare i cibi adatti ai bambini;</li><li>raccogliere le ricette dei dolci imperdibili per una merenda spettacolare…</li></ul>

Un libro può accompagnare i piccoli e i grandi in questo percorso e fare da sollecitatore dello scambio: Una festa in Via dei Giardini (di Felicita Sala, ElectaKids). Un ricettario illustrato di piatti dal mondo, semplici e facilmente realizzabili, che si possono fare insieme ai bambini. Gli abitanti del condominio multiculturale, che fa da sfondo alla storia, li gusteranno durante un pic nic che mescola sapori e storie, narrazioni e gusti: “Prendete una sedia e procuratevi un piatto. Tutti sono benvenuti al n. 10 di via dei Giardini!”.

Il tema e l’esperienza della festa racchiudono sia la dimensione che ci accomuna, che le tante differenze che ci rendono unici. Esperienze, ricordi d’infanzia, abitudini e riti che continuano nel tempo, immagini, colori, parole: dentro la festa troviamo tutto questo e molto altro. E troviamo naturalmente il cibo, i sapori, le tavole imbandite, i profumi...A scuola, come altrove, i momenti conviviali sono preziosi e fecondi per accorciare le distanze e sollecitare lo scambio, perché “noi non ci sediamo a tavola per mangiare, ma per mangiare insieme” (Plutarco).Sono occasioni durante le quali mettere in comune vissuti e progetti condivisi, pur nelle differenze di ciascuno. Momenti che danno anche la possibilità di raccontare e vivificare tradizioni sedimentate nel tempo e che continuano ancora.Il presepe, per esempio, non offende nessuno, raduna nello stupore davanti al miracolo della nascita i magi e i pastori, i potenti e gli ultimi, la venditrice di uova e il pescivendolo, l’asino e le pecore...Il rispetto per gli altri non vuol dire togliere, sottrarre, ma vuol dire scambiare, includere, far conoscere, lasciando a ciascuno il tempo e la possibilità di ri-significare e di ricomporre le esperienze vecchie e nuove dell’incontro.

Se non fai, fai qualcosa; se fai qualcosa, fai di più; se fai molto, fai meglio.

Sempre seguendo il filo conduttore della convivialità, dell’accoglienza e della festa — il messaggio è ancora una volta una tavola imbandita e una porta aperta — un altro utile libro pop up per i bambini è Natale polare (di J. Lawler, P. Curnick, Y. Yeretskaya, Edizioni El). Racconta, con poche parole e con la potenza delle immagini che si animano, l’attesa e i preparativi degli animali del Polo Nord che incontrano per la festa di Natale i pinguini del Polo Sud.

Per accorciare le distanze

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