Caro studente…

Settembre, alla ricerca del tempo perduto: come ricominciare?

Per accogliere i bambini ucraini serve una “pedagogia del ritorno”

Alla scoperta di sogni ed emozioni

La Gioia di ricominciare

Rami per giocare e decorare

Per la foto in apertura ringraziamo l&#39;insegnante Vitalba Santoro.

Quali interventi per i bambini?

Le scuole, inoltre, potranno utilizzare il Fondo di funzionamento delle istituzioni scolastiche, anche se il provvedimento di assegnazione delle risorse deve essere perfezionato. Insomma, la macchina amministrativa italiana non &egrave; generalmente contrassegnata dalla celerit&agrave; e prima che le misure annunciate esplichino i loro effetti va comunque gestita l&rsquo;emergenza. Tocca quindi alle scuole, come sempre, farsi carico di governare al meglio il processo di accoglienza e inserimento di questi bambini, ricercando, per quanto possibile, forme di collaborazione con gli Enti Locali e le Associazioni del Terzo Settore.&nbsp;

Rispetto ai possibili interventi, va tenuto presente, prima di tutto, che questi bambini hanno vissuto esperienze drammatiche che hanno sconvolto la loro quotidianit&agrave; e in molti casi reciso i loro affetti (esperienza, questa, vissuta da tanti altri bambini approdati in questi anni in Italia da Paesi in guerra). Le preoccupazioni scolasticistiche, che spesso allignano nell&rsquo;operato dei docenti, dovrebbero lasciare il posto a interventi connotati in senso affettivo-relazionale.

Nella scuola dell&rsquo;infanzia ci&ograve; non dovrebbe costituire un problema in quanto prendersi cura del bambino in tutte le sue varie dimensioni fa parte della tradizione pedagogica di questo grado scolastico. Le inevitabili difficolt&agrave; derivanti dalle differenze linguistiche possono essere attenuate utilizzando ancor pi&ugrave; altri canali quali la gestualit&agrave;, il disegno e la segnaletica per designare e indicare gli oggetti, i luoghi, le attivit&agrave;.

&Egrave; comunque importante che i bambini si sentano accolti e che possano rivivere &ndash; per quanto possibile &ndash; forme di &ldquo;familiarit&agrave;&rdquo; in un contesto straniero molto diverso dal loro. Le attivit&agrave; didattiche dovrebbero enfatizzare approcci immediatamente comprensibili al bambino e diversi da quelli strettamente linguistici (manipolazione, motricit&agrave;, attivit&agrave; espressive).

Ancor pi&ugrave; nella scuola primaria dovrebbero essere tenute a bada le preoccupazioni scolasticistiche. Peraltro la stessa permanenza di questi bambini in Italia &egrave; quanto mai incerta e legata all&rsquo;esito delle vicende belliche. &Egrave; gi&agrave; tanto se questi alunni riescono a trovare a scuola un ambiente accogliente che possa compensare, in un modo o nell&rsquo;altro, il trauma dello sradicamento. Non si tratta di fare gli psicologici (sperando che altri soggetti titolati, all&rsquo;occorrenza, provvedano a ci&ograve;), ma di adottare strategie educative e didattiche che consentano ai bambini di sviluppare forme di resilienza rispetto alla loro situazione attuale. Fondamentale appare, a questo proposito, il supporto linguistico, che pu&ograve; essere meglio condotto se la scuola pu&ograve; avvalersi di mediatori linguistici e culturali del territorio (se disponibili); in caso contrario essa dovr&agrave; mettere in atto le azioni previste dai protocolli di accoglienza elaborati a livello di istituto.

Un problema particolare pu&ograve; essere rappresentato dall&rsquo;aumento del numero dei bambini per classe, ma in questo caso non vi sono altre soluzioni se non utilizzare le eventuali dotazioni di potenziamento o stabilire forme di collaborazione con il territorio per sostenere i processi di socializzazione e alfabetizzazione linguistica.

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Com&rsquo;era prevedibile, la guerra tra Russia e Ucraina sta provocando, tra le altre cose, anche una forte migrazione verso i Paesi europei. In Italia sono almeno 6000 (fonti giornalistiche) i minori gi&agrave; arrivati nel nostro Paese, una cifra destinata inevitabilmente ad aumentare se dovesse permanere lo stato di belligeranza. Il Ministero dell&#39;Istruzione ha emanato la CM 381/2022 per dare le prime indicazioni operative e ha stanziato un milione di euro per supporto linguistico e psicologico.

Scarica la <a href="https://www.miur.gov.it/documents/20182/0/m_pi.AOODPIT.REGISTRO+UFFICIALE(U).0000381.04-03-2022.pdf/1a732366-af4d-f449-59b2-5d26243c44d7?t=1646412712760" target="_blank">nota ministeriale</a>

Accoglienza dei bambini ucraini: indicazioni ministeriali e strategie didattiche