"Belle lingue", tra italiano L2 e lingua materna

Dall’osservazione delle difficoltà di scrittura in L2 prende avvio un laboratorio di produzione di testi in italiano e in lingua materna. Per valorizzare le competenze e facilitare il passaggio tra le lingue

di Redazione GiuntiScuola19 febbraio 20195 minuti di lettura
"Belle lingue", tra italiano L2 e lingua materna | Giunti Scuola
Siamo facilitatori linguistici volontari presso l'I.C. Mascagni di Melzo (Milano) e proponiamo ormai da anni un laboratorio di italiano come L2 rivolto ad alunne ed alunni non italofoni della scuola secondaria di primo grado . Il laboratorio è dedicato principalmente all'apprendimento e consolidamento della lingua delle discipline, ma gestisce parallelamente anche percorsi finalizzati all'apprendimento dell'italiano di prossimità per le studentesse e gli studenti neoarrivati, favorendo al contempo esperienze e pratiche di inclusione .

La presenza contemporanea di più insegnanti facilitatori permette di proporre percorsi personalizzati alternati a momenti di incontro , di scambio, di aiuto reciproco e di tutoring tra chi ha maggiori competenze e chi muove i primi passi nell'apprendimento dell'italiano.

Il gruppo degli alunni si presenta ogni anno molto eterogeneo , in quanto formato da apprendenti provenienti da tutti e tre gli ordini di classe e con livelli diversi di competenza linguistica in italiano. Trovare un argomento di fondo di comune interesse e che allo stesso tempo risponda ai bisogni di apprendimento di tutti non è facile.

Abbiamo perciò organizzato le attività finalizzate alla comprensione dei testi di studio in modo da proporre alcuni argomenti e conoscenze considerati concetti base e fondamento delle diverse discipline e cercando, via via, di costruire ponti logici tra di esse.

Per gli studenti e le studentesse NAI ( nuovi arrivati in Italia ) lavoriamo soprattutto sull'arricchimento lessicale e sull'uso delle prime strutture linguistiche di comunicazione; per il resto del gruppo la lingua specialistica delle discipline permette di approfondire e collegare contenuti di storia, di geografia, di scienze e di tecnologia. Abbiamo scelto una modalità didattica attiva che stimoli la collaborazione tra pari .

In corso d'opera ci siamo accorti che una delle maggiori difficoltà nell'italiano L2 riguarda la produzione scritta e abbiamo perciò cercato un'attività che sollecitasse questa abilità linguistica, ma allo stesso tempo valorizzasse la capacità di esprimersi nella scrittura nelle rispettive lingue materne .

 

Le tappe: e se valorizzassimo nel contempo anche la scrittura in lingua materna?

Che cosa scrivere? Quali temi proporre agli alunni per la produzione di testi in italiano o - nella fase transitoria – in lingua materna con traduzione realizzata in modo cooperativo?  Lo scorso anno lo spunto ci era stato offerto dalla tradizionale Fiera delle Palme, la festa principale della città. Abbiamo anzitutto condiviso con i ragazzi e le ragazze tutte le informazioni che avevamo a disposizione sui vari avvenimenti della festa leggendo insieme il programma delle iniziative. Sono emerse parole difficili o sconosciute di cui abbiamo scoperto il significato formulando ipotesi e verificandole sul dizionario; ci siamo procurati una cartina della città e insieme abbiamo individuato i percorsi che, a partire dalla scuola, portavano ai vari luoghi in cui erano collocati eventi, giostre, animazioni, bancarelle, ecc.

Lo scopo era quello, non solo di aiutare i ragazzi e le ragazze a orientarsi nella città, ma anche di farli sentire partecipi e coinvolti attivamente in un momento centrale della vita della comunità.

I successivi racconti di quanto visto e fatto durante la festa hanno richiamato alla memoria ricordi di feste precedenti, quelle che, con orgoglio o nostalgia, avevano lasciato un segno significativo del "prima" nel loro percorso di migrazione. L'emozione collegata a un ricordo felice è sicuramente più viva se raccontata nella lingua materna ; potersi avvalere di tutte le parole di una lingua di cui si ha piena padronanza offre inoltre una libertà espressiva che la L2 spesso non riesce ancora a dare.  La possibilità di scrivere nella lingua materna dava la possibilità anche a chi era neoarrivato di sentirsi pienamente coinvolto nell'attività senza sentirsi inadeguato al compito .

Alla luce di queste considerazioni abbiamo voluto capovolgere l'ordine di lingue con cui raccontare e poi descrivere il proprio ricordo: prima la lingua materna e poi l'italiano . Tornare a scrivere nella propria lingua voleva far emergere e rafforzare l'importanza della fase precedente di vita, ma anche valorizzare la competenza di conoscere e saper usare un'altra lingua, o più lingue... La lingua "degli affetti" avrebbe permesso anche di costruire un ponte comunicativo con i propri famigliari. I testi multilingui hanno suscitato nel gruppo interesse, curiosità, domande, possibili correzioni tra chi parlava lingue simili ma con flessioni diverse.

Fin dall'inizio avevamo comunicato ai ragazzi e alle ragazze che avremmo raccolto i testi realizzati in un fascicolo da donare a ciascuno di loro come ricordo concreto del percorso svolto e dell'esperienza vissuta insieme e questa è stata un'ulteriore motivazione di impegno e partecipazione.

 

BELLE LINGUE: una piccola antologia multilingue

Abbiamo voluto che fosse il gruppo a decidere il titolo della raccolta dei testi affinché il fascicolo venisse sentito, fino in fondo, un patrimonio comune, frutto dell'impegno e del lavoro di tutti. La scelta ha stimolato un vivace scambio di idee. Tra i molti titoli suggeriti (“Tante lingue”;  “Tanti paesi”; “Noi parliamo tante lingue”; “I nostri ricordi in diverse lingue”;  “I nostri racconti”;  “I nostri giorni indimenticabili”; “Belle lingue”, “Le nostre idee”) ha prevalso, per votazione, " Belle Lingue ": un titolo che ci è sembrato sintetizzare al meglio la bellezza e la ricchezza del patrimonio linguistico che ognuno di questi ragazzi e ragazze porta con sé .

Scarica:

L'allegato pdf del progetto BELLE LINGUE

Di Chiara Cravotto, Sergio Paiardi, Matteo Tarenghi - insegnanti facilitatori volontari
Chiara Misani - stagista della Facoltà di Mediazione Linguistica e Culturale

Scuola secondaria di primo gradoItaliano L2

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